07 giugno 2015

IL DEPUTATO VINCENZO FIGUCCIA, ATTRAVERSO UNA LETTERA DI DENUNCIA A CROCETTA, RIVOLGE UN NUOVO APPELLO IN DIFESA DEI DIRITTI DEI FORESTALI, EX PIP, OPERATORI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE ETC


Figuccia, nuova accorata
lettera di denuncia a Crocetta


“La Sicilia sta vivendo una delle fasi peggiori della sua storia. Nell’espletamento del mio mandato in questi mesi ho avanzato numerose proposte attraverso disegni di legge, emendamenti, mozioni. Ho chiesto chiarimenti attraverso interrogazioni parlamentari, incontri con assessori e dirigenti dell’ amministrazione Crocetta che tutti sanno non condivido e contesto.  Si è sempre trattato di iniziative che volevano tutelare fasce deboli della popolazione, che guardavano ad evitare che le condizioni di disagio dei piu’ deboli potessero aumentare”.
Così il deputato Vincenzo Figuccia, attraverso una lettera aperta di denuncia, rivolge un nuovo appello al presidente della Regione, Rosario Crocetta, dopo avere da tempo portato avanti una battaglia in difesa dei diritti degli ex Pip, di operatori della formazione professionale o forestali.
“Ho fatto proposte – prosegue Figuccia – che avrebbero anche garantito sviluppo e sopratutto opportunità di crescita e di lavoro in una terra dove chi puo’, manda i suoi figli lontano e chi non puo’, rischia di scivolare in sacche di povertà e marginalità sociale. Con questa consapevolezza nelle scorse settimane ho portato avanti con sacrificio e mettendo a serio rischio la mia stessa salute uno sciopero della fame. L’ho fatto perché ritenevo e ritengo che quando un uomo perde il lavoro, viene messo in discussione non solo il suo reddito ma la sua stessa vita, il suo rapporto con la famiglia, con gli amici, con i suoi stessi figli. L’ho fatto perché ritengo che in questi mesi ci sia stata una palese negazione dei diritti fondamentali dell’uomo. E a ciascuno di quei singoli uomini ho inteso e intendo offrire solidarietà, vicinanza e sostegno. Da uomo a uomo. Prima ancora che da politico.  In assessorati strategici come quello al lavoro si sarebbero potuti utilizzare strumenti importanti attraverso il rilancio delle politiche attive del lavoro. Ma serviva impegno, competenza e buona fede. Invece si è voluta innescare una guerra tra poveri. Le prime vittime eccellenti sono state le risorse umane impegnate nella formazione. Settore dove andavano puniti i ladri, gli sprechi e le ruberie e dove invece chi è stato penalizzato sono stati ancora una volta i lavoratori, gli utenti e le loro famiglie. Poi gli operatori dei rifiuti, a partire dagli Ato e dagli ex temporary. Ancora quelli impegnati nel settore dell’acqua, degli enti vigilati, dei forestali, delle ex province, dei trasporti, i tanti soggetti in mobilità e le troppe persone disoccupate alle quali non si sta offrendo alcuna prospettiva. Questa settimana sono stato tre giorni a Bruxelles e i funzionari mi hanno spiegato che.la.Sicilia perde tantissime risorse perché non riesce a presentare buoni progetti secondo i giusti criteri. Inizialmente mi sono anche vergognato di essere un deputato, ma il mio amor di patria e il mio orgoglio da Siciliano puro sangue mi hanno invitato ad avere una reazione tale per cui oggi mi sento ancora più determinato e arrabbiato di prima, rispetto alle ingiustizie e alle cose da fare. A proposito di ingiustizie, appena atterrato a Palermo, la mia splendida citta’, sono stato contattato da tanti soggetti impegnati nel bacino ex pip. Si tratta di persone che da 15 anni sono impegnati in attività lavorative all’interno della pubblica amministrazione, gente che non riceve una retribuzione da oltre due mesi, che non riesce piu’ a pagare l’affitto di casa e che rischia di non poter garantire il diritto allo studio ai propri figli. In questa terra tutti i figli dovrebbero essere uguali e non oggetto di discriminazione come succede. Togliere a questi soggetti la malattia e le ferie significa negare il diritto alla salute. Chi non si trova all’interno di un ente, spesso non lo e’ non per sua scelta ma per indolenza della pubblica amministrazione, che non ha saputo governate i processi e che nell’incuria ha determinato situazioni francamente insopportabili. Ritengo che questa gente dopo 15 anni meritava di fare un passo in avanti e non cinque indietro. Sento parlare di progetti da troppo tempo. Ma ad oggi nulla di concreto. Chiedo pertanto che si proceda subito ai pagamenti e all’ avvio di persone ormai stanche e ridotte alla fame. Si avvii inoltre subito un confronto serio e definitivo attraverso cui mettere la parola fine ad un percorso che non puo’ essere lasciato alle circolari, alle direttive e alle singole interpretazioni di un assessore che procede ormai a briglie sciolte. Serve porre fine a questo enorme danno economico e psicologico perpetrato a danno di troppe famiglie e interrompere una fase che ha generato solo caos e confusione mettendo al centro lavoro, giustizia e legalita’. Certamente in questi 15 anni il bacino ex pip ha vissuto storie e vicende che io non posso aver conosciuto visto il mio recente impegno in politica e considerato che nel 2001 avevo da poco terminato i miei studi universitari. Probabilmente ci sono state storture e responsabilità ascrivibili a chi nel tempo ha avuto ruoli di governo nella gestione di processi complessi e a me sconosciuti. Serviva certamente fare chiarezza ma non credo sia questo il modo. Sono consapevole che il mio ruolo di semplice parlamentare e per di più di opposizione al suo Governo, mi confina ad un’azione propositiva e certamente non mi mette nelle condizioni di poter avviare provvedimenti esecutivi come invece spetta agli assessori e a chi ha ruoli e responsabilità di governo. Per queste ragioni sottopongo al Presidente della Regione queste riflessioni rendendomi disponibile per quasiasi confronto nelle sedi opportune.

Uno del popolo  
Vincenzo Figuccia”

 06 Giugno 2015









 

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