Intervento del direttore dell'Azienda forestale del demanio ennese Nunzio Caruso
«Non disboscamento ma un intervento
di manutenzione a salvaguardia dei boschi»
«Nessun rischio idrogeologico: negli eucalipti tagliati 8 mesi fa sono già visibili rami alti circa 2 metri»
Dopo il clamore e le polemiche divampate sulla concessione tra Regione siciliana e Sper Spa" per il taglio 10 mila ettari di aree boschive ad eucalipti, al centro della Sicilia, interviene Nunzio Caruso, direttore dell'Azienda foreste demaniali di Enna. Un intervento per sgomberare il campo da inesattezze che stanno creando preoccupazione nei cittadini.
"Per prima cosa deve essere sottolineato che la concessione riguarda solo ed esclusivamente aree che 50 anni fa sono state rimboschite con gli eucalipti - spiega Caruso - alberi che si devono tagliare periodicamente e che ricrescono rapidamente. Basta recarsi nelle aree dove sono stati eseguiti i primi interventi 8 mesi fa per vedere che gli alberi hanno già emesso i nuovi rami e sono alti circa 2 metri".
Esiste un rischio di dissesto idrogeologico?
"Assolutamente no, perché l'apparato radicale della pianta rimane vivo e quindi il trattenimento del terreno non è compromesso in alcun modo. Aggiungo di più, perché quello che è stato definito erroneamente disboscamento, è in realtà un intervento di manutenzione a salvaguardia dei boschi. Se non fosse stata stilata la concessione quegli alberi sarebbero morti e allora veramente ci sarebbero stati rischi di dissesto idrogeologico. Quegli eucalipti vennero piantati 50 anni fa per produrre cellulosa destinata alle cartiere siciliane, erano alberi vecchi e malati che senza l'intervento di taglio sarebbero morti".
Ci sono accuse di danni al paesaggio. Come risponde?
"Che nel giro di un anno il paesaggio sarà anche più bello con alberi verdi e vigorosi, mentre senza l'intervento nel giro di 5 anni al massimo sarebbe stato una desolazione di alberi morti o morenti".
Le accuse rivolte alla Regione e all'assessorato Agricoltura e foreste, riguardano una sorta di svendita del legno.
Non sarebbe stato più vantaggioso per la Regione vendere direttamente la legna?
"La legna attualmente viene pagata 30 euro a tonnellata. I tecnici dell'assessorato nel predisporre la convenzione hanno, ovviamente tenuto conto del fattore economico, ma è risultato che taglio e sfrondatura costano 25 euro a tonnellata, oltre il trasporto al centro di biomassa o altro acquirente. Questo intervento sarebbe stato in perdita se gestito direttamente dalla Regione che, per di più, avrebbe dovuto impegnare i forestali che si prendono cura di 200 mila ettari di boschi e di 32 riserve naturali gestite dall'Azienda Foreste in tutta la Sicilia. Voglio chiarire con i cittadini e tranquillizzarli. Abbiamo prevenuto il rischio idrogeologico e realizzato con un introito, un indispensabile intervento di rinnovazione degli eucalipti siciliani che tra un anno saranno più belli di prima e che se fosse stato gestito direttamente dall'Azienda foreste demaniali sarebbe stato in perdita".
Giulia Martorana
25 Gennaio 2015
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