LA PROPOSTA
Maggio: "La riserva di Capo Peloro sia affidata alla Forestale"
Il consigliere della VI Circoscrizione punta sul turismo per il rilanciare l’economia della zona dei laghi. Il primo passo è quello di affidare l’area alla gestione della Forestale, che sarebbe in grado di garantirne più efficacemente il decoro
La riserva naturale orientata laguna di Capo Peloro è una risorsa turistica poco valorizzata ma che potrebbe garantire ai messinesi non pochi benefici.
Negli anni, gli impegni e le promesse d’investimento sull’area naturale protetta non hanno avuto l’esito sperato e la riserva, protetta dalla Regione dal 2001 e gestita dalla Provincia, è dominata da sporcizia, abbandono e degrado.
Con la creazione dei liberi Consorzi di Comuni, altri attori istituzionali potrebbero sostituirsi alla Provincia nella gestione della riserva e pre-riserva: il Comune o la Forestale.
Ed è qui che s’inserisce la proposta di Paolo Maggio, consigliere della VI Circoscrizione. «Lo sviluppo della zona – dice Maggio - è bloccato dal Piano Regolatore Generale, dalla ZPS (Zona di Protezione Speciale, ndr) e da altri vincoli, che incidono sull’edilizia, su cui si poggiava l’economia della zona. Proprio per queste ragioni, urgono piani alternativi su cui fare ripartire l’economia e consentire agli abitanti di avere nuove fonti di approvvigionamento, tra cui potrebbe spiccare il turismo.»
«In base alle recenti condizioni del Comune, -continua il Consigliere - si evince che difficilmente esso possa essere in grado di gestire la riserva, poiché non dispone di risorse umane e finanziarie sufficienti già a gestire l’ordinario (come pulire i prati, asfaltare strade, sostituire lampadine, sistemare reti fognarie, ecc.). La soluzione migliore per l’area potrebbe essere di affidare la gestione ai Forestali, con risvolti occupazionali positivi, in quanto loro potrebbero, oltre alle loro varie attività (tutela del patrimonio naturale e dell’ambiente, vigilanza in materia ecologica, difesa dei boschi, protezione della fauna selvatica, vigilanza venatoria, prevenzioni e difesa degli incendi boschivi) curare anche l’area in questione, con il compito di vigilanza e valorizzazione, anche turistica, delle riserve naturali.»
La riqualificazione dell’area e la sua valorizzazione come risorsa economica passano anche dall’Unione Europea e dalla Regione, che, secondo Maggio, potrebbero finanziare il progetto attraverso i fondi messi a disposizione.
«L’azienda forestale – suggerisce il Consigliere - dovrebbe creare tavoli tecnici per confrontarsi con la VI° Municipalità, con le associazioni ambientalistiche, con le cooperative di pescatori, con i coltivatori di mitili, con i commercianti ed i ristoratori, per costruire insieme un’attrattiva faunistica, floristica, turistica e commerciale, nel luogo, che, come detto in precedenza, è fra i più belli al mondo. Il lago piccolo di Torre Faro potrebbe essere utilizzato per attività commerciale della stabulazione delle cozze. Mentre il lago grande di Ganzirri, vista la sua estensione (3,38 km² circa), potrebbe essere utilizzato, oltre che per la coltura delle vongole, che occupa solo una piccola parte del lago, come attrazione turistica (gite in barca a remi, affitto di pedalò, creazione di piccoli isolotti ecocompatibili per l’avvistamento dei volatili, realizzazione di fontane artistiche ecc.), coinvolgendo le scolaresche, le associazioni, gli enti sociali e culturali presenti nella città».
Maggio prospetta anche una ristrutturazione dei Canali, del Pilone, della Torre degli inglesi, della Torre del Faro, del Lanternino e del Museo del Mare, per consentire la realizzazione di percorsi naturalistici, per utilizzare la riserva quale attrazione turistica, una risorsa dai risvolti economici e occupazionali da non sottovalutare.
06 Marzo 2016
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