Cracolici: la Sicilia ha speso quasi tutti i fondi rurali Ue
“La Sicilia ha speso quasi tutti i fondi europei del programma di
sviluppo rurale (PSR) del periodo 2007-2013, che dispone di oltre due
miliardi e 100 milioni di euro”. Lo ha detto l'assessore regionale
all'Agricoltura Antonello Cracolici, intervenendo a Bruxelles ad un
incontro col mondo produttivo all'Europarlamento sul nuovo PSR,
organizzato dall'eurodeputata Michela Giuffrida (PD).
"In questo momento siamo nell'ordine del 95%, quindi contiamo di avere una chiusura se non al 100% almeno al 99%" ha aggiunto Cracolici, spiegando che "la percentuale di spesa cambia nel corso delle ore, perchè è certificata sulla base dei pagamenti che via via si vanno dettagliando".
"Il problema non è spendere, ma spendere bene" Per la nuova programmazione, più 'snella' rispetto al passato ma con un sostanzioso bilancio di 2,2 miliardi di euro, Cracolici promette procedure più semplici, più assistenza tecnica e riduzione dei tempi di attesa fra i bandi e l'erogazione dei fondi, "che sono in media di 16 mesi".
La spesa secondo il neo-assessore all'agricoltura "non è solo un'azione contabile, ma deve essere accompagnata da una 'visione' " e non dalla corsa alle risorse solo l'ultimo anno, per non perdere i soldi. Cracolici vuole cambiare il trend: in primis prevede "la concentrazione dei bandi nella stessa data, così gli imprenditori possono scegliere su cosa impegnarsi". La Sicilia inoltre punta "sul modello bando stop and go", che da qui al 2020 "prevede date fisse stabilite per le misure che saranno messe a bando" riferisce l'assessore all'agricoltore, aggiungendo che "per alcune misure vogliamo sperimentare la messa non a bando, ma 'a sportello', che evita una doppia valutazione della stessa proposta di impresa" e di conseguenza accelera i tempi. L'assessore all'agricoltura intende inoltre "integrare" le attività del PSR con gli altri fondi, come quelli del Fondo europeo di sviluppo regionale o del Fondo sociale europeo. Cracolici non nasconde problemi 'strutturali' da affrontare, come i collegamenti e la franosità del territorio. Inoltre "la Sicilia sta conoscendo una fase matura di convenienza della legalità" assicura l'assessore all'agricoltura. (fonte: Ansa)
"In questo momento siamo nell'ordine del 95%, quindi contiamo di avere una chiusura se non al 100% almeno al 99%" ha aggiunto Cracolici, spiegando che "la percentuale di spesa cambia nel corso delle ore, perchè è certificata sulla base dei pagamenti che via via si vanno dettagliando".
"Il problema non è spendere, ma spendere bene" Per la nuova programmazione, più 'snella' rispetto al passato ma con un sostanzioso bilancio di 2,2 miliardi di euro, Cracolici promette procedure più semplici, più assistenza tecnica e riduzione dei tempi di attesa fra i bandi e l'erogazione dei fondi, "che sono in media di 16 mesi".
La spesa secondo il neo-assessore all'agricoltura "non è solo un'azione contabile, ma deve essere accompagnata da una 'visione' " e non dalla corsa alle risorse solo l'ultimo anno, per non perdere i soldi. Cracolici vuole cambiare il trend: in primis prevede "la concentrazione dei bandi nella stessa data, così gli imprenditori possono scegliere su cosa impegnarsi". La Sicilia inoltre punta "sul modello bando stop and go", che da qui al 2020 "prevede date fisse stabilite per le misure che saranno messe a bando" riferisce l'assessore all'agricoltore, aggiungendo che "per alcune misure vogliamo sperimentare la messa non a bando, ma 'a sportello', che evita una doppia valutazione della stessa proposta di impresa" e di conseguenza accelera i tempi. L'assessore all'agricoltura intende inoltre "integrare" le attività del PSR con gli altri fondi, come quelli del Fondo europeo di sviluppo regionale o del Fondo sociale europeo. Cracolici non nasconde problemi 'strutturali' da affrontare, come i collegamenti e la franosità del territorio. Inoltre "la Sicilia sta conoscendo una fase matura di convenienza della legalità" assicura l'assessore all'agricoltura. (fonte: Ansa)
09 Dicembre 2015
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