Il ricatto dei forestali
e la giunta che non c’è
“Non ce l’abbiamo con i forestali, ma
questo modo di operare sistematicamente all’ultimo minuto è
assolutamente fuori da ogni logica e, soprattutto, da ogni regola. Per stornare i fondi della sanità ci vuole una delibera di una giunta che non c’è,
mentre il presidente va a tutelare le imprese all’estero e dimentica
quelle siciliane. Noi non ci stiamo a svestire un figlio per vestirne un
altro. A togliere fondi ad alcuni per darli ad altri”.
Il Movimento 5 Stelle all’Ars scava un ulteriore solco
con la politica di ieri, rivendicando il principio per il quale
chiedere la tutela dei propri diritti non equivale a potere paralizzare
le piazza e creare disagi tra la gente. Si espone il gruppo
pentastellato. Con garbo e senza desiderio di sfida.
Nella vicenda dei forestali siciliani sono in pochi oggi in Sicilia
a potere spendere una parola. In questi giorni alcuni deputati di
maggioranza ed opposizione hanno fatto il pendolo oscillando tra il
dovere istituzionale di trovare le risorse ed il tentativo di rabbonire
la piazza, fornendo assicurazioni, provando ad essere ancora credibili e
convincenti.
Non c’è bravura nella demagogia, non c’è sostanza nell’aggirare l’ostacolo. Il
segno della resa del governo che non c’è, è dietro l’angolo. Il 2015 è
stato l’anno peggiore della legislatura. Doveva segnare il rilancio ed
ha coinciso con i crolli dei viadotti e lo sbriciolamento delle strade,
con i commissariamenti annunciati e con quelli che devono arrivare.
I lavoratori delle ex Province hanno titolo per pensare di essere su Scherzi a parte
e quelli della formazione professionale per ritenere ragionevolmente
che il loro incubo sia senza fine. Ma nessuno di questi, compresi i
lavoratori di Aps o persino i precari storici, hanno provato a chiudere
lo svincolo di Scillato.
Crocetta che si mette nelle mani del Pd è l’ultimo schizzo di un disegno venuto male.
Non perché il governatore non debba provare a ricomporre il quadro ed a
completare la legislatura, ma perché le istituzioni danno la sensazione
di cominciare a scricchiolare sotto il peso di una minaccia sociale che
va oltre il conflitto e sconfina nei territori inaccettabili del
ricatto.
30 Ottobre 2015
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Bravo On. Cancelleri, bisogna dirlo a voce alta e a chiare lettere che "questi" sono INCAPACI di programmare e quindi di governare. Luigi Costanza (Antincendio AG)
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