Corpo forestale vigila all’Ars, non ai varchi. Guardie private, soldi pubblici
La strage del Bataclan a Parigi ha cambiato la vita degli europei e ha compiuto un miracolo, di cui nessuno si è accorto: Palazzo dei Normanni ha attivato i metal detector
ed i tunnel a raggi X, che erano in possesso dell’Assemblea regionale
siciliana da più di due decenni e non erano stati usati, con una breve
eccezione nel 2011. Per compiere il miracolo, tuttavia, il consiglio di
presidenza dell’Ars ha fatto tutto in fretta e furia, affidando ad una
azienda specializzata, la KSM di Palermo, un colosso del settore, il
servizio per sei mesi, nelle more dell’espletamento di una gara. Dovendo
garantire “l’innalzamento dei livelli di sicurezza presso i varchi
d’ingresso”ed obbedire alle decisioni del Comitato provinciale per
l’Ordine e la Sicurezza, l’affidamento del servizio è stato dato infatti
sulla base di un negoziato fra l’Ars e la Ksm che “svolge un ruolo
primario”, e garantisce “solidità aziendale e preparazione
professionale”.
“La recrudescenza della minaccia
terroristica che ha colpito la Francia e il drammatico innalzamento dei
livelli di allarme nei paesi europei”, spiegano i Questori dell’Ars,
“hanno richiesto l’adozione di accorgimenti standard di sicurezza più
elevati nei siti connotati dalle caratteristiche di obiettivo sensibile,
come Palazzo dei Normanni”.
Il Comitato ha incluso l’Assemblea regionale siciliana e la Cappella Palatina,
a causa del suo valore simbolico, nel novero degli obiettivi sensibili
per attentati terroristici e raccomandato l’utilizzo “di guardie
particolari giurate presso gli ingressi” (con l’identica motivazione,
nel 2011, fu richiesta l’adozione di modalità di sicurezza più
appropriate, ma passato lo spavento, le apparecchiature di controllo
tornarono in archivio). Poiché la gestione delle apparecchiature non può
essere affidata né agli assistenti parlamentari (“scarsa consistenza
numerica della categoria e adeguata formazione professionale”), né al
Corpo forestale della Regione siciliana, il Parlamento siciliano, con
sommo rammarico, ha dovuto esternalizzare il servizio.
Palazzo dei Normanni, in verità, si avvale di una vigilanza esterna affidata al Corpo forestale della Regione siciliana – è l’unica Regione
ad avere il suo “esercito” di bandiera – ma gli amministratori non
hanno potuto servirsene per garantire l’innalzamento dei livelli di
sicurezza, in quanto – si legge nel contratto di affidamento alla Ksm –
“il Corpo ha rappresentato di non essere in condizione di mettere a
disposizione personale formato per l’utilizzo di metal detector e dei
tunnel a raggi X”.
Il Corpo forestale opera all’aperto e
non ha alcuna dimestichezza con quelle diavolerie? Una piccola squadra,
però, avrebbe potuto imparare, ed essere adibita al servizio, ma i tempi della formazione non sarebbero stati compatibili con il bisogno di dotare il Palazzo dei Normanni dei presidi di sicurezza richiesti con urgenza dal Comitato.
E’ possibile, tuttavia, che ci sia stato qualche altro ostacolo. Tre anni or sono il Presidente della Regione siciliana del tempo, Raffaele Lombardo, scoprì che il Corpo forestale era composto da 841 commissari ed ispettori, cioè graduati, ufficiali e sottufficiali, e solo 14 sovrintendenti e agenti. Todos caballeros, insomma, come nelle migliori tradizioni della Regione siciliana. Ci sono più graduati in Sicilia che nell’intero Corpo forestale dello Stato (composto da 428 ufficiali, e 7111 agenti).
Piero Tolomeo, direttore del Corpo delle
guardie forestali, spiegò a Lombardo che per fortuna “una norma prevede
l’assegnazione di mansioni inferiori ai graduati in alcuni casi,
altrimenti avrei dovuto chiudere il corpo”.
Preso atto delle indisponibilità, il
Collegio dei Questori dell’Ars ha dato mandato agli uffici di
predisporre gli atti di gara – asta pubblica – per l’affidamento del
servizio della Ksm “in via sperimentale nelle more del perfezionamento
della gara, la cui durata è prevista in tre anni”. La spesa prevista,
per sei mesi, stando al contratto, non deve superare le 200 mila euro
più Iva (per l’intero anno, dunque dovrebbe essere il doppio). 400 mila
euro non è una cifra che manda a gambe per aria il budget del Parlamento
regionale, che si attesta a 154 milioni di euro (sacrifici per il 2 per
cento, molto dolorosi, l’ultimo anno), ma la spesa non è nemmeno un
segnale di buona volontà (sull’altare del risparmio dei costi).
Ora il quesito è il seguente: potrà, ed avrà voglia, l’Assemblea regionale di servirsi del Corpo forestale della Regione siciliana? Riuscirà, se investito dell’incombenza, il Corpo forestale a formare entro sei mesi le guardie da adibire ai varchi d’ingresso?
La Ksm Spa è il meglio, forse. Ma i suoi servizi non sono gratuiti.
28 Dicembre 2015
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