29 marzo 2016

DEMANIO A PREZZI STRACCIATI, L'OMBRA DELLA CRICCA. LA VENDITA A FURNARI DI VENTIMILA METRI QUADRATI DI TERRENO: INTRECCI FAMILIARI E POLITICI. ALTRI CASI A STROMBOLI E PORTO EMPEDOCLE. IL GOVERNATORE ROSARIO CROCETTA DISPONE UN'INDAGINE


La vendita a Furnari di ventimila metri quadrati di terreno: intrecci familiari e politici


Demanio a prezzi stracciati, l'ombra della cricca


Altri casi a Stromboli e Porto Empedocle. Il governatore Rosario Crocetta dispone un ' indagine





II sindaco Poti chiama in causa anche il ruolo dell'Avvocatura dello Stato


Francesco Celi 
MESSINA
È possibile accaparrarsi 20mila metri quadrati di prezioso terreno demaniale a Smila 944 euro e 80 centesimi? In Sicilia salvo ferme opposizioni, che devono comunque trovare udienza, tempi lunghissimi si sa... - sì. Eccome. È accaduto a Furnari: il terreno si trova nei pressi di Portorosa e a pochi metri dalmare. Unoscandaloal vaglio del Tribunale civile di Messina, giacché l'amministrazione comunale retta da Mario Foti ha chiesto di bloccare l'intera operazione, fatta riemergere da un servizio delle "Iene" di Italia 1. In questa vicenda- rassegneremo le coordinate generali in attesa di significativi sviluppi si intrecciano interessi familiari e politici, con un addentellato al Genio civile di Messina (durante la gestione precedente a quella dell'ing. Leonardo Santoro, che ha ritirato tutte le de leghe ai funzionari). È accaduto, dunque, che una coppia di acquirenti versasse il 5 maggio 2014 la somma di 3.944,80 centesimi per ottenere la concessione di 20mila mq di terreno demaniale, peraltro sottoposto a rigidissimi vincoli dal Prg. Quarantatré giorni dopo il versamento - dicasi 43 - la "donna all'Havana", ovvero un'architetta del Genio civile, stima il terreno esattamente 3.944,80 centesimi e contestualmente modifica la stima da prezzo di concessione a prezzo di vendita. Sì, vendita! Come già scritto, eviteremo, in questa fase, di pubblicare i nomi dei protagonisti poiché nessuno è stato raggiunto da alcun provvedimento, il che non significa che la vicenda sia scandalosa in sé. Vedremo gli sviluppi che non potranno non esserci. L'affare, frutto di intrecci familiari e interessi economici di politici legad ai protagonisti, avrebbe dovuto generare la realizzazione di un Parco tematico, escamotage progettuale utile a bypassare i vincoli urbanistici. Il sindaco Poti fa fuoco e fiamme, spulcia ogni carta, presenta un esposto il primo di cembre del 2015 e avvisa presidente della Regione, assessorato al Territorio, ingegnere capo del Genio civile, Procura della Corte dei conti e Procure della Repubblica di Messina e Barcellona. A tutti, nell'ambito delle rispettive competenze», chiede di «porre in essere atti di indagine e ispettivi finalizzati alla revoca e all'annullamento, anche in autotutela», dei diversi provvedimenti amministrativi che, «in violazione delle norme vigenti, appaiono radicalmente illegittimi». Poti si rammarica, inoltre, nel constatare che nel relativo giudizio instaurato davanti al Tribunale civile di Messina, «l'Avvocatura distrettuale dello Stato ha strenuamente difeso l'operato illegittimo dei funzionari che hanno venduto il bene, con motivazioni risibili e prive di pregio che contrastano con norme imperative in materia di trasparenza...». A dargli manforte è giunto adesso il governatore Rosario Crocetta, che appreso del "caso Furnari" - ma ve ne sono altri in giro per la Sicilia, da Porto Empedocle a Stromboli - ha ordinato che venga avviata un'indagine interna alla Regione per verificare quanti terreni del patrimonio regionale sono stati svenduti senza evidenza pubblica a privati. Quello di Furnari, stimato in fase successiva su mandato dell'Amministrazione, varrebbe intorno a ÇÎÎò³²à euro, non certo tremilanovecento. C'è poi un ulteriore, insormontabile ostacolo: se è vero come sostiene il presidente Crocetta - che per vendere beni del pubblico demanio regionale occorre una deliberazione della Giunta di governo, non si capisce allora l'interpretazione delle norme vigenti in materia operata «dall'Avvocatura distrettuale dello Stato di Messina, che dovrebbe difendere sottolinea Foti - solo gli interessi della Regione Siciliana e il rispetto di procedure trasparenti, non l'operato di chi ha violato precise norme imperative».

27 Marzo 2016
 http://ars.telpress.it/images/testate/GAZZETTA_DEL_SUD_MESSINA.png 









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