A LANCIARLA L'EURODEPUTATO IGNAZIO CORRAO
Agricoltura, ‘fondi Pac finiti nelle tasche della mafia’, denuncia all’Ue
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“Istituire una banca dati dei beneficiari e l’abbassamento della soglia minima di 150 mila euro per la richiesta del certificato antimafia”. La proposta arriva dall’europarlamentare siciliano del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao in merito alle truffe alla PAC, la politica agricola comune in Sicilia tornate nuovamente alla ribalta nel corso della trasmissione Presa Diretta su Rai 3, dove è stato mandato in onda uno stralcio del documentario “Fondi rubati all’agricoltura”, di Diego Gandolfo e Alessandro di Nunzio, vincitori del Premio Morrione 2015. Corrao già gli scorsi mesi aveva lanciato l’allarme in Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo e depositato apposite interrogazioni alla Commissione Europea.
“L’agricoltura siciliana è in ginocchio,
mortificata da una Politica Agricola Comune che sta sradicando i valori
e la cultura sostenibile dei veri agricoltori dell’isola. Il mio ruolo
mi impone di denunciare che tramite i fondi della Politica Agricola
Comune la Commissione sta finanziando la criminalità organizzata in
Sicilia” – aveva detto.
“Per accaparrarsi i fondi – ha spiegato Corrao
– la mafia truffa, usa la violenza, intimidisce. Gli agricoltori sono
costretti con la forza a cedere i terreni e molti sindaci, titolari di
centinaia di ettari di terreni comunali, come Fabio Venezia primo
cittadino di Troina ed ancora Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei
Nebrodi, sono oggi costretti a vivere sotto scorta. E’ una situazione
insostenibile, soprattutto se si considera che tutti i terreni
sequestrati alla mafia hanno percepito i fondi della PAC per il sostegno
al reddito. Mi si ricorderà giustamente che esiste l’obbligatorietà
della certificazione antimafia per poter beneficiare del sostegno al
reddito agricolo, peccato però che l’obbligatorietà è richiesta per
importi superiori ai 150 mila euro annui. Una soglia assurda, ridicola.
Ma quanto terreno occorre per percepire 150 mila euro? 300 ettari, 3
kmq. Una superficie che supera di 1/3 quella di tutto il Principato di
Monaco. La Commissione tramite l’Olaf, il Ministero, la Magistratura e
le Forze dell’ordine sono al corrente della vergognosa situazione e del
fatto che la maggior parte di questi fondi siano irrecuperabili per via
della prescrizione. Noi proponiamo una soluzione semplice e di facile
applicazione – ha concluso Corrao – ovvero una banca dati dei
beneficiari pubblica, facilmente consultabile anche dai cittadini, che
ancora oggi dopo tutte le denunce fatte la Regione non si è ancora
degnata di realizzare. E poi l’abbassamento della soglia minima di 150
mila euro per la richiesta del certificato antimafia”.
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