10 marzo 2016

VERSO LA RIFORMA (O CONTRORIFORMA?) DEL SETTORE FORESTALE IN SICILIA. PRIMO CONTRIBUTO TEMATICO. DATI COMPARATI SULLA OCCUPAZIONE PUBBLICA E PRIVATA IN ITALIA


Ricevo e volentieri pubblico
da Salvino Carramusa (Oti)


Verso la riforma (o controriforma?) del settore forestale in Sicilia. Primo contributo tematico. Dati comparati sulla occupazione pubblica e privata in Italia


Abbiamo appreso tutti da notizie di stampa che entro 4 mesi sarà approvata la riforma del settore forestale in Sicilia. Intanto il Governo (Alessandro Baccei ?) ha bloccato il turn - over, definito dal Giornale di Sicilia (29- 02-2016) “ un meccanismo perverso “. Il turn - over  è quel meccanismo introdotto dalla L.R.S. 11/89 che consente – non di fare carriera – ma di progredire molto lentamente  (purtroppo) dalla classe più bassa a quella immediatamente successiva. Come tutti  sanno le 4 classi (contingenti/categorie) sono composte da: l.t.i. (lavoratori tempo indeterminato), 151-sti,  101-sti, 78-isti. L’esempio più completo per capire è quello di un l.t.i. che va un pensione (o esce dal contingente per altri motivi); esso viene sostituito dal primo dei 151-isti; contemporaneamente il primo dei 101-isti va ad occupare il posto che si è liberato nella categoria superiore e lo stesso avviene  per il primo dei 78-isti.  Questo meccanismo progressivo lascia numericamente inalterate le prime tre categorie mentre diminuisce di una unità solo l’ultima (quella dei 78-isti).
Bloccando il turn-over (il meccanismo perverso), i posti che si liberano non vengono compensati in nessuna delle quattro categorie. Con questa  mancata progressione, la Regione (secondo il Giornale di Sicilia), risparmia 5000.000 di euro l’anno.
Ma quanto guadagnano questi ricchi predatori (secondo la propaganda) della finanza pubblica? Gli importi medi sono: l.t.i.: 16.000 euro l’anno;  151-isti: 8500 euro più 3400 euro di indennità di disoccupazione (che è un diritto universale per chi perde o si ritrova senza lavoro); 101-isti: 6500 euro più 2300 euro di indennità di disoccupazione; 78-isti: 4500 euro più  1500 euro di indennità di disoccupazione. Magrissimi salari (diretti ed indiretti) dentro od al limite della soglia di povertà (anche grazie a contratti bloccati da anni ed al lavoro a tempo determinato che comprimono il reddito dei forestali e soprattutto dei 78-isti e dei 101-isti). In un successivo articolo li comparerò con ben altri compensi, redditi e livelli retributivi: tanto per ricordare.. .
In un lungo pezzo comparso su Repubblica il 19-02-2016, il giornalista incaricato ha dato la notizia di un “ dossier scottante chiesto dal Governatore Rosario Crocetta ed appena arrivato sul tavolo della Presidenza che riguarda 3500 addetti alla forestazione che hanno condanne (gravi e meno gravi) sulle spalle e che negli anni sono sempre stati chiamati a scatola chiusa”. Si verificheranno dunque  “eventuali incompatibilità con gli incarichi pubblici“ al fine di eliminarli dagli elenchi “. In pratica si vuole applicare la pena accessoria della interdizione (licenziamento). Ma secondo la legge e la giurisprudenza, alla luce delle mie conoscenze, a chi svolge funzioni di operaio, cioè  prestazioni d’opera meramente materiale che richiede soprattutto l’utilizzo della forza fisica, non può essere applicata la pena accessoria della interdizione  (se la mancanza grave viene invece commessa all’interno del luogo di lavoro vi sono i provvedimenti disciplinari previsti dalla legge che l’amministrazione  può applicare senza bisogno di aspettare eventuali condanne). Necessario è invece un attento e legittimo controllo all’interno del luogo di lavoro specie per quelli che hanno scontato condanne per reati contro il patrimonio, contro la persona e per  coloro che hanno commesso reati che hanno a che fare con la mafia. D’altra parte, in questi ultimi decenni, non si sono perseguite giustamente politiche di inclusione sociale e lavorativa  di ex carcerati da parte delle Pubbliche Amministrazioni con lo scopo di prevenire la reiterazione di attività delittuose?

