23 agosto 2015

FIGUCCIA (F.I.). DALL'ARTE ALLE RISORSE NATURALI, LA SICILIA PRODUTTIVA ATTRAVERSO UN DDL DI INIZIATIVA POPOLARE


Ricevo e pubblico
dall'On. Figuccia



Figuccia (F.I.). Dall'arte alle risorse naturali, la Sicilia produttiva attraverso un ddl di iniziativa popolare




Lo scenario economico oggi in Sicilia testimonia palesemente lo spettro del contrasto tra una spesa pubblica  smisurata e le esigenze occupazionali di un esercito di dipendenti non sempre adeguatamente  impiegati, costretti ad una condizione svilente sul piano lavorativo ma anche umano, lo afferma Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars. Partiamo dalle  partecipate. Sono 32, le società partecipate della Regione Sicilia, da quelle più note e a totale partecipazione regionale, come l’AST, a cui è affidato l’essenziale, ma complesso compito di gestione di infrastrutture di mobilità e trasporto, alla Sviluppo Italia Sicilia, anche questa partecipata al 100%, che si occupa di attività finanziarie volte alla promozione e allo sviluppo della competitività della Regione. E  ancora la tanto discussa Sicilia e Servizi Spa sempre al 100% della Regione e poi Riscossione Sicilia che risulta partecipata al 99,88%, passando per il Consorzio Italiano per l’Artigianato di qualità QUARIT S.C.p.a. che con il suo 96% si occupa di promuovere e valorizzare i prodotti dell’ "artigianato di qualità e artistico”. La lista è insomma davvero lunga, così come molteplici sono le competenze delle 32 società che, a vario titolo, gestiscono servizi per conto della Regione.
Realta' sulle quali con i soliti spot e slogan che dall’inizio della legislatura contraddistinguono questo governo regionale, si continua a focalizzare l'attenzione. Lo scorso aprile, ad esempio, il Presidente della Regione Rosario Crocetta, insieme all’Assessore Baccei parlò di “mettere ordine fra le aziende regionali” sollevando malumori e polemiche, salvo poi cambiare idea nel mese di maggio, lasciando nel più totale caos ogni idea di riorganizzazione e con grandissime incertezze per i lavoratori.
A queste evidenze si aggiungono un elevato numero di soggetti, afferenti a diverse categorie, che, vivendo da mesi una condizione di totale instabilità economica e psicologica, rivendicano lo stato d’agitazione finalizzato alla tutela dei diritti.
In questa atmosfera di profondo malessere sociale e di sprofondamento verso il collasso economico, ritengo necessario-continua Figuccia-che si intervenga attraverso un serio piano di riforma che parta da un reale incontro tra offerta e domanda di lavoro, da un censimento sia delle risorse umane utilizzabili e disponibili, sia da una mappatura dei siti, che grazie alle preziose risorse ambientali, naturalistiche, artistiche e culturali possono e devono diventare una oppiotunita' in termini occupazionali e di produttività per la nostra terra.
Se pensiamo ad esempio che solo la cappella palatina incassa una media di 15 mila euro al giorno, o che la Riserva naturale integrata dello Zingaro registra introiti per un totale di 850 mila euro all’anno, viene spontaneo chiedersi perché non si riescano a rendere produttivi altri importanti siti ricchi di cultura, arte, tradizioni e natura.
Per questo già, a partire dai prossimi giorni, avrà inizio una vera e propria campagna con la quale, insieme agli operatori delle partecipate, ai forestali, agli ex pip, ai precari degli Enti locali, ai cittadini, alle troppe persone che non riescono a trovare lavoro, all'interno di un sistema malato e a tutte quelle categorie fortemente penalizzate da questo governo inconcludente,  scenderemo nelle piazze con l’obiettivo di raccogliere oltre 15 mila firme per la presentazione di un Disegno di Legge di iniziativa popolare. Siamo convinti che - conclude Figuccia- insieme al popolo e alla spinta della classe dirigente del partito riusciremo  dove la politica ha fallito.”
Attraverso la proposta di legge, all'interno della quale, tra i vari articoli, uno riguarderà le politiche attive del lavoro, si realizzera' finalmente, un modello organizzativo nuovo, capace di rilanciare un sistema di gestione mista pubblica - privata, incentrata su strategie di sviluppo territoriale ed economico realmente competitivo. 









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