13 aprile 2015

«MACCHÉ LACRIME E SANGUE». PERÒ, I BRACCIANTI DELLA FORESTALE UNA CERTA CONTRAZIONE LA SUBIRANNO


«Macché lacrime e sangue»





Lillo Miceli
Palermo. Nonostante le critiche che gli sono piovute addosso, il presidente della Regione Rosario Crocetta nega che il bilancio di previsione per il 2015 e il disegno di legge di stabilità prevedano tagli nei trasferimenti ai comuni: c'è lo stanziamento per i precari e le minori entrate saranno compensate dai minori costi della politica, ovvero l'allineamento dei compensi per gli amministratori locali siciliani a quelli del resto d'Italia. Così come non ci saranno penalizzazioni per i lavoratori della forestale, mentre sono state introdotte moderne misure per la ricollocazione dei lavoratori disoccupati e per gli ex Pip.
Presidente, allora, è rimasto tutto com'era?
"No, abbiamo ridotto la spesa mediamente del 5%, ma eliminando gli sprechi. Qualcuno ha parlato di lacrime e sangue, senza avere letto bilancio e finanziaria, perché indotto da qualche funzionario infedele. Stiamo avviando un processo di riforme importanti in sinergia con il governo nazionale. Su questo punto ho voluto rassicurare la ministra Maria Elena Boschi, che ho incontrato ad Aci Castello, sulla riforma delle Province, che non esistono più: il problema caso mai è come farle funzionare".
I sindaci dicono che le somme stanziate per i precari degli enti locali sono insufficienti.
"Abbiamo confermato proporzionalmente lo stesso stanziamento dello scorso anno. La riduzione è fisiologica poiché c'è stato chi si è dimesso, perché ha trovato un altro lavoro, mentre qualcuno è andato in pensione. Anche per gli investimenti i comuni riceveranno qualcosa in meno che sarà compensato dal minore costo della politica, grazie all'allineamento delle indennità degli amministratori siciliani a quelli del resto d'Italia. Si tratta di circa 18 milioni di euro".
Però, i braccianti della forestale una certa contrazione la subiranno.
"La spesa corrente è assicurata, ma c'è la parte degli investimenti per i quali saranno utilizzati i fondi europei. Le piogge intense di queste ultime settimane hanno messo a nudo la fragilità del territorio isolano. Il crollo del ponte Imera sull'autostrada Palermo-Catania è stato provocato dal dissesto idrogeologico. Quindi, oltre la forestazione vera e propria, l'attività di questi lavoratori si sposterà sul fronte della lotta al dissesto idrogeologico, con progetti finanziati dai fondi Ue".
In cosa consiste la ricollocazione di chi ha perso il lavoro.
"È una misura molto innovativa, sul modello britannico. Chi è rimasto senza lavoro potrà sempre rivolgersi agli sportelli pubblici di collocamento, ma anche ad agenzie private di collocazione. Per ogni lavoratore che sarà assunto, l'agenzia avrà un incentivo di 8 mila euro. Anche sugli ex Pip di Palermo qualcuno non ha ben compreso ciò che accadrà. Hanno saputo soltanto gridare al vento che 10 milioni di euro di fondi regionali sono pochi. Ma non hanno tenuto conto dei 25 milioni del Pac, che saranno utilizzati per pagare gli stipendi. I 10 milioni, invece, saranno dati alle agenzie di ricollocazione che avranno 8 mila euro per ogni ex Pip che transiterà in un'impresa privata. Capiamo bene che questa è una misura che sgrava il bilancio in modo piuttosto consistente. Le agenzie di ricollocazione, peraltro, avranno tutto l'interesse a trovare lavoro a chi non ce l'ha o lo ha precario, perché 8 mila euro per ogni assunto è una bella somma".
Gli imprenditori edili che aderiscono all'Ance hanno criticato la scelta di utilizzare fondi Pac e Fsc per pagare gli stipendi dei precari, piuttosto che realizzare le opere previste.
"Tutto ciò che nella vecchia programmazione era stato impegnato, lo manterremo. Con la parte non impegnata, invece, risaniamo il bilancio. Anche perché non avendo un parco progetti rischiavamo di restituire questi soldi allo Stato. Potremo finanziare i progetti che intanto saranno redatti, con la nuova programmazione. Ulteriori risparmi, per esempio, li otterremo facendo transitare l'Arpa nelle Asp, come avviene nel resto d'Italia. Con l'integrazione socio-sanitaria sarà migliorata l'assistenza, per esempio, dei malati di mente. Insomma, bisogna vedere la manovra economica nel suo insieme e non a spicchi. Anche sui teatri si è parlato di drastici tagli, in realtà quelli revisti non sono superiori al 5%, come deve fare una politica di rigore".
E del presunto ammanco di 420 milioni, cosa dice?
"Proprio la ministra Boschi ha confermato che c'è l'accordo con il governo nazionale: 150 milioni circa arriveranno dal mutuo con la Cassa depositi e prestivi; 260 milioni circa ci spettano perché sono il gettito Irpef dei dipendenti statali che lavorano in Sicilia. Il bilancio è in equilibrio, lo sottoporremo alla Ragioneria dello Stato per evitare di farcelo impugnare. Dobbiamo spingere sulle riforme che creano sviluppo, a cominciare dai Liberi consorzi di comuni. Ma bisogna fare in modo che siano davvero ‘liberi', bisogna rivedere il disegno di legge con i gruppi della maggioranza e dell'opposizione. I comuni devono migliorare le proprie entrate, contribuendo al recupero dell'evasione fiscale. Per le partecipate è prevista la mobilità dei dipendenti negli enti regionali. Pure nella Seus se si ha la necessaria professionalità".
All'Ars, però, soffia un vento ostile.
"Per quel che mi riguarda, affronto il dibattito con l'ottimismo di sempre. Non credo che ci sia la volontà di gettare la Sicilia e i siciliani nella disperazione. Bisogna approfittare del fatto che stiamo uscendo dal tunnel. Bisogna ritrovare momenti di coesione politica e istituzionale che non facciano precipitare la Sicilia nel baratro.
Appena ottenuto il via libera dalla Ragioneria dello Stato, il bilancio sarà depositato ufficialmente all'Ars per iniziare l'iter parlamentare. Sarà una vera e propria galoppata: l'ultimo giorno utile per l'approvaziozne è il 30 di aprile".


12 Aprile 2015









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