Sicilia al collasso per colpa del governo. L’atto d’accusa della Corte dei Conti
Cresce il danno erariale
e crescono i funzionari che lo commettono. 39 milioni di euro
contestati nel 2015 a 361 amministratori di vario ordine e grado,
politici e burocrati. Ma soprattutto cattiva gestione, uso distorto
delle risorse, nessuna programmazione, impiego dei fondi per garantire
la casta e non per dar man forte allo sviluppo.
E’ un atto d’accusa
forte quello del procuratore generale della Corte dei Conti Giuseppe
Aloisio durante la sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario
della Corte questa mattina a Palazzo Steri di Palermo.
Sotto accusa c’è tutta la gestione della regione
siciliana negli ultimi anni ma in particolare l’incapacità di rendere
attrattivi musei e cultura, i costi della gestione di questo sistema, le
relazioni con il personale regionale e i contratti, la Formazione
professionale in profondo crisi.
La disoccupazione siciliana è la più alta d’Europa sfiorando il 42,5%
ma a fronte di ciò non si vedono politiche attive per il lavoro
efficaci. Ma è drammatica anche la situazione dei trasporti
assolutamente inefficienti nelle province. Aloisio punta il dito sulla
distribuzione di tessere gratuite per il trasporto ai notabili e ai
politici a fronte di un servizio del tutto inesistente o scadente per i
cittadini e gli studenti.
Nel settore della Formazione professionale
sono ben 70 le istruttorie di indagine e procedimenti per danno
erariale. I fondi comunitari non sembrano ottenere gli effetti che hanno
in altre regioni d’europa, nel settore della Formazione e del lavoro
come anche in quello del turismo e della gestione de musei. un fiume di
denaro impiegato senza che questo porti benefici al territorio.
Negativa anche la gestione dei rifiuti
che è nel caos più totale per effetto di riforme su riforme annunciate e
mai applicate mentre si continua a sperperare risorse senza fornire
adeguati servizi alla comunità.
Aloisio snocciola dati e
cifre che suonano come un atto di accusa a questo governo ma anche a
quello precedente indicando una sorta di continuità gestionale senza
esiti concreti.
Tutti settori nei quali l’azione di governo e
Parlamento sembrano improntate ad occasionalità. valutazioni che
potrebbero pesare fra qualche mese quando la Corte sarà chiamata non più
soltanto ad esprimere giudizi di carattere generale ma ad emettere
sentenza di parifica del bilancio per il 2015, bilancio peraltro già
contestato per due volte in udienza pubblica proprio dalla Corte dei Conti. Ma il governo regionale snobba allarmi e moniti della Corte dei Conti (leggi qui)
05 Marzo 2016
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