17 aprile 2015

CROCETTA: IL GOVERNO PRIMA DEL MIO AVEVA ELARGITO AUMENTI AI FORESTALI DA PAGARE CON UN MUTUO DA 400 MILIONI. POI PERÒ QUESTO MUTUO NON È STATO CONCESSO DALLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI E CI STIAMO PORTANDO DA ALLORA UN BUCO NEI CONTI



I NODI DELLA SICILIA 

Intervista a Rosario Crocetta - «Farò le riforme entro l'estate ma giudicatemi a fine mandato»


 

d¡ Giacinto Pipitone 

Dopo la Finanziaria approveremo riforme capaci di rilanciare l'economia, Qualcuno però dimentica che abbia\ mo già tagliato sprechi per 2,7 miliardi. C'è chi mi attacca per il classico giochetto del "levati tu che mi metto io". Ma io chiedo il rispetto del risultato elettorale. Voglio essere giudicato al termine dei 5 anni per i risultati raggiunti. Non posso interrompere in anticipo il sogno di un cambiamento della Sicilia»: Rosario Crocetta parla da Bruxelles, dove ha partecipato alla riunione del Pse. Sa, il presidente, che sta per iniziare la stagione decisiva del suo mandato. 

•••Ci sono le condizioni per una seconda parte della legislatura caratterizzata da riforme? «Fin dal mio insediamento, a fine 2012, è stata praticata una politica di rigore. Abbiamo tagliato sprechi e combattuto la corruzione nella formazione professionale e al Ciapi. Abbiamo scoperto le truffe su affari milionari come la vendita degli immobili. È il mio governo che ha iniziato a tagliare le partecipate e le Province, e con le prossime riforme completeremo il percorso. Nella sanità abbiamo applicato autonomamente i costi standard calcolando per i nostri appalti la media dei costi delle altre regioni e applicandoli come base d'asta. 11 problema è che gli effetti di tutti questi sprechi li stiamo ancora pagando».

••• Sta ammettendo che non basta l'azione repressiva? «No, dico che il governo prima del mio aveva elargito aumenti ai forestali da pagare con un mutuo da 400 milioni. Poi però questo mutuo non è stato concesso dalla Cassa depositi e prestiti e ci stiamo portando da allora un buco nei conti. Io invece ho portato la spesa per i Pip da 60 a 27 milioni espellendone 620 di cui 120 con reati di mafia alle spalle. E ho revocato 70 appalti perché vi gravitavano imprese non in regola con le certificazioni antimafia. Quale altro governo avrebbe avuto il mio stesso coraggio?».

••• Perché la legislatura va avanti fra scontri nella maggioranza piuttosto che sulle riforme? «È un problema politico. Chi mi critica non fa alcuna proposta alternativa al mio programma. Le pare possibile che un partito si ponga dopo poco tempo il problema di un presidente, un suo dirigente, che non viene apprezzato? Dovrebbe cogliere l'elemento storico di una elezione che ha rotto un sistema blindato dal '46. Me lo riconoscono tutti. Ma per il Pd il problema sono io». 

 ••• Si sente isolato? «No, è la mia politica che a volte mi porta alla solitudine. Ma non cambio. Io metto la lotta alla mafia e alla corruzione al primo punto. E poi non posso farci niente se non seguo la logica delle correnti e se non mi schiero a livello nazionale. Non sono uomo di nessuno. Per questo continuano ad accusarmi». 

••• Di cosa si sente accusato? «Mi si dice che non ho strategia. Ma io ce l'ho, eccome. Ho impostato la legislatura su un'alleanza con le forze intermedie. Si badi bene, un'alleanza che non prevede invece l'assorbimento perché devono prima completa- re un percorso di affinamento con la nostra storia. Poi ho portato avanti un'alleanza anche con i movimenti per non lasciare a grillini e Lega l'antipolitica. E ho difeso l'Autonomia della Sicilia». 

••• Però il rapporto col governo nazionale non è idilliaco. «Se si riferisce a Davide Faraone, non parlo più di questo scontro. Ci sono state battute infelici. Se si riferisce al fatto che non ero all'incontro fra Deirio e i vertici siciliani del Pd, le dico che non ci trovo nulla di strano. Non era un incontro istituzionale e io sono il presidente della Regione. Per il resto, il rapporto con il governo nazionale non può essere di subordinazione solo perché si è nello stesso partito. Su questioni che riguardano la Regione si può anche andare allo scontro. Passino e Chiamparino non sono stati meno duri di me. E lo Stato non può continuare a toglierci soldi». 

••• In realtà lo Stato le chiede riforme in cambio di soldi che vi ha dato o vi darà. Ce la farete?
«Ho già presentato le riforme all'Ars. E sono state stralciate dalla Finanziaria, non per mia volontà, per essere approvate subito dopo. Penso alla norma che introduce la responsabilità dei burocrati che ritardano i procedimenti e a quella che velocizza la concessione delle autorizzazioni: faranno ripartire l'economia e crescere il Pii. Così come quelle che incentivano il recupero dei centri storici. Abbiamo proposto una legge che sanziona chi non fa la raccolta differenziata dei rifiuti e premia chi la fa. Siamo pronti a creare la centrale unica degli acquisti per risparmiare sugli appalti. È pronto il testo unico delle attività produttive. Mentre la riforma delle Province e il taglio degli stipendi a sindaci e consiglieri non sono stati ancora approvati non per colpa nostra». 


••• Non teme che si possano ripetere Ko all'Arsì «L'Ars entro l'estate può approvare tutte queste cose. So che i miei critici dicono che se l'Ars non ci riesce è meglio tornare a votare. Ma non si tiene neanche conto del fatto che la riforma delle Province che è stata bocciata non era più quella che voleva il governo. Era stata riscritta dall'Ars. E dunque che colpa ho? Io chiedo a tutti un cambio di mentalità e il rispetto del risultato elettorale. Non possiamo perdere questa occasione e buttare la Sicilia nel baratro. In una democrazia compiuta si da il tempo sufficiente per realizzare il programma. Non si fanno attacchi quotidiani, minacce di commissariamento e di elezioni anticipate. Se qualcuno lo facesse con Renzi, sarebbe subito espulso. Io posso sbagliare, ma sempre in buona fede. E alla scadenza del quinquennio sarò valutato per il mio operato prima di decidere se ricandidarmi. Se invece ci fossero elezioni anticipate, mi candiderei di sicuro per non essere vittima di una congiura di palazzo. Anche perché, chi mette in campo ambizioni personali invece di politiche generali, alla fine perde». Il presidente della Regione: già tagliati sprechi per 2,7 miliardi C'è chi mi attacca per il giochetto del "levati tu che mi metto io".

17 Aprile 2015




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1 commento:

  1. ma per favore questo signore non ha fatto altro che danni all'intera economia siciliana è bene per tutti che vada a casa.

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