«L'incomprensibile festa degli alberi a Delia»
Nel mese di ottobre si è svolta a Delia «la festa degli alberi» con la piantumazione di pianticelle nel parco archeologico del Castellazzo di Delia. Sembrava un'occasione per valorizzare il territorio e per educare gli scolari di Delia al rispetto dell'ambiente, della natura e dei suoi inquilini; solo che gli ignari scolari si sono trovati, muniti di zappa e teneri virgulti in un terreno devastato da un recente incendio estivo, che aveva distrutto, per incuria dell'Amministrazione comunale di Delia, le piante già adulte e alcune strutture al servizio del restaurato castello di Delia. Credo che né il sindaco né la giunta municipale siano a conoscenza che il 29 agosto 2005 è stato firmato tra il vice presidente della Provincia dott. Giuseppe Dolce e il sindaco pro tempore di Delia dott. Gioacchino Di Maria un verbale di consegna della "strada di accesso al castello di Delia - primo stralcio esecutivo"; nel citato verbale "…il sindaco di Delia accetta in nome e per conto dell'A. C. le suddette opere con l'impegno da oggi e in avanti di curarle e gestirle…". Altra occasione "in omaggio agli alberi" si è verificata di recente all'ingresso e all'interno del cimitero comunale, dove sono stati estirpati, per iniziativa dell'A. C. alcuni cipressi, che da decenni segnalavano ai passanti con la loro presenza e maestosità il "campo santo" dei nostri padri, il sacrario delle nostre radici familiari. Per "ragioni di sicurezza", nella cosiddetta "Villa Flora", sono state rase al suolo delle verdi siepi. Da qualche settimana corre voce in paese tra cittadini allarmati e ignari, che è in corso il disboscamento dell'unica oasi di verde pubblico tipo forestale del "boschetto Meli" costituito da monumentali piante di Eucaliptus e di altre essenze di circa settanta anni di vita, che rappresenta l'unico polmone cittadino di verde pubblico. Non si comprendono e nessuno degli amministratori attuali lo ha spiegato ai cittadini, quali sono le vere ragioni di distruzione scriteriata del loro patrimonio forestale! È un attentato grave e offensivo al patrimonio naturalistico e forestale della comunità, che nel boschetto Meli ha sempre trovato ospitalità e accoglienza nelle festività (Pasquetta, 25 Aprile, 1 Maggio, stagione estiva) grazie anche ai numerosi servizi per il tempo libero, lo sport e l'aggregazione sociale dei cittadini di Delia e dei paesi viciniori; nel contempo veniva evitato il dissesto idro-geologico della zona dall'erosione dell'acqua del torrente Paradiso, senza dimenticare inoltre la salvaguardia assicurata ai pozzi dell'Acqua di Meli. Ma l'ex assessore ai lavori pubblici, oggi sindaco, ha dimenticato le battaglie comuni con l'ex sindaco Messana per salvaguardare le preziose piante del boschetto, le denuncie subite dal sindaco e l'intervento delle guardie forestali nel confronti dell'A. C. rea di non avere assicurato la prevenzione antincendi della scarpata stradale adiacente al boschetto con una multa di 2.000/4.000 euro, se è vero che ha autorizzato con il beneplacito dell'Ispettorato Distrettuale delle foreste di Caltanissetta la distruzione del boschetto Meli? Ha cambiato forse idea durante la sua campagna elettorale? Siamo veramente nel mondo pirandelliano! Non si capisce questo "accanimento terapeutico" nei confronti di piante vive, vegete e in salute che invece è stato insufficiente e superficiale nei confronti delle povere palme infestate dal punteruolo rosso che una adeguata terapia mensile con lavaggi mirati o una più efficace endoterapia avrebbe salvato dall'estinzione. Una grave responsabilità incombe sull'A. C. per la distruzione in corso del boschetto Meli acquisito nel 1988 dall'E. A. S al comune dall'A. C Messana, patrimonio comunale dei cittadini di Delia, che non hanno autorizzato nessuno (sindaco, altre istituzioni pubbliche o altri soggetti) a distruggere il patrimonio forestale pubblico a loro disposizione, realizzato con soldi pubblici per creare strutture a servizio dei cittadini di Delia. Non solo ma si pregiudica la realizzazione del "Parco Suburbano" già progettato sin dal 1988 dall'arc. Riccobene: che senso avrebbe un parco suburbano senza alberi? Corre l'obbligo e il dovere di ricordare al sindaco pro tempore che il patrimonio ambientale e archeologico del territorio appartiene al popolo e deve essere tutelato e salvaguardato come prescrive l'articolo 9 della Costituzione italiana, inoltre ricordo al sindaco e all'assessore ai beni culturali e ambientali che la legge 14-01-2013 numero 10 ha introdotto degli obblighi per la tutela ambientale delle piante monumentali. Concludo, riportando le straordinarie riflessioni del sindaco di Delia espresse nell'articolo "il perché di due alberi di natale a Delia" pubblicato su questa rubrica il 17-12-2014. Così scrive il sindaco Bancheri: "…amministrare ingloba anche in sé una componente "pedagogica". L'albero naturale… è vero. L'albero artificiale è il prototipo dei nostri giorni…". È sconcertante ma vero: l'A. C attuale al posto di due cedri autentici e naturali allocati da oltre trent'anni nel piazzale antistante la chiesa Madre ha sistemato due alberi artificiali… per dimostrare la "componente pedagogica" ai cittadini di Delia sulla festa degli alberi confermata dal loro abbattimento e riaffermata dal taglio degli alberi del boschetto Meli che anziché purificare l'aria, salvaguardare il territorio e dare ospitalità ai cittadini allo svago e al divertimento serviranno a creare "legna da ardere", lasciando un deserto al loro posto! Grazie dai cittadini per questo omaggio alla "festa degli alberi" o meglio alla festa… agli alberi!
Calogero Messana
Cittadino ed ex sindaco di Delia
21 Gennaio 2015
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