Si è svolto questa mattina al San Paolo Palace Hotel l'incontro convocato da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. Presente l'assessore all'Agricoltura Nino Caleca
L’Assessore Nino Caleca in prima fila
“I lavoratori forestali non sono dei ‘parassiti’ come spesso sono stati identificati – dice Mimmo Milazzo segretario regionale della Cisl – sono produttivi e indispensabili per lo sviluppo del territorio. Bisogna uscire dall’impostazione di mero assistenzialismo data dal governo Crocetta a cui oggi chiediamo di compiere la scelta prioritaria della lotta contro il degrado e il dissesto idrogeologico, diversamente verrà assestato il colpo di grazia all’ambiente e al territorio della Sicilia”.
Lavoratori e sindacati mettono sul fuoco anche “i continui tentativi di eliminare, oltre ai boschi, anche il lavoro forestale come attestano le ultime finanziarie, figlie di una cultura che mira a spacciare le emergenze per sprechi. Siamo stanchi di assistere a vecchie logiche di potere – prosegue Milazzo – agli interventi improvvisati della burocrazia che frena il cambiamento, agli sprechi, al lavoro mortificato, a finanziarie che azzerano l’antincendio, impediscono il rinnovo dei contratti di lavoro, tagliano le già insufficienti risorse finanziarie. Per uscire dalla crisi bisogna mettere al centro il lavoro”.
“Il territorio siciliano è in una condizione di grandissimo degrado – dice Stefano Mantegazza, segretario nazionale Uila Uil – oggi sono presenti oltre mille delegati in rappresentanza dei 27 mila lavoratori per presentare al governo regionale proposte valide per far fronte alla tutela del territorio, alla valorizzazione dell’ambiente e alla difesa dei boschi. Chiediamo al governo delle risposte certe – dice – sulle risorse che servono per finanziare queste attività e per garantire alle persone la giusta retribuzione. Essendo a metà aprile e in assenza di un piano di organizzazione e del bilancio definitivo per lo stanziamento dei fondi la situazione è drammatica. È ormai necessario richiamare il governo regionale alle proprie responsabilità. Quella di oggi è una prima iniziativa che il sindacato mette in atto per discutere insiem. Se la situazione rimane identica è chiaro che faremo altre scelte”.
“È un problema di carattere generale – spiega Gaetano Pensabene segretario generale Uila Sicilia – non sono state rispettate le giornate per gli addetti alla meccanizzazione dell’Esa che hanno subito una decurtazione rispetto agli anni precedenti. Per i forestali si è riusciti un po’ a contenere. Il vero problema però è che non c’è uno sbocco di progettualità. Si propongono soltanto tagli ma non si discute delle nuove mission, invece di affrontare quelli che sono gli sprechi si vanno a colpire con un’operazione che abbiamo definito di macelleria sociale e ambientale i lavoratori e il territorio. Noi non facciamo solo un ragionamento sulle giornate ma sulle condizioni del territorio siciliano che ormai va verso un degrado irreversibile. Ma è chiaro – aggiunge – che non ci può essere una reale tutela dell’ambiente, una salvaguardia dell’attività boschiva se non c’è un lavoro di qualità. Questo governo ha la tendenza a destrutturare il lavoro agricolo nel suo complesso tant’è che sono penalizzati i forestali, i lavoratori dell’Esa, i consorzi di bonifica, l’Aras: quelli insomma che sono i capisaldi dell’economia agricola nella nostra regione. Vogliamo dire al governo, che finora pare abbia dormito, di svegliarsi e di assumere la scelta dell’atto forestale ambientale come contributo forte per lo sviluppo di quest’isola”.
10 Aprile 2015
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