Palermo, una fiaccolata
per dire no al precariato
Una fiaccolata per dire “basta al precariato” è stata organizzata per questa sera a Palermo dal sindacato Csa, il più rappresentativo negli Enti Locali a Palermo e provincia, il Cub Pubblico Impiego Sicilia, il Comitato spontaneo precari storici oltre le sigle per l’appartenenza, e Alba. Sono numerose le adesioni annunciate.
Il corteo si snoderà dalle 19 da piazza Verdi lungo via Maqueda, corso Vittorio Emanuele fino a piazza del Parlamento, dove si terrà un dibattito per stabilire le modalità di organizzazione e di lotta. ”Una fiaccolata per illuminare chi è preposto a trovare le soluzioni – dicono gli organizzatori – la stabilizzazione non può essere rimandata”.
Secondo quanto affermano i rappresentanti sindacali le riforme della Pubblica Amministrazione degli ultimi governi e anche di quello in carica sono state precedute da proclami di efficienza della stessa ma, finora, si sono concretizzati solo ”tagli” lineari. Questa logica sta riducendo sempre più la possibilità che vengano erogati servizi efficienti ai cittadini e contestualmente, si va verso un crescente smantellamento dello stato sociale, frutto di lotte delle generazioni che ci hanno preceduto. Tutto ciò sembra precedere una stagione di smantellamento della Pubblica Amministrazione con una massiccia riduzione del personale impiegato e tra questo, ad essere nell’immediato tagliato fuori, sarà il personale precario (degli Enti Locali, della Sanità, degli Enti Pararegionali, delle Camere di Commercio, PIP e forestali).
”Non si tratta di dare sussidi o posti di lavoro – dice Giuseppe Badagliacca segretario provinciale del Csa – Ci sono precari che reggono interi settori dell’amministrazione. In alcuni comuni sono figure uniche. Penso a contrattisti che occupano i ruoli di Ragioniere Generale o tanti agenti della polizia municipale ancora assunti a tempo determinato. Come cittadini e come lavoratori, invitiamo tutti i precari della Pubblica Amministrazione della Sicilia, di ogni categoria, a unirsi in un’azione di lotta comune che ponga fine alla stagione del precariato, crei le condizioni per rilanciare un’idea di sviluppo della nostra regione e dia prospettive alle nuove generazioni”.
11 Settembre 2015
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