Ecotrail Sicilia: l’isola di corsa, tra parchi e riserve naturali
18 trail running, escursioni guidate, un circuito in gran parte inedito di 530 chilometri complessivi. Ecco un modo nuovo di scoprire l'interno dell'isola. Ma sempre vista mare. Ad aprile il prossimo appuntamento
di Alessandro Avalli
Correre in tutta la Sicilia e in tutte le stagioni dell’anno. Oppure camminare per guardarsi intorno, fermarsi per ammirare, curiosare, assaggiare. È l’Ecotrail Sicilia, circuito di 18 trail running, escursioni guidate attraverso i parchi e le riserve naturali dell’ isola, da inizio febbraio a dicembre. Organizza Sportaction ASD, con la collaborazione di ACSI e il patrocinio dell’Azienda Foreste Demaniali. L’edizione del 2016 è la numero nove, copre un totale di 530km con 25058 metri di dislivello, e punta a superare i 3113 partecipanti dell’anno scorso. Buona corsa.
Info:ecotrailsicilia.it
Etna Walking Rural: la Sicilia tra terra e mare. In tre itinerari: Scopri di più
Sicilia: le spiagge più belle del Sud: Scopri di più
17 aprile: Nella Valle dei TempliDieci
Templi Dorici, tre santuari, una serie di necropoli.
Poi fortificazioni, opere idrauliche e le Agorà. Era Akragas, Sicilia
nel periodo Ellenico, fondata nel 580 A.C, in seguito origine di
Agrigento e oggi spettacolare sito archeologico, la Valle dei Templi,
il più grande del mondo. L’ecotrail attraversa questa meraviglia con
due percorsi facili che si allungano per tutti i 1300 ettari del
parco archeologico. Il tracciato breve è una camminata di 10
chilometri, mentre i 17 chilometri da correre del lungo si avventurano
nel bosco adiacente per poi tornare ad ammirare il Tempio della
Concordia, quello conservato meglio. Il Tempio di Zeus, il più grande.
Il Tempio di Giunone, dove si celebravano le nozze; e poi tutto il resto
di questo splendore.
Dentro e fuori tra viuzze e prati, pietre e natura, storia e geografia. È il trail tra i borghi di Petralia, centro abitato ai 1100 metri di Pizzo Corvo, versante sud della catena delle Madonie: 27 chilometri di corsa o 13 di camminata che da Petralia Soprana scendono per Adonnuzza fino a Fasanò; deviano a est per Raffo e risalgono alla piccolissima Salinella
per finire da dove si è cominciato. Nei borghi, la corsa passa su
strade di pietra strette tra mura antiche, e si allarga poi nelle piazze
dei centri storici. Quando è nel verde, attraversa gli spazi del Piano
Catarineci e i boschi del parco delle Madonie. Vista dal basso, nei
chilometri finali, Petralia Soprana è un presepe.
29 maggio. l’ecotrail della PizzutaPartenza
e arrivo da Piana degli Albanesi, circa venti chilometri da Palermo e
settecento metri d’altezza, tra il lago omonimo e il monte Pizzuta,
che dà il nome al trail. Le distanze sono brevi – 20 chilometri per la
corsa e dieci per la camminata – il percorso ostico, il dislivello
continuo, il divertimento sicuro. La partenza dà le spalle al lago e
sale per “La Pizzuta”; poi è andata e ritorno per l’adiacente Riserva Naturale Orientata Serre della Pizzuta, montagne che sono un arco a proteggere Piana degli Albanesi.
La corsa sale e scende intorno ai mille metri di altezza, su sentieri
di terra, gradini di pietra e nascosta nel bosco. Poi termina planando
dolce verso valle, fino quasi al lago.
26 giugno: Sua Maestà l’EtnaSolo
salita e discesa. Su terra che sembra la luna, ad altezze vere, al vento
e al sole. Che siano i 50 chilometri del percorso lungo, oppure i 30 o
20 dei tragitti corti, l’Etna Trail è una fatica stupenda e unica. La
partenza è da Serra la Nave, si passa il per Rifugio Sapienza e si sale a Torre del Filosofo:
da 1750 a 2920 metri in una decina di chilometri che avvicinano al
cratere della vetta, al cuore del vulcano attivo più alto di questa
parte di mondo. La discesa porta appena sotto i 2000 metri e devia verso Rifugio Galvarina.
