Ricevo e pubblico
dal Coordinatore del Mab Sicilia
Piero Margiotta
Lettera del MAB Catania
Cari lettori cari colleghi, in questi giorni assistiamo all'ennesimo tira e molla (io lo chiamo gioco al massacro) tra i politicanti e chi ci dovrebbe rappresentare e difendere;
Giornate si, giornate no..... soldi che ci sono e dopo un po' non ci sono più , 78sti, 20%, 101sti, 151sti, OTI, Azienda, Ispettorato. Tutto questo chiacchiericcio sulla pelle dei lavoratori; lavoratori umiliati, offesi nell'amor proprio che vivono nel l'angoscia di come far vivere dignitosamente la propria famiglia. Ma non siamo garantiti?!! Ma non c'erano le perizie le coperture finanziarie!??!
Non tutti sanno che noi forestali siamo figli di un patto scellerato (!!??) nato nel 1965 tra lo Stato Italiano e la Regione Sicilia .
I politici di allora (nazionali e regionali ) misero su un ricatto sociale sfruttando la disoccupazione diffusa di allora (ma non è che sia cambiato molto da quegli anni!!). Con un sistema di assunzione a tempo creando fasce di giornate e,di conseguenza, divisioni (il "Divide Et Impera"di romana memoria).
Allora però, la regione Sicilia aveva molte risorse economiche e con Quell'impianto si è arrivati ad oggi; ma oggi quelle risorse non ci sono più!
Il MAB e nato dall'immobilismo di quegli apparati (vedi sindacati ma anche istituzioni) che avrebbero dovuto riqualificare questo settore in un servizio di tutela del territorio, sia dal dissesto idrogeologico che dagli incendi, sulla carta fattivamente, tranne qualche eccezione locale questo non è avvenuto. Abbiamo assistito ad anni di immobilismo dove sempre più il nostro territorio si è sempre più inaridito, portando a smottamenti, disboscamento, occlusioni di alveoli fluviali (torrenti) ecc.
Questa manutenzione del territorio dovrebbe essere una priorità (assieme alla repressione degli incendi) della regione che avendo a disposizione gli operai potrebbe ottimizzare i costi e risparmiare rimborsi. Ad oggi questo non è avvenuto e certo non per colpa degli operai.
La classe politica siciliana dovrebbe fare un esame di coscienza, tutti quei morti, tutti quei miliardi di danni che si sono avuti in questi anni per la mancata manutenzione del territorio sì sarebbero potuti evitare! Quantomeno limitare.
La Sicilia di oggi è a rischio default ma non è con la macelleria sociale che deve risparmiare.
Il MAB da un input ai nostri politici; chiamateci "Corpo di protezione del territorio" oppure "Operai antincendio" o in qualsiasi altro modo ma Riqualificateci. Non abbandonate il territorio all’incuria in modo che non si debbano più piangere vite umane e contare centinaia di milioni di danni. Abbiamo dimostrato negli anni passati che possiamo operare come protezione civile (tra l'altro prevista dalla 06/04/96 n°.16 in abbinamento alla 14/2006 ).
Noi MAB vi invitiamo ad un tavolo di lavoro dove verranno proposte soluzioni valide affinché queste risorse umane vengano usate in maniera produttive ed economicamente sostenibile per la regione Sicilia.
Catania, 10 settembre ’15
Ufficio Stampa M.A.B. Catania
Mario Magliocco
Giornate si, giornate no..... soldi che ci sono e dopo un po' non ci sono più , 78sti, 20%, 101sti, 151sti, OTI, Azienda, Ispettorato. Tutto questo chiacchiericcio sulla pelle dei lavoratori; lavoratori umiliati, offesi nell'amor proprio che vivono nel l'angoscia di come far vivere dignitosamente la propria famiglia. Ma non siamo garantiti?!! Ma non c'erano le perizie le coperture finanziarie!??!
Non tutti sanno che noi forestali siamo figli di un patto scellerato (!!??) nato nel 1965 tra lo Stato Italiano e la Regione Sicilia .
I politici di allora (nazionali e regionali ) misero su un ricatto sociale sfruttando la disoccupazione diffusa di allora (ma non è che sia cambiato molto da quegli anni!!). Con un sistema di assunzione a tempo creando fasce di giornate e,di conseguenza, divisioni (il "Divide Et Impera"di romana memoria).
Allora però, la regione Sicilia aveva molte risorse economiche e con Quell'impianto si è arrivati ad oggi; ma oggi quelle risorse non ci sono più!
Il MAB e nato dall'immobilismo di quegli apparati (vedi sindacati ma anche istituzioni) che avrebbero dovuto riqualificare questo settore in un servizio di tutela del territorio, sia dal dissesto idrogeologico che dagli incendi, sulla carta fattivamente, tranne qualche eccezione locale questo non è avvenuto. Abbiamo assistito ad anni di immobilismo dove sempre più il nostro territorio si è sempre più inaridito, portando a smottamenti, disboscamento, occlusioni di alveoli fluviali (torrenti) ecc.
Questa manutenzione del territorio dovrebbe essere una priorità (assieme alla repressione degli incendi) della regione che avendo a disposizione gli operai potrebbe ottimizzare i costi e risparmiare rimborsi. Ad oggi questo non è avvenuto e certo non per colpa degli operai.
La classe politica siciliana dovrebbe fare un esame di coscienza, tutti quei morti, tutti quei miliardi di danni che si sono avuti in questi anni per la mancata manutenzione del territorio sì sarebbero potuti evitare! Quantomeno limitare.
La Sicilia di oggi è a rischio default ma non è con la macelleria sociale che deve risparmiare.
Il MAB da un input ai nostri politici; chiamateci "Corpo di protezione del territorio" oppure "Operai antincendio" o in qualsiasi altro modo ma Riqualificateci. Non abbandonate il territorio all’incuria in modo che non si debbano più piangere vite umane e contare centinaia di milioni di danni. Abbiamo dimostrato negli anni passati che possiamo operare come protezione civile (tra l'altro prevista dalla 06/04/96 n°.16 in abbinamento alla 14/2006 ).
Noi MAB vi invitiamo ad un tavolo di lavoro dove verranno proposte soluzioni valide affinché queste risorse umane vengano usate in maniera produttive ed economicamente sostenibile per la regione Sicilia.
Catania, 10 settembre ’15
Ufficio Stampa M.A.B. Catania
Mario Magliocco
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