07 maggio 2015

MIRACOLO DELLO ZINGARO, INCASSA 850 MILA EURO L’ANNO. LA RISERVA È AFFIDATA AD UN DIRETTORE E AD UN NUCLEO DI DIECI PERSONE, CHE SONO AFFIANCATE DA OPERAI FORESTALI, OTTANTA PER OGNI TURNO, CHE OPERANO DALLE SETTE DEL MATTINO ALLE 19


1/ Miracolo dello Zingaro, incassa 850 mila euro l’anno. Ma le fiamme…



di SALVATORE PARLAGRECO

1/ Miracolo dello Zingaro, incassa 850 mila euro l’anno. Ma le fiamme…La riserva naturale dello Zingaro, ubicata all’estremità occidentale della costa tirrenica siciliana, occupa una fascia litoranea di circa 7 chilometri per 1.650 ettari, intercalata da numerose calette e caratterizzata da strapiombanti falesie che da un’altezza massima di 913 metri di Monte Speziale portano rapidamente al mare. Un incanto, amatissimo da ambientalisti, grazie al grande interesse paesaggistico e naturalistico che suscita.
Lo Zingaro fa notizia per gli incendi estivi più che per le sue incomparabile bellezza. E’ uno dei luoghi più aggrediti da piromani, malviventi e idioti al mondo. Le fiamme arrivano puntuali ogni estate e nei giorni di scirocco perché la sua “solitudine” rispetto al resto del territorio è mal tollerata. C’è chi vorrebbe starci dentro e chi farne pascolo per il proprio gregge. E chi, ha bisogno di far rinascere ciò che le fiamme hanno distrutto. E chi, infine, deve vendicarsi di uno sgarbo o non sopporta la gelosa “custodia”. Nonostante i numerosi tentativi di devastarla, non ci sono riusciti: lo Zingaro sembra possedere cento vite. E rinasce dalle sue ceneri, come per miracolo.
Da almeno quattro anni, infatti, i custodi della Riserva hanno adottato contromisure che consentono di intervenire in tempi brevi e dispongono di mezzi idonei (elicotteri, aerei ec). I piromani, per dolo o colpa, non sono scomparsi ma i danni che provocano sono di gran lunga inferiori al passato.
Gli incendi oscurano, ancora oggi, le performance dello Zingaro. Pochi sanno, infatti, che la riserva è aperta al pubblico ogni giorno dell’anno, il numero dei visitatori supera le trecentomila unità, e i costi di gestione sono pareggiati dagli incassi, ben 850 mila euro l’anno. Un miracolo. Tutte le altre aree protette siciliane, a pagamento, e la metà dei musei, non riescono a raggiungere questa cifra record. Le ragioni del successo? Cinque musei, due aree attrezzate, bivacchi organizzati, borgo, sentieri, parcheggio. Funziona tutto come un orologio svizzero.
E in futuro andrà meglio: c’è un sentiero di sedici chilometri che collega le due aree protette, la riserva dello Zingaro e Monte Cofano, un’altra riserva naturale, meno nota ma altrettanto interessante.
Le due aree protette devono la loro esistenza ad una gestione oculata ed alla sensibilità delle due municipalità, San Vito Lo Capo e Custonaci, che hanno avuto il buonsenso di conservare l’ambiente naturale e sono state ripagate da un maggiore flusso di visitatori oltre che dall’unanime apprezzamento.
Non sono tutte rose e fiori, ovviamente. Le fiamme restano in agguato e i guardiani non sempre riescono a corrispondere i bisogni. Al loro numero, insufficiente, si è sopperito con una buona organizzazione delle attività di controllo, il collegamento rapido con la protezione civile, la vigilanza giorno e notte nelle stagioni a rischio lungo l’intero perimetro. La riserva è affidata ad un direttore, Valeria Restuccia, oltre a funzionari, commissari, istruttori: un nucleo di dieci persone, che sono affiancate da operai forestali, ottanta per ogni turno, che operano dalle sette del mattino alle 19. Presto però potrebbero arrivare delle novità, perché il direttore della Riserva deve osservare la rotazione. “Mi auguro, ne sono certa, che il mio successore abbia competenze specifiche e sia “tosto”, perché la custodia della riserva richiede rigore, conoscenza e passione, tanta passione….”.
(continua)

07 Maggio 2015
http://www.siciliainformazioni.com/156048/1-miracolo-dello-zingaro-incassa-850-mila-euro-lanno-ma-le-fiamme










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