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Aspen Institute, i big a Palermo: "Sicilia strategica ma basta sprechi"
Gianni Puglisi bacchetta Crocetta su forestali e fondi europei, Enzo Bianco lo difende: "C'è una regione in crescita"
di CLAUDIO REALE
Battono sulla “Sicilia come piattaforma strategica del Mediterraneo”. Sul ruolo dell’innovazione per percorrere la strada del futuro. Ma c’è spazio anche per una – velata – polemica sull’uso dei fondi comunitari in Sicilia, senza i quali “l’Isola non può prendere il posto che le spetta”. L’Aspen Institute battezza a Palermo la conferenza internazionale sullo sviluppo sostenibile nel bacino del Mediterraneo, organizzata con il supporto della Fondazione Sicilia, che oggi e domani riunirà nel capoluogo un parterre d’eccezione: ospiti numerosi rappresentanti delle istituzioni delle due sponde del Mediterraneo, ma ovviamente anche diversi esponenti della politica (fra gli altri i sottosegretari Claudio De Vincenti e Vincenzo Amendola e l’ex ministro Giulio Tremonti, ora presidente dell’Aspen Institute) e dell’economia italiana.
È l’occasione per fare il punto sul ruolo della Sicilia. Strategico, appunto, ma a una condizione: “La Sicilia – osserva il presidente della fondazione Sicilia, Gianni Puglisi – non può essere strategica se continua a guardarsi l’ombelico, ad esempio continuando a coltivare una platea enorme di forestali, e dimentica invece di spendere i fondi europei. Bisogna ripensare i nostri rapporti con Roma, con l’Europa e con il Mediterraneo”. Non dello stesso avviso il sindaco di Catania Enzo Bianco: “I forestali e i ritardi nella spesa dei finanziamenti comunitari – obietta – sono un’eredità che il governo Crocetta ha raccolto dal passato. C’è però anche una Sicilia che investe sullo sviluppo, ed è bene pensare a quella. Nell’Isola abbiamo grandi esempi di innovazione, penso all’Etna Valley. Ripartiamo da quelli”.
18 Marzo 2016
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