Cattolica Eraclea
Inghiottiti mare e boschetto
La spiaggia e parte del boschetto di Minoa
inghiottiti dalle recenti mareggiate
Cattolica Eraclea. Il mare inghiotte la spiaggia sabbiosa e dorata e alcuni esercizi commerciali presenti sull'arenile della rinomata località balneare e turistica di Eraclea Minoa, a pochi passi dalla foce del fiume Platani e a circa sette chilometri da Cattolica Eraclea. I marosi nelle settimane scorse sono arrivati sulla spiaggia, l'hanno superata, sono penetrati nel bosco demaniale ricco di pini e di eucaliptus e hanno rovinato, minando dalle fondamenta, alcune pizzerie che da anni hanno bene operato sul litorale, favorendo con la loro presenza il turismo stanziale e anche quello di passaggio.
Quella che era la spiaggia più ampia e più bella della costa agrigentina oggi è ridotta letteralmente ad un fazzoletto di sabbia. Il mare si è mangiato tutto, dalla sabbia dell'arenile sino a parte dell'ampio bosco della forestale che ha perso centinaia di piante, abbattute negli anni e nei mesi scorsi dall'acqua salata che ha scoperchiato le radici. Un ristorante, i cui giovani titolari si erano sposati nelle settimane passate e al ritorno dal viaggio di nozze hanno trovato il locale devastato dalla marea, ha chiuso i battenti e altre pizzerie e locali pubblici rischiano seriamente l'esistenza, specie alla vigilia della stagione invernale quando le mareggiate sono particolarmente attive.
La preoccupazione tra gli addetti ai lavori, tra quanti affittano le case in diversi periodi dell'anno e tra gli stessi cattolicesi che, al di là del bosco, hanno costruito nei decenni scorsi, decine e decine di ville per trascorrere le vacanze, alcune delle quali sono abitate tutto l'anno, è molto viva perché si teme possano essere compromesse le potenzialità turistiche ed economiche della rinomata località marina ed archeologica, meta soprattutto di turisti francesi, tedeschi ed inglesi.
Il mare è avanzato terribilmente e ogni anno sempre di più verso la terra ferma. Basta pensare che negli anni '70 tra l'area boschiva e il bagnasciuga c'erano tra i 150-200 metri di sabbia asciutta. E' stato redatto in quegli anni, per la salvaguardia della spiaggia inizialmente colpita dall'erosione marina, un progetto presentato alla Regione Siciliana per la creazione dei frangiflutti da opporre alle periodiche maree, ma da anni ormai non si è saputo più nulla sulla sua eventuale fattibilità. Certo oggi individuare dei soldi per finanziare l'opera pubblica, con la crisi economica nazionale, è come vincere una lotteria. Si spera soltanto che la natura possa ridare quello che si è preso.
ENZO MINIO
02 Dicembre 2014
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