SICILIA - CROCETTA TORNA A ROMA PER QUADRARE IL BILANCIO. MILAZZO CISL: LA REGIONE È ALLA PARALISI, SENZA UN SOLDO IN CASSA, CON MIGLIAIA DI PERSONE PERENNEMENTE APPESE AL FILO, DAI PRECARI AI FORESTALI PASSANDO PER LA FORMAZIONE
Sicilia - Crocetta torna a Roma per quadrare il Bilancio insoluto il caso Lantieri
Cardinale: «Ora possibile un tavolo di maggioranza»
Il sindacato: «Sicilia alla paralisi, occorre far presto»
Quella che comincia oggi dovrebbe essere la settimana risolutiva dei
problemi, politici e istituzionali, che affliggono il "Crocetta-quater".
Alle 15 di oggi, a palazzo Chigi, si riunisce il tavolo politico che
dovrebbe risolvere la questione finanziaria. 11 presidente della
Regione, Crocetta, e l'assessore all'Economia, Baccei, dovrebbero
ottenere dal governo Renzi le risorse necessarie per colmare il
disavanzo previstoper il 2016: circa 1,5 miliardi di euro. È probabile
che siano necessarie ulteriori riunioni per arrivare alla soluzione
definitiva, ma la dichiarazione di disponibilità potrebbe consentire di
cominciare a dare contenuti alle proposte di Bilancio. Quasi
contemporaneamente, a Palermo, si riuniranno i capigruppo della
maggioranza per tentare di trovare un accordo sugli uffici di presidenza
delle rinnovate commissioni legislative permanenti dell'Ars. Chi
rappresenterà il Pd, considerato che Cracolici si è dimesso e il suo
successore dovrà uscire dal ballottaggio tra Anselmo e Sammartino? Il
ballottaggio, peraltro, è previsto per domani. Tranne che tra Anselmo e
Sammartino, entrambi provenienti dall'ex-Articolo 4, non nasca un
accordo. Continuare a tirare la corda non avrebbe senso. Le diplomazie
sarebbero al lavoro per evitare inutili lacerazioni. Per consentire al
"Crocetta-quater" di raggiungere alcuni ambiziosi obiettivi prima della
fine della legislatura, è necessario un impegno corale. Sabato scorso,
a Castel di Tusa, nel corso di un pranzo che si è dilungato quasi fino
all'ora di cena, hanno discusso a lungo dei nuovi equilibri di Giunta,
il presidente. Crocetta, il segretario regionale del Pd, Raciti, il
presidente nazionale dell'Udc, D'Alia, e il presidente onorario di
Sicilia futura, Cardinale, che ha smorzato i toni, ma senza rinunciare
ala sostituzione dell'assessore Lantieri. «Abbiamo parlato soprattutto
- ha detto il presidente della Regione - degli assetti delle
commissioni. La sintonia con i partiti della coalizione va costruita
passo dopo passo». Parole improntate alla cautela quelle di Crocetta.
Per Sicilia futura, che finora ha mantenuto una posizione piuttosto
critica a causa della nomina ad assessore di Luisa Lantieri, «si sono
create le circostanze - ha detto Cardinale - per la convocazione di
tavolo della maggioranza dove concordare programma e priorità da
realizzare entro la fine della legislatura, in strettissimo rapporto con
Roma che ha mostrato grande disponibilità. Lantieri? Intanto,
occupiamoci degli uffici di presidenza delle commissioni legislative
dell'Ars». Silenzio in casa Udc dove, però, non si nasconde una grande
dose di scetticismo e d'insofferenza. Un accorato invito a far presto
è arrivato alle forze della maggioranza e al presidente Crocetta, dal
segretario generale di Cisl-Sicilia, Milazzo: «La Regione è alla
paralisi, senza un soldo in cassa, con migliaia di persone perennemente
appese al filo: dai precari ai forestali passando per la formazione.
L'economia è ferma. E palazzo d'Orléans che fa? Non trova di meglio che
volare a Roma con il cappello in mano sperando che Renzi apra la borsa e
molli 1,5 miliardi. La vecchia logica della questua». E ha aggiunto:
«L'economia rista gna, il governatore taglia tutto o quasi e non trova
di meglio che bussare alla porta di Unicredit. Obiettivo: una
"anticipazione di cassa" di 270 milioni che, però, non sarà sufficiente.
Per far fronte a tutte le spese obbligatorie previste entro la fine
dell'anno, sarebbero necessari ulteriori 550 milioni di euro. In
pratica, un prestito che permetta solo di andare avanti. Come? Da tempo
Crocetta non si confronta con le forze sociali. 1 Comuni sono tutti o
quasi a un passo dal default. A Crocetta diciamo che farebbe meglio,
piuttosto, a ridiscutere il patto con Roma del giugno 2014 che vale una
montagna di miliardi. Ci siamo vincolati a un patto-capestro con il governo
nazionale; mentre i nostri giovani partono per cercare fortuna altrove,
i Comuni vanno a fondo. La gente, esasperata, scende in piazza».
30 Novembre 2015
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