IL SALVAGENTE ANTIMAFIA DI CROCETTA. LA REGIONE CACCIA I FORESTALI CON CONDANNE PER REATI GRAVI SUL GROPPONE. E SI PREPAREREBBE A DARE IL BEN SERVITO A QUELLI CHE SAREBBERO RESPONSABILI DI AVER APPICCATO INCENDI
IL CORSIVO
Il salvagente antimafia di Crocetta
di Salvo Toscano
Il governatore in difficoltà torna a cavalcare la retorica legalitaria. E annunciando provvedimenti di buon senso non rinuncia alle battute sopra le righe.
La Regione caccia i forestali con condanne per reati gravi sul groppone.
E si preparerebbe a dare il ben servito a quelli che sarebbero
responsabili di aver appiccato incendi. Una misura legittima e in linea
di principio senz'altro condivisibile. A cui, come da copione, Rosario
Crocetta s'è aggrappato come ai vecchi tempi per rispolverare un po' la
sua immagine offuscata. Come nei suoi mesi più arrembanti, e come non
accadeva da un po', il governatore ne ha subito approfittato per una conferenza stampa delle sue. Tornando
a cavalcare la retorica legalitaria e antimafiosa dei tempi che furono.
Quasi a dire: sono ancora io, non me ne sono andato. E così, per
commentare una misura di buon senso, ecco a corredo il côté di
crocettismi. L'immancabile riferimento al torbido passato (spazzato via
dall'avvento della rivoluzione), in cui “i malandrini hanno avuto
prebende, privilegi e tutele”. Il consueto commento sopra le righe e
approssimativo (“Difficile ad esempio che il cognome Brusca non dica
nulla”, dice il presidente e vien da chiedersi se i Messina o i Denaro
di Sicilia a quel punto vorranno tutti cambiar cognome per non passare
guai). E poi il colore e il gusto della battuta, a cui il presidente mai
rinuncia: “Mi assumo la totale responsabilità di questi provvedimenti. I
dirigenti potranno dire che la colpa è di quel 'cornuto' di Crocetta".
Sullo sfondo il refrain della mafia, che aveva anticipato la conferenza
stampa di oggi, con la notizia servita in antipasto ai giornali dei
“forestali-mafiosi”. Anche se magari mafiosi di risulta, attaccati allo
stipendio-sussidio degli operai. Sono solo una parte degli operai da
licenziare, ma nella retorica crocettiana vengono prima di ogni altra
cosa, e come potrebbe essere altrimenti? Il governatore ora annuncia un
repulisti (lui parla di “bonifica”) anche nel resto dello sconfinato
esercito degli stipendiati dalla Regione. Una buona notizia, se tutto
procederà nel rispetto delle norme e senza certi eccessi da processo
sommario che si scorsero nella prima fase della sua presidenza. Per il
momento non resta che annotare il ritorno di Palazzo d'Orleans alla
retorica legalitaria, ultimo consunto salvagente per un'istituzione alla
deriva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
08 Marzo 2016
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