Fiere e flop, così la Sicilia ha sprecato 4,5 miliardi di finanziamenti europei
Soldi a pioggia per eventi, sagre e comunicazione. Zero programmazione, pochi interventi strutturali
di ANTONIO FRASCHILLA
Che fine hanno fatto i fondi Europei? Come sono stati spesi i 4,5 miliardi di euro della programmazione 2007-2014 che dovevano servire a migliorare economia e infrastrutture facendo uscire dalla secche delle Regioni obiettivo 1, cioè le ultime in Europa, la Sicilia? Cosa è stato fatto con questo fiume di denaro? Di certo c'è che se lo scopo del piano era quello di aiutare l'Isola sul fronte della disoccupazione, del Pil, dei collegamenti e della vivibilità, il risultato è sotto gli occhi di tutti e anche dell'Europa, che mantiene la Sicilia nelle regioni obiettivo 1. Colpa della crisi, scoppiata proprio all'indomani dell'avvio del Piano. Ma non solo. Perché scorrendo il grande libro mastro di chi ha beneficiato di questi fondi, e si tratta di ben 6.440 soggetti, si scopre la folle pianificazione, fatta dai governi Cuffaro a oggi, con una spesa dispersa in mille rivoli e ben 4.307 finanziamenti che non superano i 50mila euro. Una pianificazione che ha visto spendere per pubblicità più che per i grandi progetti di ricerca universitaria, oltre 40 milioni, o solo per turismo e manifestazioni 200 milioni, con eventi sportivi che dovevano attirare migliaia di visitatori. Sulla carta.
Eventi che invece hanno visto in alcuni casi solo poche decine partecipanti, come per gli open femminili di golf costati la bellezza di 1,2 milioni. Basta scorrere questo grande libro mastro per rendersi conto di come dentro vi sia di tutto con una logica che spesso sfugge alla comprensione: dal tram di Palermo ai 700 euro spesi per il caffè offerto ai partecipanti di un seminario su come utilizzare i fondi Ue (sic!). Un fiume di denaro per aiutare l'economia, salvo poi vedere che una delle spese più grandi di tutto il programma, pari a 400 milioni di euro, è finita in due fondi finanziari che giacciono da anni nei conti correnti di un gruppo di banche.
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