EMENDAMENTI FINO AL 26, DISCUSSIONE DAL 27
Bocciata la ‘sfiducia’ a Cracolici
L’Ars incardina la mini finanziaria
L’Ars incardina la mini finanziaria
Bocciata la mozione di censura all’assessore regionale all’agricoltura Antonello Cracolici presentata dal Movimento 5 stelle dopo la condanna da parte della Corte dei Conti nei confronti dell’attuale assessore ed allora presidente del gruppo Pd all’Ars per le spese pazze della scorsa legislatura.
Cracolici dovrà risarcire 346 mila euro
ma ha già annunciato ricorso rispetto a questa decisione della Corte dei
Conti. Per i 5 stelle la permanenza di Cracolici nella carica di assessore, però, era inopportuna.
Dopo un dibattito durato tutto il
pomeriggio l’aula ha bocciato la mozione con 50 voti contrari, 13
favorevoli e 7 astenuti. Bocciate, prima, sia le richieste di voto
segreto che quella di voto nominale.
“Il Movimento 5 Stelle ha,
evidentemente, una ‘sindrome da mozione’: ne ha presentate in
continuazione contro il governo e i suoi assessori probabilmente per un
bisogno di visibilità che serve a tentare di coprire le loro carenze
parlamentari – ha detto il capogruppo del Pd Alice Anselmo – Siamo di
fronte ad una mozione demagogica e priva di fondamento – ha aggiunto
Anselmo – che rappresenta un attacco vile contro Antonello Cracolici,
che ho conosciuto personalmente in questa legislatura e che ho imparato
ad apprezzare come parlamentare e come assessore, ma soprattutto dal
punto di vista personale. Ci sono regole certe nel nostro sistema
legislativo che stabiliscono se e quando un amministratore può mantenere
il proprio ruolo, o meno: basta questo – ha concluso Anselmo – per
rispedire al mittente le accuse strumentali del Movimento 5 Stelle”.
“Non sta a noi entrare nel merito della vicenda riguardante l’onorevole Cracolici,
lo farà la Corte dei Conti dice Marco Falcone di Forza Italia -. Alcune
considerazioni vanno però fatte. L’esponente del Pd è rimasto
imbrigliato dalla macchina del fango del suo stesso partito e dal
giustizialismo del presidente della Regione. Il Pd oggi è contrario alla
mozione, ma sino a ieri e’ stato solito puntare l’indice contro, anche
per semplici sospetti, dimostrati poi infondati. Ricordiamo la vicenda
dell’architetto Sgarlata, che da assessore regionale venne fatta
dimettere per una inesistente violazione edilizia. Allo stesso modo il
Ncd che all’inizio delle trattative col Pd venne definito il “partito di
mafia capitale”, salvo poi riconoscergli un assessore. Sino ad arrivare
all’epurazione dalla giunta regionale dell’assessore Nicolò Marino,
reo di aver contrastato una certa intrapresa privata, su cui insistono
numerose ombre. La mozione di censura e’ il risultato di un’industria
culturale costruita ad arte contro gli avversari, pensando che laddove
questi non potessero essere sconfitti elettoralmente dovevano essere
eliminati tramite azioni giudiziarie. Ecco perché la nostra posizione
rimane sempre coerente. Eravamo garantisti quando eravamo al governo,
rimaniamo tali anche ora che sediamo nei banchi dell’opposizione. Noi ci
asteniamo dal voto. All’onorevole Cracolici rimarrà la sensibilità di
trarre le conclusioni”.
Piccola diatriba prima
di giungere al voto con il Presidente della Regione che ha risposto alle
polemiche sul ‘giustizialismo’ con i suoi soliti toni rispondendo anche
alle affermazioni di Falcone sull’ex assessore Marino.
“La Casta ha fatto quadrato, come
facilmente prevedibile – è la reazione dei proponenti la censura -. La
mozione, comunque, ha centrato il suo scopo: evitare che una
pesantissima condanna della magistratura contabile passasse
completamente sotto silenzio. La gestione dei soldi dei cittadini merita
maggiore rispetto”.
“Si è cercato di svilire – dicono i
deputati – il valore di un atto che cercava di accendere i riflettori
sui valori etici della politica, ormai, quasi del tutto scomparsi.
All’estero ci si dimette pure per una multa, qui si sorvola pure su
pesantissimi giudizi della magistratura”.
“Un altro risultato concreto –
commentano ironicamente i parlamentari M5S – la mozione l’ha portato a
casa. Ha riempito sala d’Ercole, una vera rarità nell’ultimo periodo.
Oggi si sono viste facce che avevamo quasi dimenticato”.
L’Ars ha poi incardinato il disegno di
legge stralcio alla così detta mini finanziaria e il Presidente
Ardizzone ha dato termine per gli emendamenti fino alle 16 di martedì 26 aprile disponendo l’apertura della discussione mercoledì 27 aprile alle 16
20 Aprile 2016
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