15 settembre 2015

DISOCCUPAZIONE E SUSSIDI, CAMBIA TUTTO NON BASTA PIÙ LA DOMANDA ALL’INPS


Disoccupazione e sussidi, cambia tutto Non basta più la domanda all’Inps

Disoccupazione e sussidi, cambia tutto <br> Non basta più la domanda all’Inps

Cambiano le regole per ottenere la disoccupazione e gli altri sussidi riservati a chi non ha un impiego. Per ottenere Naspi, Dis-Col e Asdi non sarà più sufficiente la domanda all’Inps, ma sarà necessario affrontare un nuovo iter, decisamente più complesso. Così il nuovo decreto di riordino delle politiche attive di lavoro spiazza migliaia di aspiranti lavoratori che erano abituati a dover semplicemente presentare la domanda all’istituto di previdenza.

Oltre a questo documento si dovrà anche firmare una dichiarazione di immediata disponibilità allo svolgimento di una nuova occupazione (non è più obbligatorio rendere la dichiarazione al Centro per l’impiego).

Sarà poi istituita una Rete nazionale dei servizi per le politiche attive del lavoro, alla quale contribuiranno attivamente l’Inps, l’Inail, le Agenzie, altri soggetti all’intermediazione, Italia Lavoro, l’Isfol, le Camere di Commercio, ed infine le Università e gli Istituti Superiori con il coordinamento dell’Anpal. L’agenzia che avrà il compito di coordinare e far combaciare domande e offerta attaraverso un sistema informativo unitario, all’interno del quale saranno presenti tutti i dati dei richiedenti.

Ciascun aspirante, una volta effettuata la domanda di disoccupazione Naspi (o Dis- Coll, se parasubordinato) all’Inps, tramite il sito dell’Istituto, o tramite patronato, dovrà presentarsi (previa convocazione), entro 15 giorni, presso il Centro per l’impiego (Cpi) territorialmente Il disoccupato dovrà anche iscriversi, online, non appena sarà attivo, al Portale Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro (Portale Anpal, più precisamente Portale Unico di Registrazione delle Persone in cerca di occupazione), perché possa inserire tutte le caratteristiche inerenti al suo profilo: curriculum, dati personali ed esperienze extracurricolari.

In base a quanto inserito, sarà attribuita al disoccupato una classe e un livello di “occupabilità”. Non ci sarà più un unico stato di disoccupazione, ma ben 3 categorie differenti: disoccupato, disoccupato parziale e lavoratore a rischio disoccupazione.

Una volta iscritto al Portale Unico, il lavoratore potrà fruire dei servizi di collocamento e degli ammortizzatori sociali, e sarà convocato presso il Centro per l’Impiego per sottoscrivere il patto di servizio che sarà basato sul profilo personale del lavoratore, e conterrà un programma di ricollocamento ad hoc: saranno pianificate iniziative formative e di orientamento, corsi specifici ed anche stage e tirocini. Sull’esecuzione del programma vi saranno, però, dei controlli, volti a verificare la partecipazione alle iniziative e l’impegno del soggetto nella ricerca attiva di un impiego: nel patto sarà indicato un referente, al quale il disoccupato dovrà giustificare eventuali assenze agli inviti del Centro per l’Impiego, e dimostrare, a cadenza stabilita, di aver effettuato attività di ricerca di una nuova occupazione.

Le conseguenze della mancata presentazione alle convocazioni del Centro per l’impiego, o della mancata partecipazione ad iniziative formative e d’orientamento partono dalla sospensione dell’indennità di disoccupazione, sino ad arrivare alla decadenza della stessa. Addio a Naspi, Dis-Coll e Asdi, dunque, per chi è in disoccupazione ma svolge un lavoro in nero.

Il decreto, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, necessita, per essere pienamente operativo, dell’emanazione di linee guida da parte del Ministero del Lavoro, ma le novità che sono state presentate saranno presto attive e costringeranno chi non ha lavoro ad un attivismo maggiore al fine di non restare a casa.


14 Settembre 2015
 ItaliaOra











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