02 luglio 2015

SE NON ARRIVERANNO I 300 MILIONI DI EURO CHE LO STATO DOVREBBE GIRARE ALLA SICILIA, SI BLOCCHERANNO 50 MILIONI PER I FORESTALI



La Finanziaria in bilico e le dimissioni a raffica Crocetta appeso a un filo Rendiconto del 2014 a rischio alla Corte dei conti Sulla gestione dei rifiuti c'è l'ombra del commissario 


ANTONIO FRASCHILLA

II Crocetta-ter è appeso a un filo. Travolto da tré dimissioni di assessori nell'arco di poche ore, il governo regionale rischia di capitolare nelle prossime ore sul fronte finanziario e dei rifiuti. Al momento, come scritto dal ragioniere dello Stato, non ci sono accordi con Roma per un totale di 2,8 miliardi di euro già messi in Finanziaria e quindi il bilancio è in bilico: oggi è previsto un tavolo «risolutivo» a Roma con i sottosegretari Claudio De Vincenti e Gianclaudio Bressa, ma se non arriveranno risposte sarà il caos. Il bilancio non sarebbe in pari e si bloccherebbe subito la spesa per tutti i dipartimenti. Domani invece a creare il caos potrebbe essere la Corte dei conti che a sezioni riunite potrebbe bocciare il rendiconto 2014, aprendo altre voragini nei già non floridi conti della Regione: «Ci saranno rilievi, e anche pesanti», sussurrano da via Notarbartolo. E non finisce qui: nelle prossime ore potrebbe deflagrare un'altra grana, quella dei rifiuti, con il ministero dell'Ambiente che sta seriamente pensando di commissariare la Sicilia con tanto di poteri sostitutivi sul fronte raccolta e gestione del passaggio dagli Ato alle Srr. Sarebbe un colpo da ko per Palazzo d'Orléans. In questo scenario, continuano le fibrillazioni politiche: ieri il gruppo Pd all'Ars ha espresso «grande preoccupazione» per la vicenda regionale chiedendo «immediato rilancio» dell'azione di governo ma demandando ogni decisione su possibile sfiducia a Crocetta alla direzione del Pd già programmato per sabato. Oggi sarà la volta del gruppo Udc. Crocetta prova a gettare acqua sul fuoco e scrive un'accorata lettera ai deputati: «Abbiamo l'obbligo di andare avanti — scrive — nella Sanità abbiamo fatto un gran lavoro contro il malaffare e la nostra azione prosegue perché questo è il primo governo che dal '46 ha avviato una lotta senza precedenti al sistema mafioso». Se le tré dimissioni di assessori in appena tré giorni, quelle già presentate di Ettore Leotta e Nino Caleca e quelle annunciate da Lucia Borsellino, hanno dato più di un semplice scossone al Crocetta—ter, un colpo definitivo potrebbe arrivare nelle prossime ore sul piano finanziario. Oggi è previsto un incontro a Roma tra i sottosegretari De Vincenti e Bressa, l'assessore Alessandro Baccei e i ragionieri generali di Regione e Palazzo Chigi. Al centro l'accordo per utilizzare 2,5 miliardi di Fondo di sviluppo e coesione per manovre di bilancio, dai residui passivi alla compartecipazione alle manovre di bilancio nazionali. E, ancora, il tavolo di oggi dovrà dare riposte ai 300 milioni di euro che lo Stato dovrebbe girare cash alla Sicilia. E su quest'ultimo fronte la parti ta sembra molto delicata. Se non arriveranno subito questi fondi si bloccheranno le seguenti spese: 175 milioni di trasferimenti ai Comuni, 7,2 milioni per i Liberi consorzi, 92 milioni per i precari degli enti locali, 4 milioni all'Eas, 5,3 milioni per il ricovero minori, 4 milioni per le comunità alloggio, 3,7 milioni per i Consorzi di bonifica, 17 milioni per la Sas, 50 milioni per i forestali, 4,2 milioni per l'Arpa, 10 milioni per i Pip e 65 milioni per la compartecipazione della spesa sanitaria. È evidente che in caso di risposte negativi la crisi finanziaria diventerebbe insanabile. Domani inoltre la Corte dei conti a sezioni rinite dovrà approvare il rendiconto 2014 e in caso di rilievi per poste elevate occorrerebbe una manovra correttiva urgente sui già disastrati conti del 2015. Alle grane finanziarie, poi, potrebbe aggiungersi quella dei rifiuti: martedì sera Crocetta ha firmato una ordinanza che consente di conferire la spazzatura nelle discariche sotto sequestro o a rischio sul piano ambientale. Da Roma però sono pronti a intervenire in maniera pesante: sul tavolo del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti c'è l'ipotesi di avocare a sé tutti i poteri sia sulla gestione sia sulla raccolta. Nelle prossime ore sarà presa una decisione. Problemi finanziari, rischio smacco sui rifiuti e fibrillazioni politiche stanno minando alle fondamenta il Crocetta—Ter. Ieri si è riunito il gruppo Pd all'Ars guidato da Baldo Gucciardi: «Abbiamo avviato una discussione, in stretto contatto con il gruppo diri gente nazionale, ma l'organismo chiamato a decidere è la direzione regionale», dice Gucciardi. Alcuni deputati spingono per una sfiducia immediata: «È stato un incontro molto inconcludente — dice Fabrizio Ferrandelli — ho proposto di firmare subito la mozione di sfiducia, ma il gruppo ha rimandato qualsiasi decisione. Nessun deputato ha detto chiaramente che occorre staccare la spiana. A parte me, gli altri deputati anche di area renziana non hanno detto nulla». Il gruppo dem spera ancora di riuscire a risolvere la crisi: «Staccare la spina sarebbe un suicidio — dice Bruno Marziano — galleggiare un disastro. Tentiamo un rilancio dell'attività della giunta». Tensione nella riunione del gruppo del Pd all'Ars. Ferrandelli attacca: "Inconcludente" 
Sabato la direzione regionale dem. Il capogruppo del Pd all'Ars: "Abbiamo avuto una discussione ma ¡a decisione sarà in direzione sabato". 

02 Luglio 2015










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