15 marzo 2016

L’ON.LE TOTÒ LENTINI REPLICA ALLA PRESIDENTE DELLA CAMERA LAURA BOLDRINI A PALERMO: “ACCOGLIENZA NON E’ SOLO OFFRIRE UN LETTO E UN PASTO MA CAPACITA’ DI COSTRUIRE OPPORTUNITA’ DI INTEGRAZIONE E LAVORO. PALERMO E LA SICILIA SONO PRONTI?


Ricevo e pubblico
dalla Giornalista
dott.ssa Maria Giambruno




COMUNICATO STAMPA

L’On.le Totò Lentini replica alla Presidente della Camera Laura Boldrini a Palermo:


“ACCOGLIENZA NON E’ SOLO OFFRIRE UN LETTO E UN PASTO MA CAPACITA’ DI COSTRUIRE OPPORTUNITA’ DI INTEGRAZIONE E LAVORO. PALERMO E LA SICILIA SONO PRONTI?




Palermo, 14 marzo 2016 – “L’integrazione è un processo irreversibile e, comunque, naturale che esiste da quando esiste il mondo. Noi siciliani siamo stati emigranti e oggi accogliamo migranti e profughi. Il problema non è riconoscere il valore dell’accoglienza, che nella nostra terra è praticata da sempre, ma comprendere che l’accoglienza non può essere distinta da: politiche attive nel territorio che creino le condizioni per l’integrazione, un sistema di welfare che sostenga gli immigrati nella capacità di relazionarsi con gli altri e affrontare i problemi di ogni giorno, politiche di formazione e lavoro”.
Queste le parole dell’On.le Totò Lentini, deputato regionale, a  seguito della presenza a Palermo della Presidente della Camera Laura Boldrini.
“L’On.le Boldrini bene fa a ricordarci che siamo un Paese a crescita zero e che la presenza dei migranti non solo consente al Paese di avere un indice di natalità positivo, ma contribuisce a creare un gettito contributivo che serve a pagare la pensione di oltre 600 mila italiani ogni anno. E’ in corso – continua l’On.le Lentini -  un processo di impoverimento senza precedenti che scoraggia le famiglie e uccide la speranza nel futuro che si tramuta nella paura di costituire una famiglia e mettere al mondo figli. Le parole della Presidente Boldrini e quelle dell’amministrazione comunale che l’ha ospitata nei giorni scorsi a Palermo però – secondo Totò Lentini - sono un controcanto al grido di allarme che lancia Biagio Conte quando dal suo osservatorio delle miserie, la “Missione Speranza e Carità”, richiama la politica a costruire condizioni di vita dignitose perché chi è accolto nella nostra comunità possa essere rispettato nella propria dignità di uomo. attraverso un’assistenza mirata. Essere un Paese accogliente non vuol dire offrire un letto, una scodella di minestra, un abito con cui coprirsi. Vuol dire – dice Totò Lentini – costruire le condizioni perché il rapporto tra cittadine e migranti non sia avvelenato dalla paura di una guerra tra poveri, perché lo spettro della fame non faccia odiare chi si teme possa togliere il lavoro. Significa – conclude Totò Lentini – offrire la speranza e, nel contempo, costruire la concretezza di una vita dignitosa attraverso un’assistenza mirata: all’integrazione, alla formazione, ed alla immissione nel mondo del lavoro. Diversamente quelle della Presidente Boldrini e di chi proclama parole analoghe, restano solo belle parole dal sapore di campagna elettorale”.









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