Un primo segnale da parte del governo regionale deve venire dalla revisione di quella parte della Finanziaria che prevede tagli sul lavoro forestale- sotto forma di blocco del turn over, prepensionamenti che diventano sussidi, tagli all’antincendio – il disimpegno, progressivo dai consorzi di bonifica e, ancora, nessun finanziamento per l’associazione degli allevatori (Aras) e la zootecnia. Deve poi partire un piano di riordino di tutti questi comparti mirato a rilanciarne la produttività e a valorizzare il lavoro.
E’ un coro contro la Finanziaria regionale quello che si solleva quando il documento sta per muovere i primi passi in aula. Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil siciliane hanno oggi tenuto un’affollata assemblea, con oltre mille delegati e dirigenti sindacali, per lanciare le loro idee- progetto per riorganizzare la forestazione, il sistema di bonifica e irrigazione dei campi, il servizio di meccanizzazione affidato all’Esa e quelli rivolti alla zootecnia svolti dall’Aras e dall’ Istituto zootecnico.
I sindacati chiedono di essere ascoltati dal Governo “altrimenti- ha detto il segretario regionale della Flai, Salvatore Tripi, nella relazione che ha aperto l’assemblea- la mobilitazione sarà inevitabile. Il governo- ha aggiunto il sindacalista- ha impostato la sua azione su una logica di tagli indiscriminati e di mortificazione del lavoro. Noi chiediamo un’ inversione di tendenza per ridare al settore agro alimentare e ambientale quel ruolo che gli è naturale di pilastro della vocazione produttiva della nostra regione”.
Le parole d’ordine dei sindacati, declinate poi in una serie di proposte dettagliate illustrare in un documento già fatto avere al governo, sono riassetto e investimenti per rilanciare funzione e produttività dei settori in questione. Per quanto riguarda la forestale Flai, Fai e Uila propongono di “ricondurre tutto il lavoro sotto un’unica amministrazione- ha detto Tripi – di costruire la filiera bosco- legno- energia, di prevedere forme di autofinanziamento attraverso la cura e la manutenzione del verde pubblico”.
Ma soprattutto “di attuare un programma di prevenzione e lotta contro il dissesto idrogeologico, con un sistema di sinergia con l’Esa e i Consorzi di bonifica”. “Come i forestali non sono responsabili della cattiva organizzazione del comparto- ha detto Tripi- i lavoratori dei consorzi di bonifica non lo sono dei 100 milioni di debiti accumulati da queste strutture, dei quali sarebbe opportuno individuare e colpire le responsabilità”.
Rispetto ai Consorzi i sindacati chiedono un riordino normativo e la sistemazione degli assetti occupazionali attraverso stabilizzazioni e coperture delle piante organiche. Dell’ Esa, invece, sostengono, “va ridisegnata la mission con un impegno privilegiato in sinergia con altri enti per la messa in sicurezza del territorio”. Flai, Fai e Uila propongono inoltre la creazione di un polo zootecnico regionale che metta insieme l’Aras, l’ Istituto zootecnico e l’Istituto di incremento ippico. “In Sicilia- ha detto Tripi- cinque anni di commissariamento dell’Aras hanno condotto allo stremo l’associazione , che adesso deve essere restituita agli allevatori, ma anche opportunamente finanziata”.
Davanti a un migliaio di delegati e dirigenti sindacali Tripi ha sottolineato: “Il significato dell’iniziativa di oggi è di un primo appuntamento di lotta. Le nostre proposte sono già state consegnate al governo che non ha più alibi e la nostra speranza – ha concluso- è che basti la forza delle idee a farglielo comprendere, altrimenti dovremo andare alla mobilitazione”. A concludere l’assemblea, presieduta dal segretario della Cisl Sicilia Mimmo Milazzo, l’intervento di Stefano Mantegazza, segretario nazionale Uila.

10 Aprile 2015
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