07 febbraio 2015

AVOLA. UN SIT-IN ALL'INGRESSO DELLA RISERVA DI CAVA GRANDE PER CHIEDERNE A GRAN VOCE LA RIAPERTURA. IL SINDACO, LUCA CANNATA, HA INCONTRATO L'ASSESSORE REGIONALE COMPETENTE, FACENDO SAPERE CHE LA REGIONE STA LAVORANDO AD UN PROGETTO CHE PREVEDE LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA ALL'INTERNO DELLA RISERVA UTILIZZANDO IL PERSONALE STESSO DELLA FORESTALE



Avola. Un sit-in all'ingresso della riserva di Cava Grande per chiederne a gran voce la riapertura.


Avola. Un sit-in all'ingresso della riserva di Cava Grande per chiederne a gran voce la riapertura. Non si placano in città i malumori per la chiusura, dal mese di maggio, di uno dei canyon più grandi d'Europa; tanto che cittadini e associazioni sono pronti a manifestare contro la Regione. "Verdi", associazione "Acquanuvena", "Gruppo micologico", "Avola in laboratorio", con in testa la Pro Loco, si sono già uniti per farsi sentire. «A giorni - fa sapere Peppino Corsico, presidente della Pro Loco - organizzerò un incontro con cittadini e associazioni per decidere insieme le azioni da mettere in campo per sollecitare gli organi competenti a darci risposte concrete. Tra le iniziative ci sarà sicuramente un sit-in a Cava Grande».
La chiusura della riserva ha avuto ripercussioni anche sulle casse degli operatori turistici e dei titolari di strutture ricettive. «Quello che ancora non si capisce - dice Corsico - è che si sta facendo un serio danno economico alla città, tutto per colpa dell'inerzia di un ufficio che non si rende conto della gravità della situazione. Nessuno ci ha fatto sapere come e quando la riserva verrà aperta. Il rischio è che rimanga off-limits per un altro anno e la cosa sarebbe devastante per il nostro territorio». Corrado Morale, presidente di Acquanuvena, aggiunge: «Abbiamo già in programma di organizzare un convegno dedicato proprio a Cava Grande. Dobbiamo mantenere alto il livello di guardia perché è un paradosso che una risorsa così preziosa del nostro territorio venga negata. E' importante sollecitare tutti, compresa l'Amministrazione comunale, per chiedere maggiore attenzione per questo territorio. La nostra associazione organizza di continuo escursioni a carattere naturalistico e ogni volta è doloroso dover fare i conti con sentieri e aree interdette per colpa degli incendi, come nel caso di Cava Grande. Ci vuole un piano di sviluppo serio, che indichi cosa fare, come organizzarsi e prevenire gli incendi che ogni anno, puntualmente, si verificano nella riserva».
Anche in consiglio comunale, l'opposizione, ha presentato una mozione, promossa dal consigliere di "Avola Libera" Salvatore Amato per chieder l'immediata messa in sicurezza della riserva. Il sindaco, Luca Cannata, recentemente ha incontrato l'assessore regionale competente, facendo sapere che la Regione sta lavorando ad un progetto che prevede lavori di messa in sicurezza all'interno della riserva utilizzando il personale stesso della forestale. Riserva naturale dal 1984, è una delle mete più gettonate in tutta la Sicilia. Mentre gli Italiani la visitano principalmente nei mesi estivi, gli stranieri si distribuiscono soprattutto negli altri mesi. Già due anni fa, un violento incendio, che compromise la stabilità del terreno, costrinse la Regione a chiudere i battenti della riserva. Per rimetterla in sicurezza furono necessari interventi di disgaggio finalizzati a far rotolare i massi a valle. L'operazione costò circa 170 mila euro. Il viaggiatore, scrittore e pittore Hoüel nel suo "Voyagepittoresque" definì Cava Grande una delle meraviglie della Sicilia. Sono ancora numerosi, specie nelle belle giornate, i visitatori che si recano a Cava Grande trovandosi costretti a fare dietro front. In molti hanno lamentato il fatto che non ci sia neanche un cartello all'imbocco della provinciale che da Avola Antica conduce al sentiero principale della riserva, Scala Cruci, che avvisa dell'inaccessibilità del canyon.
Attualmente la riserva naturale orientata è raggiungibile solo attraverso qualche sentiero secondario, come nel caso di quello denominato "Prisa-Carrubella", che in pochi però conoscono. Molti dei visitatori giunti al belvedere di Cava Grande non si rassegnano all'idea di dover fare dietro front o di accontentarsi di una veduta panoramica e dall'alto del canyon, e così, in barba al divieto, scavalcano i cancelli e si avventurano nella riserva, specie negli orari in cui il personale della forestale è assente.
Cenzina Salemi


06 Febbraio 2015 







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