Sicilia, Crocetta ai sindacati: "Stiamo salvando l'isola"
Palermo, 10 mar. (askanews) - "Colgo con sofferenza e amarezza il
fatto che le organizzazioni sindacali abbiano deciso di rompere la
trattativa sulla nuova finanziaria. Il governo si è mostrato dall'inizio
completamente disponibile ad accettare suggerimenti e proposte.
Inspiegabilmente dopo che erano stati aperti alcuni varchi importanti
per possibili mediazioni, oggi è prevalsa l'idea di respingere in toto
le misure che riguardano i lavoratori, ritenendo che tutto questo vada
rinviato a un disegno di legge specifico". Lo ha detto il presidente
della Regione Siciliana Rosario Crocetta, commentando la decisione dei
sindacati di proclamare lo sciopero generale del pubblico impiego per
protestare contro i provvedimenti che si profilano nella legge di
stabilità regionale.
"Sono già due anni che ci sentiamo dire a ogni finanziaria che dobbiamo sempre rinviare a un ddl organico tutte le riforme - ha aggiunto il governatore siciliano -. Il risultato è che poi tali riforme non vengono fatte, salvo alcune cose importanti già approvate, con la conseguenza che la Corte dei Conti ogni anno ci parla di eccesso della spesa corrente e di assenza di interventi".
Quindi Crocetta ha aggiunto: "Abbiamo una partita estremamente importante difronte a noi, quella di salvare la Sicilia. E questa partita si gioca tutti insieme, governo, parlamento e sindacati. Nessuno si può tirare indietro perchè non è in gioco il destino di una categoria, ma della Sicilia, il futuro dell'economia, delle imprese e dei giovani siciliani. Nessuno si può chiudere in posizioni corporative, ma occorre farsi carico dei bisogni generali del popolo siciliano e degli interessi della Regione. Negli oltre due anni di governo ci siamo caratterizzati per aver portato avanti politiche di riforme e austerità, senza fare massacro sociale. Nella nuova finanziaria stiamo proponendo lo stesso schema: tagli agli sprechi e ai privilegi, semplificazione amministrativa, sburocratizzazione, rilancio delle attività produttive, riforma della burocrazia. Tutto questo per risparmiare, senza togliere nulla ai lavoratori. Non si può pensare di fare uno scontro sui prepensionamenti per il semplice motivo che tali prepensionamenti, sia nel pubblico, sia negli enti collegati, sia nelle partecipate, sia tra i forestali, non sono obbligatori ma volontari". (segue)
"Sono già due anni che ci sentiamo dire a ogni finanziaria che dobbiamo sempre rinviare a un ddl organico tutte le riforme - ha aggiunto il governatore siciliano -. Il risultato è che poi tali riforme non vengono fatte, salvo alcune cose importanti già approvate, con la conseguenza che la Corte dei Conti ogni anno ci parla di eccesso della spesa corrente e di assenza di interventi".
Quindi Crocetta ha aggiunto: "Abbiamo una partita estremamente importante difronte a noi, quella di salvare la Sicilia. E questa partita si gioca tutti insieme, governo, parlamento e sindacati. Nessuno si può tirare indietro perchè non è in gioco il destino di una categoria, ma della Sicilia, il futuro dell'economia, delle imprese e dei giovani siciliani. Nessuno si può chiudere in posizioni corporative, ma occorre farsi carico dei bisogni generali del popolo siciliano e degli interessi della Regione. Negli oltre due anni di governo ci siamo caratterizzati per aver portato avanti politiche di riforme e austerità, senza fare massacro sociale. Nella nuova finanziaria stiamo proponendo lo stesso schema: tagli agli sprechi e ai privilegi, semplificazione amministrativa, sburocratizzazione, rilancio delle attività produttive, riforma della burocrazia. Tutto questo per risparmiare, senza togliere nulla ai lavoratori. Non si può pensare di fare uno scontro sui prepensionamenti per il semplice motivo che tali prepensionamenti, sia nel pubblico, sia negli enti collegati, sia nelle partecipate, sia tra i forestali, non sono obbligatori ma volontari". (segue)
10 Marzo 2015
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