Ecco l’ennesima Finanziaria lacrime e sangue. Approvati tagli e tasse ieri sera dalla giunta
illustrate nei prossimi giorni”.
Lo annuncia il governatore Rosario Crocetta con un comunicato di un rigo e mezzo che non aggiunge e non toglie nulla a quanto già noto, al contrario non rivela quanto approvato. Il sì è arrivato pochi minuti prima della mezzanotte.
“Importanti i provvedimenti proposti dal governo – dice Crocetta - che riguardano larghe fasce della popolazione siciliana. Una finanziaria che è di riequilibrio dei conti ma che tutela fortemente i ceti deboli”.
In realtà si tratta, ancora una volta, di tagli, tasse e somme inserite in entrata di cui non c’è alcuna certezza. Viene inserita fra le misure di sviluppo l’incentivazione ai comuni per la stabilizzazione dei precari. Chi nel 2016 stabilizzerà i propri precari potrà contare su un contributo straordinario prelevato dei fondi per lo sviluppo che verrà erogato annualmente in aggiunta ai trasferimenti ai Comuni per i dieci anni successivi. Al contrario chi è nelle condizioni ma decide di non stabilizzare sarà penalizzato nei contributi seguenti dal 2017 in poi.
La Finanziaria introduce, poi, nuove tasse indirette. Non graveranno sui cittadini ma alla fine saranno sempre i siciliani a pagarle. Non c’è la nuova tassa sugli aerei che vanno e vengono dalla Sicilia. Si chiamava tassa sulle emissioni sonore e avrebbe dovuto risarcire la Regione per il rumore. Di fatto serviva a far cassa e avrebbe aumentato i costi di atterraggio e partenza dagli aeroporti siciliani e dunque le tasse aeroportuali e il prezzo dei biglietti. Per questo alla fine si è scelto di non inserirla. C’è, invece, l’ecotassa per i comuni che non fanno la raccolta differenziata e ci sono anche le nuove imposte sulle attività demaniali gestite dalla regione e sui permessi in concessione.
Dai tagli agli stipendi dei dirigenti si conta di risparmiare 5 milioni togliendo lo stipendio accessorio a chi ha la qualifica di dirigente generale ma non ha l’incarico di guidare un dipartimento, e togliendo le indennità ai dirigenti che hanno alle loro dipendenze meno di 20 dipendenti.
Tagli ai permessi sindacali che diminuiscono del 50% e alle aspettative non retribuite. quest’ultimo provvedimento non serve a far cassa ma a far stare in ufficio più dipendenti visto che con i prepensionamenti la forza lavoro diminuirà forse anche sotto soglia .
Tagli anche al calcolo delle ‘liquidazioni‘ dei dipendenti che vanno in pensione che ne avranno un danno economico diretto. Ma il taglio riguarderà chiunque vada in pensione anche dopo questa manovra in via ordinaria.
I tagli riguarderanno poi i contributi a qualunque titolo. ne resteranno solo 25 milioni da distribuire con 7 bandi divisi per aree. di fatto ciò cancellerà tanti enti e associazioni culturali, di assistenza i disabili e così via.
La manovra deve risparmiare in tutto 400 milioni per poter andare in equilibrio con il miliardo e 400 promesso da Roma che dovrà arrivare in due trance. Ma ci sono anche 200 milioni di nuove spese destinati destinati ad un fondo di solidarietà per il sostegno al reddito dei più poveri, fortemente voluto dal governatore ma profondamente diverso dal reddito di cittadinanza. La norma è una copia rivisitata di quella che si era già tentato di introdurre lo scorso anno ma senza successo. Per questo il governatore parla non di ‘lacrime e sangue’ ma di rigore e di solidarietà.
Ed ecco le entrate incerte. Inserita in bilancio le somme (900 milioni) previste nel ‘Salva Sicilia’ nazionale che ancora non è stato approvato e dunque è incerto. ma ancora meno certi sono i 500 milioni che il Consiglio dei Ministri promette di deliberare ad aprile.
La manovra oggi viene trasmessa alla Commissione che dovrà dare il termine per gli emendamenti. Fra Natale e Capodanno sarà discussa e trasmessa a sala d’ercole dove si prevede di lavorare nei primi giorni di gennaio per approvarla entro il 10 già con la regione bloccata perché priva di documenti economico finanziaria validi
22 Dicembre 2015
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