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Sicilia, via i boschi per farne biomasse: Coldiretti contro la Regione
Secondo il presidente e il direttore dell'organizzazione agricola l'accordo, siglato con un azienda che produce biomasse dal legno degli alberi di eucalipto, è "scellerato'' e va rivisto perché la materia prima viene svenduta
I boschi siciliani rischiano di essere sacrificati per un accordo scellerato. È quanto sostiene il presidente della Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli, commendando il disboscamento delle aree interne autorizzato dalla Regione per destinare la legna a un’azienda di biomasse. “L’accordo siglato con l’impresa risale ad alcuni anni fa e va attualizzato - aggiunge Chiarelli -. Il taglio del bosco di eucalipto potrebbe essere effettuato dai forestali se solo la legna si vendesse ad un prezzo equo. Il ricavo permetterebbe di ottenere delle risorse per il loro finanziamento. Siamo invece al paradosso: non solo la legna viene venduta a un prezzo irrisorio ma nonostante ci sia una grande opportunità di ricavo non si fa nulla per ottenerlo”.
A parlare è anche il direttore regionale dell’organizzazione agricola, Giuseppe Campione: “Chiediamo un intervento dell’assessore per un’attenta verifica della situazione e soprattutto per fare in modo che si attuino azioni mirate alla creazione di posti di lavoro”.
Coldiretti Sicilia ricorda, inoltre, che la superficie forestale censita dall’Inventario Forestale Regionale della Sicilia (I.F.R.S.) secondo le definizioni di “bosco” e “altre aree boscate” della F.A.O., si estende per 512.121 ettari e comprende formazioni molto diversificate in termini di composizione floristica del soprassuolo, della sua densità e struttura, del suo sviluppo potenziale, dell’origine, del grado di naturalità e della coltura praticata.
23 Gennaio 2015
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