Il prelievo al Fondo sanitario fa saltare i conti. Finanziaria regionale a rischio impugnativa
di Manlio Viola
La legge di stabilità o Finanziaria
regionale siciliana deve ancora approdare in Gazzetta ufficiale per
diventare norma della Regione sbloccando, così’, la spesa pubblica, e
già sembra che rischi di essere impugnata dal Consiglio dei Ministri.
Si tratta di poco più di una voce legata
a valutazioni fatte su notizie di stampa perchè la legge non è ancora
ufficializzata e dunque non può essere fatta una valutazione tecnico
legale. Ma una valutazione ‘politica’ è possibile e sembra proprio che,
in questo senso, una impugnativa sia quantomeno probabile anche per
prendere tempo rispetto al trasferimento dei soldi promessi a Palermo.
Il pomo della discordia sarebbe il
prelievo di 127 milioni e 850 mila euro dal Fondo sanitario per
destinarli a pagare il mutuo contratto dalla regione proprio per il
ripiano del debito sanitario. la motivazione tecnica dell’impugnativa
sarebbe già pronta: è vero che il mutuo è stato contratto per pagare
debiti sanitari ma è altrettanto vero che il Fondo serve per la cura e
non può essere dirottato sul pagamento di un mutuo che formalmente è
spesa per investimenti. peraltro quel mutuo fu contratto nell’ambito del
ripiano dei debiti della pubblica amministrazione come investimento sul
rilancio della produttività, non può, quindi, in alcun modo essere
imputato al Fondo sanitario.
C’è un altro strumento per
l’impugnativa. Imputando il pagamento del mutuo al fondo sanitario esso
viene per oltre metà pagato dallo Stato e questo fa venir meno gli
impegni assunti dalla Regione.
Ma tralasciato il fronte (l’ennesimo)
che rischia di aprirsi fra Palermo e Roma ci sono problemi di altra
natura. e’ vero che in questo modo Palermo fa pagare il 51% della rata a
Roma ma è altrettanto vero che questo non fa crescere il fondo
sanitario la cui ripartizione avviene sulla base di criteri chiari e di
accordi in Conferenza delle Regioni. insomma lo Stato assegna una somma
alla sanità e poi le regione se la dividono in base a criteri di
popolazione e assistenza. caricando il mutuo sul fondo questo non farà
scattare bonus ma toglierà fondi all’assistenza.
In questo senso interviene un’altra
circolare statale che impegna le regione a utilizzare in sanità ogni
somma risparmiata sul Fondo sanitario. Altro elemento che non verrebbe
così rispettato.
Infine la polemica sui concorsi. Anche
in sede di voto finale alla legge di stabilità è stato più volte
ribadito dal presidente della regione,. dal presidente della Commissione
Bilancio, dall’assessore alla Salute, che il prelievo da quasi 128
milioni dal Fondo sanitario non ha nulla a che vedere con i concorsi.
una affermazione formalmente corretta ma materialmente errata.
Se è vero, come è vero, che non c’è una
correlazione diretta è anche vero che questo prelievo abbatte di 128
milioni la disponibilità del Fondo. A conti fatti il risparmio
complessivo del Fondo nel triennio si attesta a 260 milioni. Per fare le
assunzioni ne servono 300. Dunque a conti fermi il Fondo sanitario non
ha i margini per ottenere la deroga nazionale e procedere alle
assunzioni. Conti che dal Ministero stanno già facendo.
Le assunzioni ci potranno essere
ugualmente, ma se non si troveranno risorse per pagare il mutuo al di
fuori del Fondo, queste assunzioni dovranno limitarsi alle
stabilizzazioni del personale precario che è già pagato sul Fondo
sanitario (ma con l’assunzione costerebbe di più) e per circa
cinquecento persone non certo per le 5000 mancanti in pianta organica a
causa dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni che impongono
precisi limiti a turni e straordinari.
‘Non c’erano altre soluzioni po non
avremmo chiuso la Finanziaria’ dicono dalla maggioranza. Ma adesso
potrebbe essere Renzi a imporre soluzioni diverse che dovranno essere
trovate perchè se Roma deciderà di non mandare almeno i primi 500
milioni di euro promessi, saranno guai ben peggiori che trovarne 128 per
la rata de mutuo
07 Marzo 2016
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