Forestali Catania, ferme procedure di assunzione lavoratori antincendio. Ma le attività sarebbero dovute partire entro il 15 giugno
FLAI CGIL CATANIA FORESTALI ANTINCENDIO FERME ASSUNZIONI
Per legge le attività antincendio sarebbero dovute partire entro il 15 giugno ma al momento non sono state neppure attivate le procedure per l'assunzione dei lavoratori. L'allarme parte dalla Flai Cgil di Catania. Il segretario generale Alfio Mannino segnala che, nonostante l'estate sia alle porte e il rischio incendi sia in aumento con l'innalzarsi della temperatura, il patrimonio boschivo è decisamente a rischio e, di contro, nella nostra provincia 900 lavoratori antincendio sono ancora a casa e oltre 150 rischiano di non fare più le giornate di servizio previste dalla legge. Le cause? Mannino sul punto è molto chiaro: "prima le scelte cervellotiche della Regione e del parlamento siciliano che con l'introduzione di alcune novità hanno precarizzato il servizio ( basti pensare riduzione del 20% delle squadre degli addetti al spegnimento incendio) ora i ritardi della burocrazia regionale che non riesce a gestire il servizio".
Secondo la Flai Cgil di Catania, la situazione è ancora più grave "se si pensa che nonostante il grosso impegno del dirigente dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Catania, Antonino Lo Dico, dopo le assunzioni i lavoratori saranno privi dei DPI , i dispositivi di protezione individuale, e anche i mezzi saranno ancora in parte inutilizzabili visto che sono privi della manutenzione -conclude Mannino- Visto lo stato di cose riteniamo che serve un intervento delle istituzioni preposti affinché si superino le pastoie burocratiche. Il nostro patrimonio boschivo non può essere vittima dell'incuria e della negligenza di una classe politica affaccendata nel nulla e una burocrazia regionale inetta".
Per legge le attività antincendio sarebbero dovute partire entro il 15 giugno ma al momento non sono state neppure attivate le procedure per l'assunzione dei lavoratori. L'allarme parte dalla Flai Cgil di Catania. Il segretario generale Alfio Mannino segnala che, nonostante l'estate sia alle porte e il rischio incendi sia in aumento con l'innalzarsi della temperatura, il patrimonio boschivo è decisamente a rischio e, di contro, nella nostra provincia 900 lavoratori antincendio sono ancora a casa e oltre 150 rischiano di non fare più le giornate di servizio previste dalla legge. Le cause? Mannino sul punto è molto chiaro: "prima le scelte cervellotiche della Regione e del parlamento siciliano che con l'introduzione di alcune novità hanno precarizzato il servizio ( basti pensare riduzione del 20% delle squadre degli addetti al spegnimento incendio) ora i ritardi della burocrazia regionale che non riesce a gestire il servizio".
Secondo la Flai Cgil di Catania, la situazione è ancora più grave "se si pensa che nonostante il grosso impegno del dirigente dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Catania, Antonino Lo Dico, dopo le assunzioni i lavoratori saranno privi dei DPI , i dispositivi di protezione individuale, e anche i mezzi saranno ancora in parte inutilizzabili visto che sono privi della manutenzione -conclude Mannino- Visto lo stato di cose riteniamo che serve un intervento delle istituzioni preposti affinché si superino le pastoie burocratiche. Il nostro patrimonio boschivo non può essere vittima dell'incuria e della negligenza di una classe politica affaccendata nel nulla e una burocrazia regionale inetta".
RMDN
20 Giugno 2015
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