19 gennaio 2015

L'INIZIATIVA DELLA UILA CATANIA: UN NUMERO VERDE PER RACCOGLIERE LE DENUNCE DEI NUOVI SCHIAVI, VITTIME DEL LAVORO NERO IN AGRICOLTURA. E UN ELENCO DI IDEE, DI PROPOSTE, PER DIFENDERE LA DIGNITÀ UMANA E PROFESSIONALE DEI FORESTALI, VITTIME DELLA MIOPIA POLITICA SICILIANA


Numero verde per denunciare lavoro nero 


CATANIA - Un numero verde per raccogliere le denunce dei “nuovi schiavi”, vittime del lavoro nero in agricoltura. E un elenco di idee, di proposte, per difendere la dignità umana e professionale dei forestali, vittime della miopia politica siciliana.

La Uila di Catania, l'organizzazione Uil dei lavoratori del settore agroalimentare e forestale, mantiene gli impegni. Domani - lunedì 19 - il segretario nazionale Uila Stefano Mantegazza sarà alle 10.30 in via Sangiuliano 365 a Catania per l'inaugurazione della nuova sede dell'organizzazione sindacale di categoria e insieme con Nino Marino, segretario regionale aggiunto e segretario provinciale Uila, renderà nota la costituzione del Centro di ascolto contro il lavoro nero e rilancerà l'iniziativa Uil per la valorizzazione della Forestale in Sicilia. Saranno presenti i segretari regionale e territoriale Uil, Claudio Barone e Fortunato Parisi, e il segretario regionale Uila Gaetano Pensabene.
Spiega Nino Marino: "ll frutto del lavoro nero oscura la dignità dei lavoratori, delle imprese e della società. Lo abbiamo urlato assieme a Stefano Mantegazza nel 2013, nel corso di una manifestazione tenuta a Adrano, e confermiamo oggi la nostra denuncia, peraltro aggravata da segnali preoccupanti che giungono soprattutto dalla provincia. Extracomunitari e catanesi sono ingranaggi di un fenomeno di sfruttamento che rappresenta un'autentica vergogna per il nostro sistema economico e sociale. Non si spiega perché appena il 2 per cento dei lavoratori agricoli in provincia di Catania abbia contratti di assunzione a tempo indeterminato, nè tantomeno il motivo per cui gli iscritti ai registri di settore calino mentre la superficie coltivata cresce. Dei lavoratori iscritti, peraltro, tantissimi sono al di sotto delle 50 giornate annue. Facile, quindi, intuire come migliaia siano i braccianti in nero o con paghe e contribuzione irregolari, che formano un'allarmante zona grigia di lavoro sommerso e di aziende-fantasma".
Il segretario regionale aggiunto Uila, inoltre, conferma la mobilitazione dell'organizzazione per la Risorsa-Forestali. Proprio Marino, peraltro, è stato autore di un progetto di legge per la riforma del settore, grazie al quale è stato dimostrato come migliaia di lavoratori siano stati per troppo tempo ingiustamente penalizzati, addirittura criminalizzati: "Da anni ormai - spiega Nino Marino - diciamo che gli stipendi dei forestali potrebbero essere facilmente coperti da entrate garantite da gestione, manutenzione e tutela dei boschi e delle aree protette, del verde pubblico, del demanio, dei consorzi autostradali, delle strade provinciali, dei siti archeologici, dei parchi urbani e suburbani. I fondi per queste attività continuano invece a essere dispersi in mille rivoli, tra enti pubblici e aziende private. Siamo, quindi, costretti a rincorrere la Regione perché rispetti gli obblighi sulle giornate minime garantite ai forestali e impedisca il definitivo abbandono di attività indispensabili alla Sicilia, oltre che ai lavoratori del comparto e alle loro famiglie. Non siamo disposti a tollerare questo gioco al massacro. Andremo avanti, com'è nello stile Uila e Uil: alzando la voce e avanzando proposte concrete!".


18 Gennaio 2015
http://www.lasiciliaweb.it/articolo/125398/cronaca/catania---





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1 commento:

  1. con la speranza e ripeto speranza,che non siano le solite CHIACCHIERE...Santo Canonico

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