Strade a pezzi, esposto di seicento siciliani in procura: "Sprecati un miliardo e mezzo di fondi europei"
Nella denuncia di #Adessobasta le risorse che avrebbero dovuto evitare i crolli, le frane, le strade chiuse che hanno messo in ginocchio la viabilità siciliana. Scorciavacche, Himera, Ponte cinque archi
di GIORGIO RUTA
Seicento persone hanno firmato un esposto e una diffida presentati oggi da #Adessobasta. "Sono stati sperperati milioni e milioni di euro destinati al territorio. E noi ci ritroviamo una Sicilia in ginocchio dopo il cedimento del viadotto Himera. In tantissimi hanno deciso di reagire mettendoci la faccia e la firma", dice Maria Sole Vizzini dell'associazione nata dopo la chiusura della A19, tra Scillato e Tremonzelli. Nell'esposto di #Adessobasta sono messe, una dietro l'altra, le risorse che avrebbero dovuto evitare i crolli, le frane, le strade chiuse che hanno messo in ginocchio la viabilità siciliana. Scorciavacche, Himera, Ponte cinque archi, un disastro dietro l'altro. "Vogliamo sapere dove sono finiti questi soldi", dicono gli attivisti dell'associazione. Un miliardo e mezzo del Programma operativo del fondo europeo per lo sviluppo regionale destinati alla sicurezza delle infrastrutture. E poi 20 milioni per una database per il monitoraggio del territorio, sviluppato da Sicilia e-Servizi. Tre milioni, previsti dal Piano di azione e coesione, destinati a un tavolo tecnico per studi e indagini sulle alluvioni. E ancora: 730 mila euro per un progetto dell'Osservatorio delle acque, organo che ha il compito di monitorare il territorio con 255 stazioni.
Viadotto chiuso sull'A19, esposto firmato da 600 persone
Video
L'esposto arriva dopo sessantotto giorni dal cedimento del viadotto Himera. Giorni trascorsi in polemiche, sopralluoghi, studi, ma senza che ancora una pietra sia stata posata per costruire la bretella che permetterà di superare il ponte sulla A19, Palermo-Catania, e senza che nessuno abbia messo nero su bianco il progetto per riunire la Sicilia. "Siamo in una situazione di totale immobilismo, i protagonisti di questa vicenda non si rendono conto della drammaticità della crisi che i siciliani stanno vivendo", è l'accusa di Giancarlo Cancelleri, deputato all'Ars del M5s. "Noi abbiamo presentato il nostro progetto di bretella allo staff del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, secondo lo studio fatto dai nostri attivisti ci vorrebbe meno di un mese per realizzare il bypass e un milione e mezzo di euro. Ma qui sembra tutto fermo e la cosa che più mi preoccupa è che nessuno ha visto il piano", continua il deputato pentastellato.
Il disastro delle strade siciliane nel video di #adessobasta
Il commissario nominato da Roma il 30 maggio dopo la dichiarazione dello stato d'emergenza, Marco Guardabassi, ha tempo fino al 29 giugno per presentare il cronoprogramma dei lavori. "Mi prenderò tutti i giorni che ho a disposizione", aveva detto appena insediato il dirigente del ministero delle Infrastrutture. Ma forse riuscirà ad anticipare e mettere il piano sul tavolo qualche giorno prima. Si lavora per scogliere gli ultimi nodi. Nodi cruciali. Il primo: abbattere tutte e due le carreggiate o soltanto quella colpita dalla frana come indicato dall'Ordine degli ingegneri di Palermo? Fare una gara ristretta o una normale gara aperta per appaltare i lavori? Una scelta cruciale, quest'ultima: ne va dei tempi di apertura del cantiere, la via emergenziale accorcerebbe i tempi notevolmente. Guardabassi mantiene il riserbo e non si sbilancia. "Stiamo lavorando incessantemente cercando di trovare il giusto equilibrio tra le varie esigenze", continua a ripetere l'uomo indicato da Delrio per riaprile il ponte sulla A19. Il cronoprogramma sarà l'ennesimo passo in questa gara a ostacoli iniziata il 10 aprile scorso, quando una frana inclinò i piloni del viadotto Himera. Ci sono voluti trentotto giorni per dichiarare lo stato d'emergenza, cinquanta per avere i nomi dei commissari e ce ne vorranno ancora un centinaio, se tutto dovesse filare
18 Giugno 2015
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