“Altro che Festa dell’autonomia. In molti, oggi, negli uffici regionali intonano il de profundis dello Statuto che porta la data del 15 maggio 1946 mentre nelle nove Province dell’Isola i lavoratori si apprestano a riunirsi contemporaneamente in assemblea per decidere le forme di lotta per salvaguardare il loro futuro, e gli oltre ventimila precari delle amministrazioni pubbliche siciliane attendono ancora risposte dopo il primo sciopero del 12 maggio”.
E’ un passaggio della lettera aperta pubblicata da Enzo Abbinanti, segretario regionale di Fp Cgil Sicilia, sulla sua pagina facebook. Un intervento amaro, nel giorno in cui in Gazzetta Ufficiale è pubblicata la seconda parte della finanziaria descritta dal dirigente sindacale come “la sintesi del fallimento dell’autonomia”.
Un “esercizio provvisorio che in tanti si ostinano a chiamare finanziaria – scrive – e che taglia i diritti dei lavoratori, a partire da pensioni e contratti, taglia le risorse agli enti locali e vincola quasi mezzo miliardo di euro ad un futuro accordo con il governo nazionale”.
Secondo Abbinanti “non c’è proprio nulla da festeggiare quando ormai, a Roma come a Palermo, i diritti del lavoro vengono cancellati con un colpo di penna in nome delle compatibilità economiche, salvo poi riacquisirli grazie alla Corte Costituzionale, come è avvenuto per la Fornero e come quasi certamente accadrà per il taglio delle pensioni regionali”.
Abbinanti sottolinea inoltre come non si possa “chiedere sacrifici ai cittadini e ai lavoratori e continuare ad accantonare i tagli ai costi della politica”. E conclude: “Governo della Regione e Assemblea ritrovino questo coraggio, altrimenti abbiano la decenza di lasciare il posto ad una classe dirigente nuova che il popolo siciliano saprà scegliersi”.

15 Maggio 2015