PATTO D’EMERGENZA TRA PARTITI PER IL FINE LEGISLATURA
Non solo Province e acqua. Anche rifiuti, formazione, precari e forestali. “Le stesse forze politiche che considerano la situazione regionale ormai insostenibile, hanno il dovere di intervenire urgentemente”
Rifiuti, formazione professionale, precari di enti locali e sanità, forestali. Sono questi per la Cisl, oltre a quelli di cui in queste ore si legge sui giornali (liberi consorzi, acqua pubblica e riforma elettorale), “i nodi che Governo e Parlamento regionali hanno l’obbligo di sciogliere sulla base di un patto d’emergenza tra partiti, prima dell’eventuale rompete le righe con la fine anticipata della legislatura”. Per Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, sull’Isola pendono “ipoteche pesantemente accese” dai conti che non tornano, come denunciato anche dai magistrati contabili. E dalle riforme che non hanno visto luce e su cui l’Ars deve dire ora una parola. Bene, afferma quindi il sindacato, la disponibilità che sembrerebbe emergere dentro alcune forze politiche per il varo della riforma dei Liberi consorzi (“venerdì 31 scade il commissariamento delle ex Province”). E in materia di sistema idrico integrato. Ma, insiste Milazzo che “le stesse forze politiche di maggioranza e opposizione che considerano la situazione regionale ormai insostenibile, hanno il dovere di intervenire urgentemente, prima di scrivere la parola fine alla legislatura, su alcune questioni drammaticamente aperte”. Prima tra tutte, per la Cisl, la “annosa vicenda dei rifiuti che riguarda 13 mila lavoratori, un’Isola vergognosamente sommersa dalla spazzatura. Ato (3.800 persone) la cui proroga è scaduta. Ed Srr di cui non c’è neanche l’ombra”.
Le altre priorità che, secondo la Cisl, vanno inscritte nella “agenda politica del necessario patto d’emergenza”, sono: la questione dei forestali (24 mila persone), quella dei precari di enti locali e sanità (20 mila) e quella della formazione professionale che ha a che fare con la vita di 8.000 lavoratori.
(ug)
20 Luglio 2015
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