Tra i forestali pure mafiosi e piromani
I condannati sono 3.500. Dossier sul tavolo di Crocetta che batte i pugni: “Subito controlli sulle incompatibilità”. Alcuni giudicati colpevoli di incendio doloso, duecento puniti per reati contro la pubblica amministrazione. Musumeci attacca: "Subito convocazione in commissione antimafia"
di ANTONIO FRASCHILLA
Nel Paese dove un docente di filosofia viene licenziato perché dieci anni fa ha subito una condanna per aver fatto pipì in un giardino pubblico, accade che nell’Isola del tesoro vi siano forestali, che dovrebbero difendere i boschi dal fuoco, con condanne definitive per incendio doloso oppure per reati che hanno a che fare con la mafia. E c’è anche chi ha subito sentenze per violenza alla persona. Tutti comunque impiegati nel settore senza essere stati mai cancellati dalle liste.
Un dossier scottante, chiesto dal governatore Rosario Crocetta, è
appena arrivato sul tavolo della Presidenza e riguarda 3.500 addetti
alla forestazione che hanno condanne sulle spalle e che negli anni sono
stati sempre chiamati in servizio a scatola chiusa: senza che mai la
Regione abbia fatto alcun controllo per verificare il tipo di reato ed
eventuali incompatibilità con incarichi pubblici in base alla normativa
che prevede il licenziamento dei dipendenti per reati come mafia,
concussione, corruzione o violenza su minori. Il dossier porta la firma
dell’ex dirigente generale Anna Rosa Corsello, che scopre una platea
complessiva di 3.500 unità con condanne: di questi circa mille hanno
sentenze per reati contro il patrimonio, compreso per alcuni l’incendio
doloso, 200 hanno reati contro la pubblica amministrazione, 600 contro
la persona, altre centinaia condanne per reati che hanno a che fare con
l’amministrazione della giustizia. «Ma facendo
delle verifiche abbiamo trovato anche chi aveva reati per mafia oppure
per incendio doloso, solo per fare degli esempi», dice la Corsello.
Rimane una domanda: perché in questi anni non sono stati fatti i
controlli? Sul caso sollevato da Repubblica interviene il presidente
della commissione Antimafia, Nello Musumeci: "Convocherò subito
un'audizione della commissione per capire cosa sta succedendo e perché
la Regione non ha fatto i controlli".
19 Febbraio 2016
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