Scure su regionali e consigli comunali, ecco la nuova Finanziaria
Il testo presentato ai deputati durante il vertice di maggioranza a Palazzo d'Orleans
di ANTONIO FRASCHILLA
Una manovra di 23 articoli, che punta il dito su personale e costi della politica. Ecco la bozza della Finanziaria scritta dall'assessore Alessandro Baccei e presentata ai deputati durante il vertice di maggioranza a Palazzo d'Orleans. Inserite alcune modifiche, rispetto a una precedente versione, volute dal governatore Rosario Crocetta. Per quanto riguarda i regionali dal primo luglio 2015 tutte gli importi degli assegni di quiescenza di chi andrà in pensione «non potranno superare l’importo complessivo secondo la disciplina statale». Dal 2015 al 2018 sarà messo in pensione d’ufficio chi ha i requisiti pre Fornero, cioè la quota 96 tra anni di lavoro ed età anagrafica. Tra le novità volute dal governatore c’è il blocco delle assunzioni fino a tutto il 2016. Via libera invece ai trasferimenti dei dipendenti regionali entro 50 chilometri dall’attuale sede.
Un capitolo corposo della bozza riguarda i forestali. Previsto lo scivolo alla pensione per chi ha 63 anni di età, con contributo pari all’indennità minima. Saranno espulsi dal bacino i lavoratori che hanno un reddito familiare Isee superiore ai 60 mila euro, una novità introdotto nelle ultime ore.
Sul fronte enti locali Baccei annuncia il ritiro della previsione della riduzione di indennità e gettoni per sindaci e consiglieri (che al momento è nella bozza) ma conferma l’equiparazione alle norme nazionali per quanto riguarda i numeri: cioè, Palermo dovrà scendere da 50 a 40 consiglieri, i Comuni con più di 250 mila abitanti non potranno averne più di 36, quelli
con più di 100 mila abitanti averanno3 2 consiglieri. E, ancora, i Comuni con più di 50 mila abitanti avranno 28 consiglieri, quelli con più di 30 mila 24 consiglieri, quelli con più di 10 mila abitanti 16 consiglieri e infine, i Comuni con più di 3 mila abitanti ne avranno 12 e 10 consiglieri tutti gli altri. E permessi di assenza non saranno parametrati all’intera giornata ma solo «alle effettive ore di riunione dei consigli».
27 Gennaio 2015
Non capisco perché i conti in tasca devono essere fatti solo ai forestali e non a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione d’Italia? E forse l'ennesima ingiustizia discriminante? O forse la mannaia degli sprechi che passa solo dalle zone periferiche dove risiedono i forestali, non ha accesso in città. Negli ultimi giorni abbiamo letto sui giornali di sprechi abnormi, con cifre da capogiro, che potrebbero risanare le casse della regione in un paio di anni, come mai non se ne parla? Forse la nostra e una categoria debole dove tutto e concesso e di conseguenza e semplice calpestare e umiliare i normali diritti concessi a tutti i cittadini italiani tranne i forestali? Qualcuno mi può rispondere in merito perché non riesco a capacitarmi.
RispondiEliminale risposte nn ci stanno xche chi x tanti anni e andato dietro ai sindacati oggi fanno scena muta come i sindacati che anno fatto inciucio con i governi x avere posti di comando ..gli iscritti tutto questo nn lo vedono xche anni para occhi...noi che nn siamoloro iscritti lo vediamo ..ma dobbiamo stare in silenzio xche tutti ci facciamo leggi a conto nostro oggi che dovremmo essere uniti nessuno dice basta..solo sempre gli stessi siamo e sono che diciamo basta xche abbiamo anche noi la dignita di operai......ma nessuno si unisce dicono ci penzano i sindacati questo e il risultato ..siamo 24 mila circa e nn facciamo paura a nessuno..xche nn abbiamo palle di scendere tutti tutti a palermo e nn andarcene fin quando abbiamo risultati ..ma sono solo parale dette qua ..che sicuramente chi leggera ..dira ecco il povero cretino....ilardi g..
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