L’articolo citato conteneva un’altra notizia “la platea dei condannati da sola costa ogni anno 35.000.000 di euro”…
Sono segnali forti che sembrano confermare la tendenza neoliberista al contenimento della spesa pubblica attraverso tagli lineari, alla riduzione dei diritti e nella fattispecie al ridimensionamento di questo settore.
Questo percorso (che non riguarda solo la Sicilia) è stato preceduto ed accompagnato da una campagna mediatica sproporzionata,  becera  (ignorante, chiassosa e volgare),  gravida di invettive più che di contenuti ragionati.  Campagna mediatica che non è stata adeguatamente controbilanciata. Paradossalmente ad essa fu posto fondamento con un articolo sobrio pubblicato sul Sole 24 Ore nel Gennaio del 2007, integrato da una tabella (sotto riportata) che mette in relazione le superfici forestali regionali  italiane  (pubbliche e private) solo col numero di operai dipendenti dal settore pubblico!  I dati del settore forestale pubblico sono molto più trasparenti e di facile accesso, ma non è ammesso che ne venga fatto un uso distorto.
I dati additati nella tabella metterebbero in evidenza -  secondo gli autori ed il chiasso mediatico successivo - il ridotto e razionale impiego di unità operaie nelle regioni del centro-nord e la smisurata ed ingiustificabile abbondanza della occupazione forestale nelle regioni del sud ed in Sicilia in particolare. Non serve a nessuno negare che degli eccessi  vi sono davvero per ragioni storicamente determinatesi ed in relazione alla carenza della programmazione e degli interventi strutturali. Ma la forbice non è così aperta come in tutti questi anni hanno tentato ( riuscendoci..) di farci intendere. Non è assolutamente credibile che in Trentino sia utilizzato un operaio forestale ogni  7000  Ha ( ettari ), in Liguria uno ogni 3910 Ha, in Piemonte uno ogni 1486 Ha, in Basilicata uno ogni  52 Ha  ed in Sicilia uno ogni 12 Ha! Un operaio forestale ogni 7000 Ha  in Trentino …, neanche ai tempi della schiavitù sarebbe stato possibile!




Questa tabella  e l’articolo correlato distorcono la lettura della realtà esaminata per i seguenti motivi:

a) la superficie forestale non viene distinta né secondo il titolo di proprietà (la superficie forestale pubblica in Italia è tra il 35% ed il 40% di quella totale), né secondo la macrocategoria di appartenenza (bosco/altre terre boscate), né secondo l’effettivo impiego di forza lavoro  su superfici abitualmente oggetto di intervento (la superficie nazionale effettivamente gestita è attorno a 3000.000/3500.000 di ettari);  

b) viene riportato il numero degli operai fissi ed a tempo determinato  senza peraltro specificarne la tipologia: 181, 151, 101 o altro) solo del settore pubblico, ma per determinare il numero di ha  per ogni singolo operaio forestale si fa riferimento alla intera superficie  pubblica e privata (10.637.589 ha); 
c) strettamente collegato al precedente è stato utilizzato un ulteriore parametro fuorviante: per stabilire la incidenza della manodopera, la superficie (pubblica e privata) viene suddivisa per il numero complessivo di operai pubblici (fissi ed a tempo determinato), cioè due categorie che effettuano un numero diverso di giornate. Alle scuole elementari ci hanno spiegato (e continuano a spiegare..) il concetto di minimo comun denominatore: in questo caso il minimo comun denominatore  deve essere il numero complessivo di giornate per poi stabilirne la distribuzione sulla superficie;  
d) infine, in quell’articolo (ed in quelli pubblicati in tutti questi anni) non vi è alcun riferimento alle diverse tipologie di intervento, che vengono determinate  anche in virtù della diversa  collocazione geografica e dalla condizione climatica delle varie regioni (al nord i parafuochi non vengono realizzati, al sud sono sempre necessari; al nord prevalgono le utilizzazioni forestali, ect).

Per avere una rappresentazione più vicina possibile al vero del numero complessivo di giornate e della loro distribuzione per  ettaro nelle varie regioni ed aree geografiche bisogna andare oltre i dati ed i parametri pubblicati nella tabella di cui prima, includere le giornate di lavoro forestale svolte presso imprese e cooperative e tentare di riferirle alla superficie pubblica e privata effettivamente gestita.

Purtroppo non vi sono dati precisi ed aggiornati sui dipendenti di imprese e cooperative né sulla superficie pubblica e privata effettivamente gestita nelle varie regioni d’Italia. Anche con i dipendenti da enti pubblici vi è qualche problema, ma solo di aggiornamento. Tuttavia si può ragionare su stime abbastanza accurate.


Le stime occupazionali disponibili del settore forestale  privato sono riferite all’anno 2004 e pubblicate nel 2007 dal Prof. Pettenella.  Esse  sono il risultato della analisi incrociata di dati ed informazioni fornite da Camere di Commercio, INPS, INAIL, ISTAT (deduzioni correlate a prelievi legnosi) e da alcune imprese e cooperative. (dal 2008 dovrebbero essere disponibili dati certi ed aggiornati presso il Ministero del Lavoro; personalmente non né ho notizia). Secondo il Prof. Pettenella  nel 2004 operavano nel settore privato 8692 ditte  (in parte convenzionate con enti pubblici) con 24/28000 “addetti professionali stabili“; se addetto professionale stabile significa operaio a tempo indeterminato,  il numero di giornate annue corrispondenti è 8.736.000 (28.000x312).  Per ogni addetto stabile venivano stimati 2-3 addetti occasionali (molti dei quali in nero); al mio  paese … occasionale significa 101 giornate /anno: corrispondono a 5.500.000 di giornate circa.  Sempre nel 2004 le cooperative forestali calcolate (per difetto) erano 500 (in parte convenzionate con enti pubblici) con 4000/6000 addetti prevalentemente a tempo determinato. Si possono supporre almeno 1000.000 di giornate di lavoro. Secondo tutti questi rilievi riferiti al 2004, il settore forestale privato impiegava 15.236.000 giornate di lavoro.

