Oggi sit in dei dipendenti pubblici a Catania
I Sindacati: calpestati i diritti dei laoratoriIsabella Di Bartolo
Siti archeologici e musei chiusi per sciopero. Per tutta la giornata di oggi, i dipendenti regionali protesteranno a Catania contro il governo Crocetta reo di calpestare i diritti dei lavoratori. Un sit in sotto la sede della Prefettura che vedrà insieme i sindacati, uniti, della Sicilia orientale mentre a Palermo protesterà l'altra metà dell'Isola.
Oltrepasseranno il confine simbolico dell'A19 sfregiata dal crollo e della mala-gestione, i lavoratori della Forestale per dire no ai tagli dell'indennità pensionabile che saranno sotto Palazzo dei Normanni.
Per fronteggiare l'assenza dei custodi, la Soprintendenza ha dovuto rivedere i turni e le aperture dei siti e delle strutture museali della provincia. In città, resterà chiuso il Castello Eurialo così come il Ginnasio Romano; a Palazzolo, niente visite all'area archeologica di Akrai né al museo archeologico Cappellani. Porte sbarrate anche all'area archeologica di Leontinoi.
Grazie a un'operazione di "razionalizzazione", la direttrice del museo archeologico regionale "Paolo Orsi" ha scongiurato la chiusura assicurando le visite di mattina e solo per i settori A, B e C del pianoterra.
«Ancora una volta - dice il segretario generale della Cisl Siracusa-Ragusa, Paolo Sanzaro - vengono colpiti attraverso la finanziaria i diritti dei lavoratori e si nega la dignità al lavoro pubblico. Lo sciopero è uno strumento che si adotta quando il governo regionale è sordo alle richieste e così adesso di fronte al prepensionamento forzato, alla mobilità dei lavoratori che rischiano di essere trasferito a 50 km dal luogo dove lavorano, alla decurtazione del periodo di malattia e dei congedi parentali e familiari. Il governo riduce la tutela dei lavoratori».
Sanzaro evidenzia come, ancora una volta, il governo Crocetta fa quello che promuove il governo nazionale: «Colpisce le fasce più deboli, i soliti noti».
«Ancora una volta non si riesce a ridurre il costo della politica - dice il segretario della Cisl -; non si toccano i gettoni e si tagliano, invece, i diritti di chi lavora. Oggi le sigle sindacali saranno unite e compatte, segno che la motivazione è non solo condivisa ma importante e non può essere messa da parte. Saremo a Catania, accanto ai lavoratori pubblici che non possono essere abbandonati. L'ultimo sciopero della scuola del 5 maggio dimostra come il lavoro pubblico stia pagando di più lo scotto di una riduzione di diritti di tutela. Siamo pronti a sederci se ci sono le condizioni per farlo, se invece Crocetta vuole andare avanti allora la nostra mobilitazione sarà a oltranza».
Sanzaro evidenzia come la chiusura di siti e musei in un momento turistico qual è quello appena iniziato sia certamente significativo. «Ci auguriamo sempre che questo non avvenga - dice - ma è anche vero che i lavoratori non possono essere gli unici a pagare responsabilità che appartengono alla classe politica».
Gli fa eco Paola Di Gregorio, dirigente provinciale della Funzione pubblica regionale. «L'adesione allo sciopero è di circa il 70% - dice - Interi uffici resteranno chiusi: le condotte agrarie di Carlentini, Lentini, Noto, Palazzolo e Francofonte. E ancora, l'ispettorato del Lavoro e l'ufficio collocamento di Siracusa. La Motorizzazione non sta partecipando mentre i forestali saranno Palermo per protestere contro il taglio all'indennità pensionabile. Notiamo un accanimento compulsivo verso i dipendenti regionali, solo per nascondere tutti gli atti compiuti per difendere privilegi di una casta politica. Un atto che non porterà risparmio ma dimostra solo inefficienza di un governo incapace di ascoltare le istanze del territorio».
29 Aprile 2015
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