Attivo lavoratori forestali: illustrate a Catania le proposte FLAI, FAI, UILA per la riforma del settore
FLAI CGIL CATANIA RIFORMA FORESTALE
Il 9 marzo presso il salone della CGIL di Catania si è svolto l'attivo dei lavoratori forestali per illustrare le proposte di CGIL-CISL-UIL per una riforma del settore. Durante il suo intervento il Segretario Provinciale Flai Alfio Mannino ha illustrato le proposte del sindacato. La situazione della Regione Siciliana è disastrosa, per tale motivo il governo Nazionale ha di fatto imposto una forte riduzione dei capitoli di spesa destinati al settore. Noi, ha continuato Mannino, vogliamo lanciare per primi la sfida alla politica per il recupero di risorse, tutelando l'ambiente, il territorio creando sviluppo e futuro.
Il sindacato chiede alla politica e all'amministrazione forestale di non ragionare solo in termini di riduzione delle giornate lavorative, di scarsa o nulla progettualità e scarse disponibilità finanziarie. Chiede di elaborare un sistema agro-ambientale-forestale fondato sulla tutela del territorio, dell'ambiente del paesaggio e della biodiversità contro dissesto e desertificazione, lotta agli incendi; ma anche sull'ampliamento delle attività e sulla estensione delle competenze alle autorità preposte al governo del settore. Per tale motivo il 9 aprile al Politeama di Palermo CGIL CISL e UIL hanno organizzato una manifestazione regionale, per presentare le proposte scaturite dal dibattito interno alle tre confederazioni e per discutere le proposte del governo, presentate il 19 febbraio.
(9 marzo 2015)
LA PROPOSTA COMPLETA DI RIFORMA DEL SETTORE FORESTALE AVANZATA DA FLAI FAI UILA
SINTESI
Nelle scelte delle politiche europee, le risorse territorio, ambiente e sistemi forestali, assurgono sempre più grande valenza economica, sociale, produttiva e protettiva, che va sostenuta e finanziata quale nuova opportunità di sviluppo, occupazione e reddito, in linea con gli impegni di Lisbona.
In Sicilia, dove diffuso dissesto idrogeologico, degrado ambientale e mancata gestione dei corsi d’acqua, manifestano consistenti segnali di irreversibilità, testimoniati dalla quasi interezza dei Comuni a rischio, e dagli eventi disastrosi verificatisi negli ultimi anni, evidenziano l’esigenza indifferibile di intervenire, non ultimo perché anche sotto il profilo economico prevenire costa molto meno che riparare.
La realtà isolana, invece, rende indifferibile ed urgente la tutela, la salvaguardia, la prevenzione e il costante monitoraggio del territorio! sia nelle zone di interesse rurale e boschivo - parchi e riserve compresi -, come del resto tutti gli spazi a verde esistenti.
FAI, FLAI e UILA pongono al centro della propria proposta, l’esigenza di ridisegnare una nuova centralità del territorio funzionale ad arginare degrado e dissesto, riqualificare gli spazi urbani ed extraurbani, nell’obiettivo di migliorare sicurezza, qualità della vita e benessere delle popolazioni specie nelle zone interne e montane.
NO AL RUOLO ASSISTENZIALE, SI A QUELLO PRODUTTIVO
Ciò comporta una concezione più tecnica e diversamente operativa della programmazione forestale, che si muova anzitutto dall’abbandono della funzione assistenziale, mai condivisa dal sindacato e causa dei molti mali che affliggono e appesantiscono oggi il settore, nonché dannosa sia per i boschi che per i lavoratori, mortificati nei diritti e nelle professionalità.
Ciò sarà possibile rivendicando anzitutto alla Politica ed all’Amministrazione forestale di smetterla di navigare a vista ragionando solo in funzione :
a) Delle giornate da effettuare;
b) Delle (scarse) disponibilità finanziarie, e delle modalità di approvazione dei bilanci;
c) Delle scelte ragionieristiche messe in atto con politiche finanziarie finalizzate ai tagli indiscriminati e non agli investimenti e alla programmazione;
d) Della scarsa propensione a progettare.
Ma, di contro elaborare un sistema agro-ambientale-forestale fondato certamente sulla reale tutela del territorio, dell’ambiente, del paesaggio e della biodiversità contro dissesto e desertificazione, e una efficace lotta contro gli incendi; ma anche sull’ampliamento delle attività e sulla estensione delle competenze alle autorità preposte al governo del settore.
Come strumenti si individuano:
A) Il riordino dell’intera legislazione in materia forestale;
B) Il ricorso a organismi, provvedimenti e strumenti amministrativi definiti in sede contrattuale.
LE MISSION
Viene adottata la scelta della programmazione quinquennale con stralci annuali tramite progetti conformi alle richieste dell’unione Europea.
Occorre procedere all’acquisizione di nuovi terreni per ampliare la superficie boschiva per equipararla alla media nazionale con un obiettivo minimo di incremento del 10% nei prossimi cinque anni, ricorrendo altresì all’esproprio specie per i terreni a rischio idrogeologico;
Sviluppo attività vivaistica quale fonte primaria se non esclusiva di approvvigionamento nonché di ricerca e innovazione per nuove varietà anche fruttifere, piante officinali e aromatiche, essenze, da destinare anche ai privati.
I FINANZIAMENTI
Essenziale il supporto dei fondi europei, ed in particolare quelli finalizzati alla lotta contro il dissesto e la desertificazione, da destinare e spendere in misura adeguata e senza ritardi; dato che per tali fini non vale la spending rewue.
Ma essi non bastano: se l’attività di forestazione è da considerare scelta prioritaria della Politica, è necessario che la Regione destini alle attività di forestazione fondi del proprio bilancio ordinario in aggiunta a quelle di provenienza UE;
A dette risorse finanziarie, vanno aggiunte quelle provenienti dalla messa a introito patrimoniale dei beni fruibili e dei prodotti, la cui gestione deve essere caratterizzata dalla economicità, finalizzate all’autofinanziamento e conseguentemente reinvestiti nel settore concorrendo a determinare la spesa occorrente;
LOTTA AGLI SPRECHI
Attenzione particolare va poi prestata all’eliminazione degli sprechi evidenti e non, che il settore denota (visite mediche, duplicazioni di competenze ed uffici, elaborazioni buste paga, appalti, ecc.) come la mancanza di una centrale unica per gli acquisti, di un inventario unico provinciale delle attrezzature agricole e dei dispositivi di sicurezza, dell’introduzione generalizzata di tickets, della vendita del legname, delle piante, ecc).
RIFORMA DELL'AMMINISTRAZIONE FORESTALE
NORME PER IL LAVORO
Alle nuove mission, ai lavori e alla relativa progettualità, è legata la parte relativa al lavoro, che il sindacato reclama doversi riqualificare, stabilizzare, e migliorare anche nelle tutele.
09 Marzo 2015
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