03 luglio 2015

LA PROLOCO DI ISNELLO AL PARCO DELLE MADONIE E ALL'AZIENDA FORESTE DEMANIALI: LA FAMOSA GENISTA DEMARCOI (GINESTRA DI DE MARCO), ESCLUSIVA DEL TERRITORIO ISNELLESE, SAREBBE IL VERO CAMBIO DI ROTTA PER L'AMBIENTE E PER LE POPOLAZIONI LOCALI, SIA IN CAMPO SCIENTIFICO, SIA IN CAMPO OCCUPAZIONAL, SIA IN IN CAMPO CULTURALE



La Proloco di Isnello al Parco delle Madonie e all'Azienda Foreste Demaniali:
La famosa Genista demarcoi (Ginestra di De Marco), esclusiva del territorio isnellese, sarebbe il vero cambio di rotta per l'ambiente e per le popolazioni locali, sia in campo scientifico, sia in campo occupazionali, sia in in campo culturale





Ancora oggi, 2 luglio, si celebra la festa alla SS. Madre di Gesù, nell'omonima chiesa di S.Maria di Gesù, oggi nascosta agli occhi degli isnellesi da un folto gruppo di alberi di pini piantumati dall'azienda foreste demaniali con progetti demenziali che non hanno tenuto minimamente conto del paesaggio e delle tradizioni storico, tradizionali e culturali di un luogo e di un territorio. Per non considerare la presenza in tali luoghi della famosa Genista demarcoi (Ginestra di De Marco) esclusiva del territorio di Isnello, ripeto esclusiva (vuol dire che in tutto il mondo la inistredda esiste solo quì ad Isnello; i pini ci sono ovunque e se mancassero "o Sciaricu" non sarebbe la fine del mondo), nota localmente con il termine di “inistredda”.
 Si tratta di un arbusto caducifoglio con rami giunchiformi e fiori odorosi di colore giallo che, tra la Contrada Santa Maria del Gesù, Montagna Grotta Grande e le pendici di Pizzo dell’Occhio, forma, insieme ad Erica multiflora, pregevoli aspetti di gariga di notevole interesse naturalistico e paesaggistico.
L'assurdo disinteresse, anche con la complicità del parco delle Madonie, della sempre "illuminata azienda foreste demaniali" che dovrebbe proteggere tale rara emergenza floristica dimostra sempre più come la nostra bella Sicilia, a causa dell'imbelle presenza nei territori di enti inutili per se e per gli altri, non riuscirà mai a fare decollare una risorgenza, in termini culturali e sociali, che invece sarebbe il vero cambio di rotta per l'ambiente e per le popolazioni locali, sia in campo scientifico, sia in campo occupazional, sia in campo culturale.
La Chiesetta è sita all'inizio della valle più ampia che porta alla Montagna Grande ed è formata da un'ampia sala con un'abside a volta, ornata di antiche e rozze pitture a frescate, nel cui mezzo è posta una statua marmorea della SS.vergine col Bambino Gesù. Così le descrive il Grisanti nel suo Folklore di Isnello. Questa Chiesetta, insieme a quella di San Calogero, pure essa fuori paese, furono destinate negli anni precedenti al 1624 come luoghi di quarantena per coloro che, sospetti di peste, dovevano successivamente rientrare in paese. Infatti il 2 luglio del 1624 il nostro paese fu definitivamente liberato dal terribile morbo. Pomeriggio, alle ore 18.00 sarà celebrata la S.Messa a cui seguirà una gustosa merenda con "pani cunzatu" per ricreare le energie consumate per la lunga ed impervia passeggiata dovendosi pure attraversare il fiume Hassin che ancora si lascia attraversare dalle acque provenienti dai monti Madonie! Poi, la leggenda della Madonna di Bifiri che conoscete tutti e quindi non la racconto... ma aggiungo una foto del 1981 in cui si vede, nello sfondo del paesaggio con neve, la chiesetta di S.Maria di Gesù...


02 Luglio 2015











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