Da qui il lungo prosegue girando intorno alla montagna, scende, risale
e torna all’inizio; intanto la terra potrebbe gonfiarsi e tremare: è
il cuore dell’Etna che batte.
17 luglio: di corsa a Pantelleria
Correre o camminare trai i boschi e in mezzo al Mediterraneo. È il Pantelleria trail, corsa di cinquanta chilometri, oppure camminata da 21 o 10 che attraversa la parte centrale dell’isola. Da Punta Spadillo il percorso sale per la Riserva Naturale Orientata dell’isola, si attorciglia nella vegetazione fitta di Cuddia di Mida e scende fino alla Balata dei Turchi, roccia a strapiombo sul mare trasparente. Il ritorno rimane parallelo all’andata fino agli 836 metri della Montagna Grande, dove i due sensi di marcia si vedono, si prendono e si lasciano. I cinquanta chilometri del tracciato lungo non sono mai uguali ma sempre al vento e verso il mare, fino a vedere la Sicilia a nord-est e la Tunisia a sud-ovest.
Correre o camminare trai i boschi e in mezzo al Mediterraneo. È il Pantelleria trail, corsa di cinquanta chilometri, oppure camminata da 21 o 10 che attraversa la parte centrale dell’isola. Da Punta Spadillo il percorso sale per la Riserva Naturale Orientata dell’isola, si attorciglia nella vegetazione fitta di Cuddia di Mida e scende fino alla Balata dei Turchi, roccia a strapiombo sul mare trasparente. Il ritorno rimane parallelo all’andata fino agli 836 metri della Montagna Grande, dove i due sensi di marcia si vedono, si prendono e si lasciano. I cinquanta chilometri del tracciato lungo non sono mai uguali ma sempre al vento e verso il mare, fino a vedere la Sicilia a nord-est e la Tunisia a sud-ovest.
20-21 agosto: Trail della LunaQuasi
lo stesso percorso ripetuto due volte, di giorno e di notte, alla luce
del sole e alla luce delle lampade frontali. Partenza e arrivo da Caltavuturo,
provincia di Palermo, poi 16 o 14 chilometri nell’appendice a est del
parco delle Madonie (la camminata è 6 chilometri; ulteriori alternative
il junior trail e il doggy trail). Dal centro abitato si sale per la
Rocca di Sciara, andando oltre l’antico Eremo. Si prosegue poi per
Masseria della Chiusa e Masseria Giambretti, fino al sito arabo di Terravecchia
e ritorno. ll bosco e gli sterrati, i gradoni e i sassi, gli ulivi
secolari e i “mannari” – antichi ovili – sono gli stessi in entrambe le
corse, ma di giorno o di notte sono due mondi diversi.
16-18 settembre: Egadi Running CruiseTre isole per tre corse in tre giorni; tutte diverse, panoramiche, bellissime: si comincia col vertical di Favignana:
2.5 chilometri di salita, dal centro abitato al monte Santa Caterina,
fin dentro la rocca abbandonata. Si corre su sterrato e al sole, con
l’arrivo sempre in vista, che si avvicina sempre di più ma mai
abbastanza, fino all’ultimo passo. Il secondo giorno si corre a Levanzo:
8 chilometri sull’isola di 5km2 di superficie. Dal mare ai 270 metri
del Pizzo Monaco, il trail è quasi il giro dell’isola con un’incursione
verso l’interno, comunque a vedere, o sentire, il mare. La terza corsa è
17 chilometri sull’isola di Marettimo. Si parte e si
arriva dall’omonimo centro abitato, correndo lungo quella parte di
costa. Il resto si avventura dentro e in alto, per le “Dolomiti del
Mediterraneo”, che poi si spalancano sul mare.
30 ottobre: Trail dei monti Sicani
Il trail dei Monti Sicani è un viaggio tra le provincie di Palermo e Agrigento, e tra storia, tradizione, natura. La partenza da Piazza Umberto I a Palazzo Adriano, nella finzione il paese di Nuovo Cinema Paradiso, premio Oscar 1990. Nella realtà la piazza è la doppia anima del paese, con la Chiesa di Maria Santissima Assunta, del XVI secolo, di rito bizantino; e di Maria Santissima del Lume, del XVIII secolo, di rito latino. La corsa muove verso sud e sale sui Sicani, prima colline e poi monti, passando la Pietra di Salomone, un blocco calcare di circa 200 metri con fossili marini del periodo paleozoico. La discesa vira ad est, per il Pagliaio Ravanusa e il Bevaio Ravanusa e chiude di nuovo a Palazzo Adriano, 18 chilometri che non attraversano mai centri abitati.
