NIENTE TFR E NIENTE CONCORSI
Il flop dei prepensionamenti
Qualcuno si assuma la responsabilità
E alla fine fu flop prepensionamenti.
Prima che l’assessore Leotta formalizzasse le sue dimissioni è giunto
agli uffici il deposito della norma che dovrà aggiustare i danni della
finanziaria. Un correttivo tecnico secondo quanto ci è stato detto fino
ad oggi, per rettificare un errore formale e per rispondere ad alcune
osservazioni romane che, diversamente, potrebbero portare ad una
impugnativa e nel frattempo bloccano i trasferimenti progressi.
Ma la norma di rettifica
sembra essere diventata ben altra cosa rispetto ad un semplice
aggiustamento tecnico. C’è dentro anche il contenuto dell’accordo
sindacale sui tempi per presentare le domande di prepensionamento e per
ritirarle ma c’è anche l’aggiustamento dei tempi e dei modi rispetto ai
requisiti pre Fornero e la clausola di salvaguardia per la Regione che
ai prepensionandi non pagherà il Tfr, la così detta buonuscita, almeno
non subito e neanche nei mesi ed anni immediatamente seguenti.
Ma andiamo per ordine.
La nuova norma che dovrà passare all’Ars prevede che i dipendenti
regionali che accedono al prepensionamento potranno farlo con i
requisiti previsti prima della legge Fornero ovvero 61 anni e 3 mesi di
età e 36 anni di contributi versati oppure 40 anni di contributi
versati, ma con decurtamenti progressivi sull’entità della pensione in
funzione delle singole posizioni. Per presentare le domande la finestra
si allarga fino a 180 giorni anche se non è chiaro se questo
significhjerà domande fino al 15 novembre oppure, in base a come la
norma sarà approvata, i 180 giorni potrebbero decorrere dalla
pubblicazione della nuova norma e dunque slittare a dicembre, gennaio e
chissà quando.
Ma la Regione si è accorta
che non potrà pagare a queste persone il Tfr accantonato,pena un
ulteriore disavanzo, altro che risparmio. Ed allora ecco la trovata. Tfr
congelato che verrà pagato solo al compimento dell’età per la pensione
ordinaria. Dunque allo stato attuale 66 anni.
Nella migliore delle ipotesi
chi andrà in pre pensionamento dovrà aspettare 5 anni per avere la
propria ‘buonuscita’. Un disincentivo forte visto che una delle grandi
attese dei pensionandi è proprio l’incasso del Tfr, una somma
consistente per molti.
Il prepensionamento è solo su base volontaria
(e non potrebbe essere diverso se non si sono raggiunti limiti di età).
Allora perché un dipendente dovrebbe andare in pensione anticipatamente
perdendo soldi ogni mese, non incassando il Tfr e vivendo comunque una
penalizzazione?
Annullato, inoltre, il pur minimo effetto
‘sociale’ dei prepensionamenti. la norma prevede anche il blocco del
turn over dunque anche i concorsi annunciati per coprire il 10% della
forza lavoro che andrà via, non potranno essere banditi. Dunque niente
spazio neanche ai 100 posti a concorso sbandierati ai 4 venti.
D’altronde le elezioni sono passate.
Il flop del piano di dimagrimento della macchina regionale è dietro l’angolo
26 giugno 2015
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