Scontro Stato-Regione, Crocetta attacca: "Nel governo nazionale c'è chi lavora contro la Sicilia"
Il governatore interviene
sulle impugnative varate in giunta contro la legge di stabilità
nazionale. Faraone aveva definito le scelte di Palazzo d'Orleans "un
grave errore". Crocetta attacca poi Castiglione sull'accordo Eni:
"Firmato con ministro del suo governo"
di ANTONIO FRASCHILLAScontro Stato-Regione, Crocetta attacca: "Nel governo nazionale c'è chi lavora contro la Sicilia"
E' scontro nella maggioranza, e soprattutto in casa Partito democratico, sull'avvio da parte del governatore Rosario Crocetta di una serie di ricorsi alla Corte costituzionale contro la legge di stabilità varata da Renzi. La Sicilia, come anticipato da Repubblica nei giorni scorsi, chiede allo Stato 4 miliardi di euro tra fondi Pac sottratti, tagli ai trasferimenti ed Rc auto. "Difendo gli interessi della mia Regione", aveva detto il governatore Rosario Crocetta, facendo scattare la reazione del sottosegretario renziano Davide Faraone: "Crocetta sta commettendo un grave errore, mentre la Sicilia chiede aiuto a Roma sul bilancio avvia azioni contro, un atteggiamento schizofrenico".
Crocetta non ci sta e contrattacca: "Nella rappresentazione errata di qualche osservatore, l'impugnativa della Regione di parte della Finanziaria, sarebbe un attacco al governo nazionale, quando tale impugnativa viene fatta da tutte regioni italiane in gran parte governate dal Pd e naturalmente nessuno solleva questioni. I fatti parlano chiaro: alcuni componenti del governo nazionale, lavorano sistematicamente contro la Sicilia e il governo della Sicilia".
Scontro su accordo Eni
In una nota Crocetta interviene anche sulla polemica delle trivelle e l'accordo Eni, sul quale ha sollevato dubbi il sottosegretario Giuseppe Castiglione di Ncd: "Sinceramente trovo singolari le affermazioni del sottosegretario Castiglione sull'accordo Eni, che tirano in ballo le responsabilità del governo regionale. Mi sembra persino surreale, oltre che paradossale, che un componente del governo Renzi possa fare tali affermazioni. L'Eni è un ente a partecipazione nazionale e non regionale com'è noto e, l'accordo con l'azienda, è stato stipulato dal ministro dello Sviluppo economico Guidi e dai sindacati nazionali, ed è la proposta del presidente dell'Eni nominato dal governo Renzi e del ministro dello stesso governo".
"Il primo incontro ufficiale - continua Crocetta - è avvenuto proprio presso la presidenza del Consiglio e nonostante tutto cio', il sottosegretario dice che gli impianti proposti per il polo di economia verde di Gela sarebbero obsoleti, privi di ricadute economiche sul territorio siciliano e addirittura nocivi all'ambiente. Resto stupefatto e spero che a livello governativo si abbia un chiarimento. Ritengo che il governo nazionale abbia fatto un serio sforzo su Gela e Termini Imerese, uniche realtà italiane su cui si sta intervenendo con forza, e trovo assurde ed incomprensibili le affermazioni di Castiglione che mi sembrano tutte di ragione elettoralistica. Solo che non si può attaccare il governo a cui si appartiene - aggiunge Crocetta - e il governo regionale che fin ad oggi si è fidato e continua a fidarsi del governo nazionale".
22 febbraio 2015
Nota
Chi lavora contro la Sicilia sono proprio i Siciliani, del PD, FI, NCD, UDC e compagnia bella, tra questi è compreso il Senatore Lumia eletto nella Lista del Megafono Lista Crocetta.
I nomi degli altri li faremo in un secondo momento.
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