GOVERNO
Faraone: «Aiuti alla Sicilia per sanare i conti, ma senza riforme non sarà più possibile»
PALERMO. «Il governo nazionale ha dato una mano alla Sicilia per risolvere un’emergenza nei conti. Ma alcune delle misure messe in campo non si potranno ripetere anche l’anno prossimo. Senza le riforme promesse, verrà meno anche l’aiuto dello Stato. E arriverà un momento in cui si dovrà tirare le somme e verificare i risultati, anche con i siciliani»: Davide Faraone, sottosegretario alla Pubblica Istruzione e leader siciliano dei renziani, traccia la road map di medio periodo per l’Isola.
Lo Stato ha garantito trasferimenti e misure contabili che permetteranno di coprire un buco da tre miliardi. Il bilancio ora è in sicurezza, secondo lei?
«È stato importante l’atteggiamento avuto dal governo nazionale e il percorso condiviso fra Delrio e i dirigenti del Pd. Intanto abbiamo tagliato dal bilancio alcune entrate fittizie che negli anni scorsi hanno sostanzialmente portato ad approvare bilanci falsi. Poi è stata data una risposta emergenziale al buco. Ma sono anche state fissate misure che attuano lo Statuto. Da questo momento in avanti la Regione incasserà 290 milioni di Irpef in più e 580 milioni di Iva che imprese e altri enti pagavano allo Stato. Non si tratta di interventi una tantum ma definitivi, chi dice il contrario dice una menzogna».
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16 Aprile 2015
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