REGIONE
Assunzioni e sindaci, Crocetta dà lo stop
a Baccei: bisogna cambiare la manovra
Oggi vertice di maggioranza. Il presidente: «Non può essere una Finanziaria della disperazione ma della speranza. Investiremo nel settore dei trasporti»
PALERMO. «La Finanziaria scritta dall’assessore Baccei è solo una bozza. Ci sono cose che il governo non condivide. E, soprattutto, non può essere la Finanziaria della disperazione ma quella della speranza»: appena rientrato a Palazzo d’Orleans dopo un periodo di riposo forzato, Rosario Crocetta è stato costretto a convocare (per stamani) un vertice di maggioranza per spegnere le proteste degli alleati.
Il presidente ha registrato le fibrillazioni di Udc, Pd e Sicilia democratica dopo le anticipazioni del testo della Finanziaria pubblicate dal Giornale di Sicilia. E per questo motivo manda subito un messaggio: verranno modificate le norme che prevedono tagli agli stipendi dei sindaci e assunzioni nella pubblica amministrazione. Mentre accanto a misure di rigore Palazzo d’Orleans proporrà anche investimenti, dunque spese.
Il presidente avalla i tagli ai dirigenti regionali, i prepensionamenti e la riduzione degli assegni di quiescenza del 20% che Baccei ha inserito nella sua bozza di Finanziaria e ricorda però che «queste sono norme che ho sempre proposto io e che l’Ars mi ha bocciato». Crocetta corregge invece l’assessore su un punto cruciale della sua manovra, le assunzioni: 900 alla Regione dopo i 2.500 prepensionamenti, 300 all’Arpa e qualche decina nella partecipata Parco scientifico e tecnologico oggi guidata da amministratori vicini all’area renziana. «Sarebbe una follia - precisa Crocetta - lo Stato non ci darebbe mai il via libera ai prepensionamenti sapendo che vogliamo fare assunzioni. E anche la Corte dei Conti non sarebbe d’accordo. L’unica soluzione dopo i tagli è la mobilità».
Ma Crocetta ha registrato anche le proteste di tutti gli alleati per un’altra norma che Baccei ha inserito nella sua bozza: il taglio degli stipendi ai sindaci e ai consiglieri comunali. Una misura che l’assessore all’Economia venuto da Roma ha pensato per recepire norme nazionali di rigore finora ignorate in Sicilia. Ma per Crocetta «non è vero che i sindaci guadagnano troppo. Il loro stipendio è inferiore a quello di un direttore generale. E alcuni abbandonano il lavoro per dedicarsi all’amministrazione. Non possiamo tagliare loro i compensi. Magari lo si può fare a chi fa ha mantenuto anche il lavoro da professionista». Il presidente vorrebbe correggere anche la norma con cui Baccei punta a ridurre anche il numero dei consiglieri comunali dalla prossima legislatura: «Si può tagliare il numero ma bisogna rivedere la proposta dell’assessore perchè in alcune città si riducono troppo».
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27 Gennaio 2015
Nota
Carissimo Presidente, registri anche le proteste dei lavoratori forestali e non solo quelli dei sindaci e consiglieri comunali che piangono per il taglio degli stipendi.
Presidente, cambiare sì, ma peggiorare no! Quindi:
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