04 dicembre 2015

VECCHIONI: «LA SICILIA È UN’ISOLA DI MERDA». E LA RETE SI SCATENA: RESTA A MILANO. UNO DEI PRIMI COMMENTI SU FACEBOOK È DI UN SICILIANO DOC, CHE APPREZZA L’ANALISI: MI PARE DI CAPIRE VI SIATE OFFESI IO CREDO ABBIA DIMENTICATO I FORESTALI STAGIONALI CHE INCENDIANO I BOSCHI PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO


Vecchioni: «La Sicilia è un’isola di merda». E la rete si scatena: «Resta a Milano»

di Gloria Sabatini


Vecchioni: «La Sicilia è un’isola di merda». E la rete si scatena: «Resta a Milano»


Merda. «Sei un’isola di merda». Con sublime raffinatezza Roberto Vecchioni dall’Università di Palermo si rivolge così alla Sicilia davanti a un pubblico di studenti perplessi. «Sei un’isola di merda», dice invitato a partecipare al percorso formativo Educare oggi. «In tutti i posti  ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si deve passare con una fatica tremenda, è inutile mascherarsi dietro il fatto che hai il mare più bello del mondo e che hai questo e quello, non basta, sei un’isola di merda».

Vecchioni e la Sicilia

Il cantautore, prototipo dell’artista post-comunista intelligente deluso dalla sinistra, si sarebbe dovuto cimentare in un racconto di un padre a un figlio, per dirgli quello che passa e che resta di un uomo. Ma davanti agli studenti nell’aula magna di Ingegneria si fa prendere la mano dalla verve del masaniello impegnato. L’isola che lo ospita è una schifezza immonda. «La filosofia e la poesia antiche hanno insegnato cos’è la bellezza e la verità, la non paura degli altri, in Sicilia questo non c’è, c’è tutto il contrario…». Ma come siete bravi – insiste – avete inventato la Magna Grecia? Sinceramente no, io non amo la Sicilia che non si difende».  Un affondo crudo che fa infuriare siciliani e non. E non basta la conclusione ruffiana per zuccherare la pillola: «Non amo la Sicilia che rovina la sua intelligenza e la sua cultura – dice Vecchioni agli studenti – che quando vado a vedere Selinunte, Segesta non c’è nessuno. Non amo questa Sicilia che si butta via».

La rabbia del web

Uno dei primi commenti sulla rete è di un siciliano doc, Paolo che apprezza l’analisi ma non ci sta a farsi fare la morale da un borghese con il portafoglio gonfio. «Mi pare di capire vi siate offesi – scrive su Facebook – io credo abbia dimenticato i forestali stagionali che incendiano i boschi per il rinnovo del contratto, qualche ospedale dove si entra vivi e si esce morti, il turismo fai da te perché i Musei e le chiese non hanno custodi, nonostante le migliaia di dipendenti regionali nullafacenti; oppure aeroporti senza mezza indicazione turistica che ti dica, che ne so, che sull’Etna produciamo vini di qualità che esportiamo all’estero per l’80% del fatturato…». Ecco – continua – «mi fa un po’ incazzare, ma solo un po’, che debba venirmelo a dire un milanese borghesotto col conto in banca gonfio come una zampogna, ma ha detto la metà della merda che sopportiamo per poter raccontare che il nostro é un paradiso terrestre».

«Vergognati, restatene a Milano»

Sul profilo Facebook dell’autore di Luci a San Siro (un capolavoro perché l’eterno ragazzo è bravo) i commenti sono divisi tra i peana dei beniamini che ignorano la digressione siciliana, e i follower furiosi che gli consigliano di restarsene in continente. «Vecchioni stattene a Milano…vieni a Palermo e dici minkiate dove hai visto tutta sta gente senza casco e tutte ste terze fila….? È come se un artista palermitano dicesse….a Milano il 60% delle donne sono mignotte e il 60% degli uomini C ….. Vergonati».

04 Dicembre 2015
Secolo d'Italia
 
 
 
 
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.