E’ opportuno ricordare che nelle ditte boschive (ed in tante cooperative) i ritmi di lavoro sono molto elevati, l’età media molto avanzata, le dimensioni del lavoro irregolare sono ampie e crescenti, le condizioni di sicurezza carenti e con una elevata incidenza di infortuni ed infine,  nelle ditte in particolare, non sono presenti lavoratrici.

A questo punto, tenuto conto della natura dei dati sin qui esposti , considerato che al centro- nord si possono imputare la buona parte delle giornate svolte nel settore privato, cui si devono aggiungere quelle gestite direttamente dagli enti pubblici ( 1.875.632 giornate/anno - rielaborazione dati tabella Sole 24 ore ), considerato che al sud ( esclusa la Sicilia che sarà trattata a parte ) gli operai forestali dipendono prevalentemente da enti pubblici (6.746.110 giornate/anno-rielaborazione dati tabella Sole 24 Ore ), considerato che la superficie gestita si può supporre di 1.000.000 di Ha al sud e di 2.000.000/2.500.000 di Ha al centro- nord, le giornate lavorative/anno impiegate per Ha si possono stimare in: 

a) centro- nord – 7,55 giornate per Ha /anno;  b)  sud 8,74 giornate per Ha/anno. Come si vede  le differenze ci sono, ma la forbice è molto ma molto più stretta di quella che è stata agitata (e agita) in questi ultimi anni.
 
Altra storia è quella che riguarda l’efficienza del sistema gestionale dei boschi e la resa qualitativa e quantitativa. Sarebbe opportuno legarli in sede di contrattazione collettiva ad una quota variabile di stipendi e salari.
Infine la Sicilia, la regione che più di altre, forse, ha fatto appassionare i mass-media (Giletti  sicuramente). Per essa  sono disponibili dati riferiti al settore pubblico effettivamente gestito molto più precisi (177.000 Ha). La superficie complessiva  (pubblica e privata ) è invece di 283.000 Ha (dati del Dipartimento Regionale delle Foreste). Nella oramai famosa  tabella (per chi ha avuto la pazienza di leggere sino a questo punto …) del Sole 24 ore viene invece indicata una superficie complessiva di 366.324 Ha; essa comprende “ le altre terre boscate”, cioè aree con una copertura arborea tra il 5% ed il 10% oppure con copertura arbustiva superiore al 10% della superficie di riferimento.  Anche ai boschi alti ed a elevata densità delle altre regioni italiane sono sommate  - nella tabella - le altre terre boscate. In ogni caso senza una classificazione che consenta di distinguere.


Considerati i  2.051.432 giorni lavorativi effettuati nel 2014 nell’ambito della manutenzione ordinaria sui 177.000 Ha pubblici gestiti  -  ed escludendo l’antincendio che ha  altri e più vasti territori di riferimento - l’incidenza per Ha  è di 11,60 giornate /anno! Siamo ben lontani  dai  numeri che ci hanno propinato! Mi conforta sapere che anche secondo l’Assessore  A. Cracolici è così. Il 29 Febbraio ultimo scorso, infatti, egli dichiarava al Giornale di Sicilia che  “i numeri della Sicilia sono simili ad altre regioni che utilizzano per le stesse tipologie di lavoro l’affidamento a cooperative ed a imprese private”.
Non ho notizie invece (nonostante le abbia cercate) della eventuale gestione della rimanente parte del patrimonio forestale siciliano (boschi alti ed altre terre boscate) e delle sue ricadute occupazionali.
Concludo questo mio primo contributo tematico augurandomi che si apra un confronto pubblico (su questo  Blog ed in altre sedi) che affronti  dettagliatamente i vari aspetti legati al territorio, allo ambiente, alla forestazione ed ai forestali  in Sicilia, in vista del riordino del settore.
Altri miei contributi tematici sono stati già pubblicati su questo Blog negli ultimi 2 anni.
Considerato un ordine logico e non cronologico, un mio secondo contributo tematico sulla funzione dei boschi (l’opuscolo Boschi ed Incendi Boschivi) è su questo Blog in sezione fissa da circa un anno.
Un terzo contributo tematico riguarderà la storia delle superfici forestali in Sicilia, i dati attuali e le necessità di ampliamento.

Palermo lì  4-7 Marzo 2016   

Salvino Carramusa




Nota

Sempre impeccabile e preciso!

L'opuscolo Boschi ed Incendi Boschivi, curato dal Salvino, si trova nella sezione a sinistra. Per la visione potete cliccare anche quì

Un'altra importante rubrica, sempre a cura di Salvino Carramusa, è quella sulla "Sicurezza forestale. Valutazione dei rischi e partecipazione dei lavoratori".  Da sfogliare sicuramente almeno una volta all'anno, quest'ultima è formata da 36 schede. Anche questa la trovate nella sezione a sinistra del Blog. 









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