Torna Crocetta il ‘vendicatore’
Fuori i mafiosi dai forestali
Braccianti forestali condannati per mafia o come piromani o ancora con
l’interdizione dai pubblici uffici. E’ il nuovo scandalo in salsa
siciliana. Così come avvenuto per i Pip la Regione si prepara ad
espellere dal bacino i condannati con sentenze definitive.
Nel caso dei Pip, dopo polemiche varie,
la maggior parte degli espulsi tornarono nel bacino con ricorsi vinti,
sospensive e così via. Si trattava di qualcosa come il 6% dell’intero
bacino.
Questa volta lo scandalo strombazzato a
gran voce ha una dimensione ben più piccola appena lo 0,25% ovvero un
quarto di punto percentuale. Su 23mila precari che fanno parte del
bacino, i condannati con sentenza definitiva sono 66. Si tratta di 17
con accuse per associazione mafiosa distribuiti sul territorio
regionale: uno è a Caltanissetta, cinque a Enna, nove a Palermo e due a
Trapani. Sono invece 39 i forestali condannati con la pena accessoria
dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici: tre sono ad Agrigento,
undici a Caltanissetta, cinque a Enna, sette a Messina e sette a
Palermo, tre a Siracusa e tre a Trapani. E infine dieci sono accusati di
incendio doloso.
Naturalmente vanno assunti provvedimenti ma si tratta di pratiche ordinarie di natura amministrativa.
“L’amministrazione regionale proceda
adesso subito a espellere dal sistema forestale i mafiosi e chi è stato
condannato per avere bruciato i boschi – dicono i segretari generali
della Flai Cgil, Flai Cisl e Uila Uil regionali, Salvatore Tripi,
Fabrizio Colonna e Nino Marino in una nota congiunta -. E’ chiaro
tuttavia – aggiungono – che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio,
cedendo alla tentazione di criminalizzare ancora una volta un’intera
categoria Noi vogliamo dare voce a tutti quei lavoratori onesti-
sottolineano- che svolgono il loro dovere e onorare la memoria dei
lavoratori che sono morti per difendere i boschi e il territorio e per
loro continuiamo a rivendicare con forza la riforma del settore sui
cardini della trasparenza, dell’uso produttivo dei boschi e della
stabilizzazione della categoria”.
“Abbiamo comunicato agli uffici
provinciali Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo, Agrigento, Messina,
Siracusa e Trapani un primo provvedimento che prevede l’esclusione dagli
elenchi delle persone avviabili al lavoro di 42 soggetti per reati
gravi e di altri 24 con l’aggravante del 416 bis – conferma Crocetta -.
Si tratta di un primo stralcio di 66 dipendenti”.
“Ci sono anche alcuni nomi eclatanti –
ha aggiunto il Presidente della Regione – alcuni si chiamano, Brusca,
Campanella, Bagarella. Manca Siracusa perché stiamo analizzando alcuni
casi”.
“Mi sono assunto direttamente la
responsabilità politica e decisionale dei provvedimenti; lo faccio a
garanzia dei dirigenti – spiega il Presidente della Regione -. Li
autorizzo a escludere queste 66 persone dagli elenchi, perché facciamo
un’azione culturale importante. Sono 66 di fronte a centinaia di casi ma
è un segnale. Non ci sono mamma santissima incrollabili, ma chiunque è
sottoposto alla legge”.
“Si tratta di una decisione grave – ha
concluso – che farà arrabbiare qualcuno ma non abbiamo scelta. Serve una
bonifica storica. Quando scade il mio mandato voglio avere l’orgoglio
di aver bonificato la regione da una serie di soggetti e questa verifica
non guarderà in faccia nessuno, dovrà arrivare a ogni livello”.
08 Marzo 2016
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