Il trail dei Monti Sicani è un viaggio tra le provincie di Palermo e Agrigento, e tra storia, tradizione, natura. La partenza da Piazza Umberto I a Palazzo Adriano, nella finzione il paese di Nuovo Cinema Paradiso, premio Oscar 1990. Nella realtà la piazza è la doppia anima del paese, con la Chiesa di Maria Santissima Assunta, del XVI secolo, di rito bizantino; e di Maria Santissima del Lume, del XVIII secolo, di rito latino. La corsa muove verso sud e sale sui Sicani, prima colline e poi monti, passando la Pietra di Salomone, un blocco calcare di circa 200 metri con fossili marini del periodo paleozoico. La discesa vira ad est, per il Pagliaio Ravanusa e il Bevaio Ravanusa e chiude di nuovo a Palazzo Adriano, 18 chilometri che non attraversano mai centri abitati.
4 dicembre: sui Nebrodi
Il parco regionale dei Nebrodi è l’area naturale protetta più grande della Sicilia. Sono 86mila ettari divisi tra le province di Messina, Enna e Catania ma raccolte nei 65 chilometri del trail (20 per la camminata): la città e poi i boschi, la montagna e l’acqua; la primavera o l’inverno. Da Cesarò la corsa muove verso ovest e sale da subito, fino ai 1847 metri del monte Soro del cinquantesimo chilometro. Si prosegue per accarezzare i laghi del Biviere e di Mulazzo, attraversare i boschi, bagnarsi nei corsi d’acqua e arrampicarsi ancora. In Sicilia a dicembre si può correre nella neve ma comunque al sole, e vedere da lontano l’Etna.
Il parco regionale dei Nebrodi è l’area naturale protetta più grande della Sicilia. Sono 86mila ettari divisi tra le province di Messina, Enna e Catania ma raccolte nei 65 chilometri del trail (20 per la camminata): la città e poi i boschi, la montagna e l’acqua; la primavera o l’inverno. Da Cesarò la corsa muove verso ovest e sale da subito, fino ai 1847 metri del monte Soro del cinquantesimo chilometro. Si prosegue per accarezzare i laghi del Biviere e di Mulazzo, attraversare i boschi, bagnarsi nei corsi d’acqua e arrampicarsi ancora. In Sicilia a dicembre si può correre nella neve ma comunque al sole, e vedere da lontano l’Etna.
18 dicembre: alla Ficuzza
Il trail della Ficuzza si corre nella parte di provincia di Palermo che era riserva di caccia di Ferdinando I delle Due Sicilie: alta collina rocciosa e impervia, poco utile all’agricoltura e quindi lasciata boschiva. Ferdinando fece costruire qui la Casina Reale, intorno alla quale si è formato il borgo della Ficuzza che, assieme alla tenuta, oggi è parte degli oltre 7mila ettari della Riserva Naturale Orientata. Il trail comincia e finisce proprio dalla Casina, e per 23 chilometri gioca a nascondersi nei boschi sotto Rocca Busambra. Se attraversati in autunno inoltrato, il periodo della corsa, si corre tra verde ormai rossastro e le correnti già fresche, ma comunque gradevoli.
Il trail della Ficuzza si corre nella parte di provincia di Palermo che era riserva di caccia di Ferdinando I delle Due Sicilie: alta collina rocciosa e impervia, poco utile all’agricoltura e quindi lasciata boschiva. Ferdinando fece costruire qui la Casina Reale, intorno alla quale si è formato il borgo della Ficuzza che, assieme alla tenuta, oggi è parte degli oltre 7mila ettari della Riserva Naturale Orientata. Il trail comincia e finisce proprio dalla Casina, e per 23 chilometri gioca a nascondersi nei boschi sotto Rocca Busambra. Se attraversati in autunno inoltrato, il periodo della corsa, si corre tra verde ormai rossastro e le correnti già fresche, ma comunque gradevoli.
City Running Tour: di corsa per le città del mondo: Scopri di più
15 Aprile 2016
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.